Tiscali.it
SEGUICI

La rivincita di Fonseca, la grande notte di Madrid. Juve, pari inutile. Troppa Champions per il Bologna. I gol

L’impresa dei rossoneri mette in secondo piano tutto il resto. Una partita perfetta, una squadra compatta, ordinata, che ha giocato con grande intensità e sicurezza dei propri mezzi.

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   

L’impresa del Milan mette in secondo piano tutto il resto. Una partita perfetta, una squadra compatta, ordinata, che ha giocato con grande intensità e sicurezza dei propri mezzi. La vittoria sul Real, già netta così, tre a uno, avrebbe potuto essere anche più consistente. Certo, quello che non si capisce del Milan, è come faccia a fare prestazioni come questa a tre giorni dalla partita inguardabile di Monza. Se diventa consapevole della sua forza, questa è una squadra che può puntare davvero in alto. E’ stata la rivincita di Leao, di Theo, di Maignan, e di Fonseca che ha costruito il suo capolavoro, tutti e quattro criticatissimi. Beh, almeno noi l’avevamo detto dopo la sconfitta col Bayer Leverkusen, che il Milan poteva quanto meno rimontare i gironi. Visto stasera, siamo stati persino prudenti.

Diverso il discorso sulla Juve. Il pareggio di Lille non sono solo due punti persi, ma una frenata pericolosa nella sua rincorsa agli ottavi, perché adesso tra Aston Villa e Manchester City ha un calendario tutto in salita. Meritava di vincere, ha giocato bene, è stata superiore ai francesi. Ma ha difficoltà a segnare. Questo è il suo problema, e non è un problema da poco. Sul Bologna non c’è molto da dire. La sconfitta casalinga con il Monaco, lo mette già fuori dai giochi.  

Il Milan che non ti aspetti

La sfida del Bernabeu non è solo un grande classico europeo che mette di fronte le due squadre più vincenti della competizione, 22 titoli complessivi, 15 del Real e sette del Milan, ma anche un crocevia importante nel cammino di questa Champions per i rossoneri e i blancos, arrivati a questo appuntamento con qualche affanno di troppo. Gli uomini di Fonseca hanno incamerato i primi tre punti solo nell’ultimo turno contro il Brugge, dopo le due sconfitte col Liverpool e il Bayer Leverkusen, mentre Ancelotti, battuto sorprendentemente a Lille nella seconda giornata, ha ripreso sì la marcia seppellendo di gol il Borussia Dortmund (5-2) dopo essere stato sotto di due reti nel primo tempo, ma ritrova pure il campo con sul groppone l’umiliazione subita dal Barcellona in casa (0-4).

Il Milan e il Real devono dare una svolta a un inizio di stagione deludente e questa è l’occasione perfetta. I blancos sono costretti a fare a meno di Courtois, Alaba e Carvajal, più Rodrygo a mezzo servizio, tutte assenze pesanti. Fonseca è messo un po’ meglio invece, perchè gli manca solo Gabbia. Il tecnico portoghese sceglie la prudenza e per la prima volta in stagione si schiera a cinque dietro, improvvisando Musah sulla linea difensiva.

L’inizio è scoppiettante. Il Real ha una gran voglia di spezzare le reni ai malcapitati di turno e lo si vede subito. Ma il Milan c’è, e sulla fascia sinistra Theo e Leao sgasano con una certa insistenza. Al primo calcio d’angolo, poi, Thiaw svetta nella mischia e infila in rete. Il pareggio arriva nove minuti dopo, al 21’, su un calcio di rigore, perché Emerson Royal in scivolata aveva preso il piede di Vinicius al posto del pallone. Scavetto centrale del brasiliano e uno a uno. Ma è a questo punto che si vede quel che potrebbe essere il Milan e che troppe volte invece non è. Una squadra convinta di sé stessa, senza paura, che gioca con grande intensità, che arriva sempre prima sulle seconde palle ed è capace di ripartenze veloci e pericolose. Sul binario di sinistra Theo e Leao levigano continuamente le sicurezze dei padroni di casa. Lunin si salva sulla sventola angolatissima di Reijnders, Militao e Rudiger annaspano in area più di una volta sotto le folate dei rossoneri. Il due a uno è più che legittimo. Grande azione di Leao, Lunin respinge e Morata la butta dentro.

Il trionfo di Fonseca

Ma il bello deve ancora venire. Perché nel secondo tempo la notte del Bernabeu diventa una grande notte da Milan. Tiene il campo con autorità, si fa schiacciare nella sua metà campo solo dopo aver marchiato le distanze con il terzo gol di Reijnders liberato in area da Leao dopo un’azione travolgente sulla fascia sinistra di Leao, quando i padroni di casa hanno tentato il tutto per tutto per rimettere a posto il risultato. Ma fino a quel momento il grande protagonista del Real era stato Lunin, il suo portiere, che aveva tenuto in piedi la baracca dei blancos con più di un intervento prodigioso. Sono mancati invece Mbappé e soprattutto Bellingham, quasi nullo e sostituito da un disperato Ancelotti. Mel Milan tanti i più bravi, ma una spanna sopra tutti Maignan, Theo, Leao e Reijnders, quest’ultimo non tanto per il gol ma per come ha avviato quell’azione, rubando palla, liberandosi in dribbling di due uomini, innescando Leao e correndo poi in area per chiudere in gol. Una nota di merito la merita soprattutto Fonseca. Non ha sbagliato niente. Questo è stato anche il suo trionfo.  

I limiti della Juve

La Juve con Thiago Motta è una squadra che parte sempre per vincere, ma adesso per una serie di motivi sembra ancora in ritardo, e bisogna prenderne atto. Con il Lille è stata di sicuro sfortunata, e avrebbe meritato qualcosa di più del pareggio, ma quando arrivi in un mucchio di occasioni a un passo dal gol e per un motivo o per l’altro non riesci a metterlo dentro, forse qualche esame di coscienza devi farlo. Dopo Stoccarda, anche per la presenza nella sua retroguardia di un impresentabile Danilo, era entrata in un loop di paura che non coinvolgeva soltanto la fase difensiva, ma anche la costruzione del gioco, come se tutti avessero quasi un sacro terrore del pallone.

Ora queste due ultime prestazioni, di Udine, ma pure di Lille, sembrano aver dimostrato che questo stato di cose sia stato lasciato alle spalle. Restano però alcune incongruenze che pesano su questa squadra dall’inizio della stagione e che possono finire per rendere sempre è più difficile il suo cammino in Champions e campionato. Affrontare per lungo tempo sfide importanti a distanza ravvicinata con un solo attaccante è un’impresa che ha dell’impossibile. Koop aggiusta la squadra, ha un ruolo d’ordine decisivo, ma non è più il goleador di Gasperini. In questa Juve quelli che segnano sono Yldiz e Vlaholvic. Un po’ pochi, francamente. E alla fine quello che manca è proprio questo. Solo che nel calcio il gol è la cosa che conta di più. 

Troppa Champions per il Bologna

Ce la mette tutta, ma non basta. Quarta partita senza gol in Champions, per il Bologna e soprattutto terzo ko consecutivo. Dopo le sconfitte con Liverpool e Aston Villa, la squadra di Italiano cade anche al Dall'Ara, al cospetto del Monaco: decisiva la zampata sotto misura di Kehrer, che da azione di corner sfrutta la deviazione di Embolo per siglare la rete da tre punti. Monegaschi che salgono a quota 10 punti, imbattuti. Il Bologna resta invece a quota un punto, la prima vittoria in Europa deve attendere e la rincorsa ai playoff di Champions a dir poco si complica. Ma in fondo è giusto così per una squadra che, in Europa, non riesce proprio a segnare. Se Castro, Orsolini e Dallinga (finora oggetto misterioso) non si svegliano, per i rossoblù sarà difficile, se non impossibile, fare strada in Europa.

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
I più recenti
Champions: il Real batte Atletico Madrid ai rigori, va ai quarti
Champions: il Real batte Atletico Madrid ai rigori, va ai quarti
Champions: 2-2 con il Psv, Arsenal ai quarti
Champions: 2-2 con il Psv, Arsenal ai quarti
Champions: 3-0 al Bruges, Aston Villa ai quarti
Champions: 3-0 al Bruges, Aston Villa ai quarti
Champions: Lille-Borussia sospesa dopo 8 minuti per il Ramadan
Champions: Lille-Borussia sospesa dopo 8 minuti per il Ramadan
Le Rubriche

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Pierangelo Sapegno

Giornalista e scrittore, ha iniziato la sua carriera giornalistica nella tv...

Andrea Curreli

Cagliaritano classe '73 e tifoso del Cagliari. Studi classici e laurea in...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Italo Cucci

La Barba al palo, la rubrica video a cura di Italo Cucci, famoso giornalista...