Tiscali.it
SEGUICI

L'Europa salva la Juve (per ora). E dice che l'Inter è più forte del Milan

Le classifiche qualche volta sono bugiarde. Prendete l’Atalanta. Sta lì dietro e rischia di essere tagliata dalla Champions. La condannano la sfortuna e Ronaldo

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
Juventus-Zenit San Pietroburgo 4-2
Juventus-Zenit San Pietroburgo 4-2 (Foto Ansa)

A giudicare dalla Champions il derby di Milano sarebbe senza storia. Troppo più forte l’Inter. E troppo scarso il Milan. Per i misteri del calcio, i nerazzurri in Moldavia hanno spalancato le ali nel primo tempo, steso al tappeto lo Sheriff e creato occasioni a grappoli senza segnare, e poi hanno vinto nel secondo: tre tiri tre gol. L’Inter sa rendersi pericolosa in tante maniere, non ha bisogno solo del contropiede per colpire, come avveniva l’anno scorso. Quattordici cannonieri, non è un dettaglio. Rispetto a quella di Conte ha un Vidal in più nel motore, perché soltanto adesso il cileno è tornato quello della Juve. Dzeko è meno potente di Lukaku e meno finalizzatore del belga, ma è un giocatore intelligente come pochi, capace di capire sempre quello che serve e di scegliere la cosa giusta.

L'inter è più forte del Milan

E’ un regista nascosto e un pivot dai piedi buoni. Correa è un lusso, che un anno fa non c’era. Se avesse anche Erikssen, molto più adatto alle volontà offensive di Inzaghi che alla prudenza di Conte, potremmo sostenere tranquillamente che davanti ci ha guadagnato. Gli manca Hakimi, è quello il vero vuoto che i miracoli di Marotta non sono riusciti a riempire. Però quest’Inter è un capolavoro di alchimie da mercato, è una dimostrazione di merito, finalmente: solo chi è più bravo ce la fa. E’ rimasta in piedi nella bufera. E adesso è qui. In campionato insegue, in Europa azzanna. Pronostico: visto questo Real Madrid, può riuscirle il colpaccio e il primo posto nel girone. Anche il Milan viene da campagne acquisti intelligenti. Ma in Europa sta facendo una bella collezione di brutte figure. Contro il Porto è stato lento, improduttivo, abbastanza noioso. Ha acchiappato un pareggio in maniera un po’ casuale, dopo essere stato schiacciato alle corde per tutto il primo tempo e aver ringraziato la Madonna perché era sotto appena di un gol. Gli è andata bene e ha immeritatamente incasellato il suo primo punto nel girone. Porto padrone, superiorità schiacciante, partita a senso unico. salvata da un autogol di Mbemba. I lusitani, è vero, sono un osso duro, pressano molto, sono sempre corti, hanno fantasia e qualità. Soprattutto, corrono.

La fortuna dei rossoneri  in campionato

Il Milan ha i ritmi bassi del campionato italiano - Atalanta a parte -, niente rock and roll, poca batteria e tanti violini. La differenza tra la serie A e l’Europa sta anche in questo. Poi l’abbiamo detto: il Milan gode di buona stampa e tanto sedere.  Contro Verona, Bologna e Roma, ad esempio, diciamo che la dea bendata e qualche involontario arbitraggio gli hanno dato una bella mano. Per assurdo, quello che ci riesce difficile da capire sono gli sprazzi di ottimo calcio che ogni tanto esibisce: mezz’ora con l’Atletico e pure il primo tempo con la Roma. Ha nelle corde qualcosa di più di quello che mostra. Poi contro il Porto ha segnato su una mischia ed è arrivata in porta solo con due contropiedi e basta. Randellate, ne ha prese parecchie di più. Forse l’unica spiegazione è che subisce i ritmi veloci. Se giochi con i suoi tempi, può diventare dominante. Il derby darà una risposta importante. L’Inter, a dispetto della classifica, è favorita. Perde punti perché ogni tanto le viene fuori il braccino corto: con la Juve era nettamente più forte, ma ha preferito ritirarsi nelle sue dimore.

L'Atalanta e Ronaldo

Le classifiche, comunque, qualche volta sono bugiarde. Prendete l’Atalanta. Sta lì dietro e rischia di essere tagliata dalla Champions. La condannano la sfortuna e Ronaldo, che le segna sempre quando mancano pochi minuti. Contro il Manchester accende i fuochi e scatena l’ordalia: anche stavolta avrebbe meritato molto più del pareggio. Ma il calcio è uno sport strano dove contano tante cose, il gioco, la squadra. E i campioni.

La nuova dirigenza della Juve

La Juve ne ha perso uno in campo, e si vede. Ma ne ha persi altri dietro la scrivania, e si vede ancora di più. Locatelli era un acquisto apparecchiato da chi c’era prima. Quelli fatti dalla nuova dirigenza sono Kaio Jorge, Kean e quello strambo tipo di Hyttaren che solo uno sprovveduto poteva prendere. Tre fallimenti. Cominciamo da qui. Sistemate le cose in Europa e schiacciato lo Zenit - sai che roba -, adesso qualcuno pensa che la crisi sia passata. Ma non c’è nessuna crisi nella Juve, come sbandiera il comico Cobolli Gigli, uno che ti allieta le giornate quando parla. La verità è semplicemente che questa è la Juve. Cioé, come ha confessato Allegri, da mezza classifica.

Il centrocampo bianconero

L’anno scorso l’hanno salvata in due: Ronaldo e il tanto vituperato Pirlo. Quest’anno Allegri ha pensato di sistemarla alzando le coperte: ci chiudiamo dietro e speriamo in Chiesa e Dybala. Il problema è che se devi giocarla tu la partita, non hai un’idea e la perdi. Difatti ha continuato a perdere con le piccole, quando toccava a lei fare gioco. Lo Zenit non ha cambiato la musica, questa è solo una pia illusione. Una soluzione è banale, almeno per tornare sopra la linea di galleggiamento e ripartire: rifare completamente il centrocampo, ripartendo da Locatelli. Ma per fare questo ci vorrebbe una dirigenza all’altezza, che non sbaglia gli acquisti, che sa come spendere i pochi soldi che ci sono, che sa osare. Qualcuno tipo Marotta. O Carnevali. Cioé quelli che non hanno voluto.

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
I più recenti
Champions: Gasperini, giocare a Bergamo difficile per tutti
Champions: Gasperini, giocare a Bergamo difficile per tutti
Champions: piove a Bologna, match al momento non rischia rinvio
Champions: piove a Bologna, match al momento non rischia rinvio
L'allegra Juve di Yldiz e il triste Milan di Fonseca: un malato che non vedeva l'ora di tornare a...
L'allegra Juve di Yldiz e il triste Milan di Fonseca: un malato che non vedeva l'ora di tornare a...
Champions: Milan - Liverpool 1-3
Champions: Milan - Liverpool 1-3
Le Rubriche

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Pierangelo Sapegno

Giornalista e scrittore, ha iniziato la sua carriera giornalistica nella tv...

Andrea Curreli

Cagliaritano classe '73 e tifoso del Cagliari. Studi classici e laurea in...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Italo Cucci

La Barba al palo, la rubrica video a cura di Italo Cucci, famoso giornalista...