Chelsea, la partita perfetta: la coppa dalle grandi orecchie è "Blues". Serata triste per Guardiola
Tuchel non sbaglia niente e porta a casa il suo primo trofeo, secondo per il team. Male Pep e i Citizens, mai all'altezza dell'avversario

E' il capolavoro di Thomas Tuchel, la partita perfetta che da al Chelsea la seconda Champions League della sua storia. E' anche la grande sconfitta di Pep Guardiola, del suo calcio fluido e ragionato, con un Manchester City imbrigliato nel gioco, rallentato dal pressing e dalla perfetta chiusura degli spazi da parte dei Blues. La finale di Porto incorona il mister tedesco fra i grandi del calcio mondiale. Al 42' la staffilata definitiva: tutto in velocità, finché la palla arriva ad Havertz che non sbaglia. E' il gol della vittoria.
Ritmo indiavolato
Basta tener conto della qualità del palleggio e del ritmo indiavolato di gioco per capire quanto le squadre italiane siano molto al di sotto degli standard che permettano di vincere la Champions League. Chelsea e Man City si affrontano col turbo, ma è la squadra di Tuchel a convincere di più, per tutti i 97' minuti. Intensità, concentrazione, massima attenzione e la capacità di sfruttare le esitazioni e i pasticci difensivi degli uomini di Guardiola per mettere il sigillo sulla finale. Kanté, Azplicueta Werner, Thiago Silva sono tra i gradi protagonisti di un trionfo meritato. Dall'altra parte De Bruyne (che poi uscirà con la faccia pesta per un duro scontro), Foden (uno dei migliori fra i suoi, comunque) e Gundogan non danno mai davvero l'impressione di poter far male all'avversario. E la prima finale dei Citizens finisce in modo mesto dopo una partita al di sotto delle aspettative.