Il Milan salvato da Messias: Atletico battuto. L'Inter batte lo Shaktar e vede gli ottavi
Partita tutta cuore e personalità dei rossoneri che vincono in casa dell'Atletico Madrid. Nerazzurri belli e spreconi, poi gran finale

Un grande Milan batte meritatamente l'Atletico Madrid di Simeone a casa sua e continua a sperare nella qualificazione in un girone complicato e intensissimo. Far fare una pessima figura agli spagnoli di fronte al loro pubblico non è cosa di tutti i giorni, ma i rossoneri alti in pressing, veloci a ripartire e con un'ottima manovra palla a terra e con precisi lanci lunghi, hanno letteralmente mandato in tilt i padroni di casa. Ci sono voluti 87 minuti per aver ragione dei colchoneros ma il bel gol di Messias arriva come sigillo a una gara tutta cuore. Ad aiutare il Milan anche i due gol del Liverpool impegnato col Porto. La situazione è ancora delicatissima ma Pioli ha tutto per gioire e sperare. Sembrava un Milan con un piede nella fossa, ha saputo risorgere col carattere tosto e indomito che lo contraddistingue.
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Inter, fatica e vittoria
L'Inter fa il suo dovere anche in Champions League e batte 2-0 lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi, sulle ali di Perisic e Dzeko. Il croato crea, il bosniaco rifinisce con una doppietta e scaccia la maledizione rappresentata dagli ucraini, visto che i nerazzurri arrivavano da tre 0-0 consecutivi con lo Shakhtar (che con il ko a San Siro vede sfumare le residue possibilità di qualificarsi almeno in Europa League) tra la sfida di andata e le due gare della passata edizione di Champions League con Conte in panchina. Una maledizione che sembrava dovesse confermarsi, all'intervallo, dopo un primo tempo in cui Lautaro e compagni avevano fallito tutto il possibile sotto porta, trovando nel portiere Trubin una saracinesca insuperabile anche per demeriti dei padroni di casa.
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Grinta a mille ma troppi sprechi
L'Inter parte in avanti, sulla spinta dei quasi 50mila di San Siro che caricano i nerazzurri. E il primo tempo, fatta eccezione per qualche sparuta folata offensiva del troppo timido Shakhtar di De Zerbi, si trasforma così ben presto in un tiro al bersaglio degli uomini di Simone Inzaghi. Ad aprire la sagra degli errori è Barella, che da centro area non trova la porta dopo uno spunto di Perisic. I padroni di casa ci provano un po' in ogni modo, anche con l'arma migliore, in contropiede, ma Lautaro è in serata no e spreca una buona ripartenza. Poi è il turno di Ranocchia, che di testa sfiora il vantaggio su corner. L'Inter troverebbe anche il gol con Perisic, ma l'azione è viziata in avvio da un fuorigioco (millimetrico, rivisto al Var) di Darmian.
Super Trubin poi arriva Dzeko
Come se non bastasse la scarsa mira, sale in cattedra contro i nerazzurri anche Trubin. Il portiere ucraino salva due volte in pochi minuti su Dzeko (ma il centravanti bosniaco si divora soprattutto la prima occasione), ripetendosi poco dopo su Lautaro in uscita. All'intervallo, lo score nei primi tempi di Champions dell'Inter parla di 62 tiri in porta, ma con un solo gol segnato, a dimostrazione delle difficoltà in zona realizzativa. Nella ripresa sembra essere Lautaro a poter interrompere la maledizione, insaccando al volo su assist di Perisic, ma l'arbitro annulla per un fallo dello stesso argentino che si libera di un difensore con una spinta. È solo questione di minuti, però. Il solito Perisic scappa sulla fascia e crossa, Dzeko sfrutta un rimpallo e batte Trubin con un destro angolato.
Arriva il bis
E sullo stesso asse arriva pure il raddoppio: cross col contagiri del croato, il bosniaco deve solo appoggiare in porta di testa da due passi. Lo Shakhtar però non ci sta e reagisce. Bondarenko sfiora il gol con un mancino dal limite, poi Dodo centra in pieno il palo ad Handanovic battuto, con Mudryk che non trova la deviazione ad un passo dalla riga. È solo una fiammata, perché stavolta i cambi di Inzaghi hanno l'effetto di aiutare i nerazzurri nell'addormentare la sfida. Anzi è ancora l'Inter a farsi vedere in attacco, sfiorando il 3-0 con il neoentrato Sensi che esalta ancora i riflessi di Trubin su un destro ravvicinato. E il portiere ucraino è ancora decisivo su un colpo di testa di Ranocchia su corner di Dimarco. È l'ultima emozione, lo Shakhtar saluta l'Europa, l'Inter festeggia.