Lezione di calcio dell'Ajax, la Juventus è fuori dalla Champions. Il giallo del rigore negato nel finale
Cristiano Ronaldo dà il provvisorio vantaggio ai bianconeri che disputano un buon primo tempo. Poi il pari dei lancieri, e da lì un inesorabile crollo. Delusione tremenda
Un buon primo tempo, il vantaggio con il solito implacabile Cristiano Ronaldo, poi il pareggio che arriva subito e da lì è un calvario. I ragazzi dell'Ajax e il loro calcio totale che non da punti di riferimento, tutto velocità, palleggio ed elenganza, distruggono la Juventus e il sogno bianconero di mettere le mani sulla Champions League. Torna a casa un mesto Cr7, torna a casa Allegri dentro un nuvolone nero di rabbia e delusione. Moltiplicata dalla decisione dell'arbitro di non dare nel finale il rigore che avrebbe rimesso in corsa la Signora. Finisce così, con una lezione di calcio made in Holland alla Juventus.
Bene l'inizio, malissimo la fine
Una Juve tosta oppone personalità e grinta all'assalto dell'Ajax allo Stadium. Gara tiratissima per tutta la sua durata. Che sembra mettersi al meglio al 28', quando su cross di Pjanic Cristiano Ronaldo sfugge al blocco dei Lancieri e insacca di testa. Ma la festa dura pochissimo. Sei minuti dopo Van De Beek pareggia e sui bianconeri si addensano nubi minacciose che diventeranno tempesta. Il secondo tempo è una deriva. Gli uomini di ten Hag salgono di ritmo, accelerano, masticano un calcio che è cinema, tale è il piacere estetico che suscita, rivelano alla lunga una migliore condizione mentale e fisica e si possono perfino permettere di palleggiare dentro l'area juventina più spesso di quanto dovrebbero, invece di tirare subito. Emre Can fa del suo meglio per rianimare la Juve, ma serve a poco. Non arrivano più palloni decenti per Kean e Ronaldo, la difesa fatica, Pjanic viene sistematicamente superato a centrocampo. Szczesny salva due volte con parate capolavoro, un terzo pallone avvelenato viene sradicato dai piedi dell'attaccante olandese da un provvidenziale Pjanic. Ma poi il gol che rovescia la partita arriva: testa di De Ligt al 22' della ripresa. Da lì sarà un continuo arrancare della Juventus, stordita dalla tecnica dei Lancieri. A due minuti dalla fine su un cross c'è il tocco di braccio che fa gridare i bianconeri al rigore. Ma l'arbitro dice, no. E' un piccolo giallo. Ma il Var lo risolve: niente penalty, sembra che la palla tocchi prima il petto del giocatore dell'Ajax e poi rotoli su un braccio incolpevole. Finisce così, lasciando spazio, forse, a una festa scudetto davvero mesta.