I tifosi del Milan non perdonano: pioggia di fischi e di banconote finte per Donnarumma
Alla prima partita da avversario a San Siro l'ex portiere rossonero, ora la Psg, è stato bersagliato dalle finte banconote con il suo volto e ripetutamente insultato
"Gigio" Donnarumma ha provato in tutti i modi a spiegare i motivi del suo addio, ma i tifosi del Milan non gli hanno creduto e non l'hanno perdonato. Una pioggia di fischi ha accolto il portiere italiano del Psg all'ingresso in campo a San Siro per la sfida di Champions League. Per Donnarumma era la prima volta da avversario del Milan nel suo vecchio stadio.
Pioggia di fischi e insulti
Migliaia di finte banconote sono state lanciate contro Gigio Donnarumma all'inizio di Milan-Psg. Il portiere ex rossonero alla prima da avversario a San Siro ha iniziato la partita nella porta sottostante la Curva Sud ed è stato bersagliato dagli ultras rossoneri con finte banconote con il suo volto disegnato. Poi pioggia di fischi e insulti. "Figlio di pu...na" il coro più volte intonato dai tifosi allo stadio.
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Gianluigi "Gigio" Donnarumma
"Ha cercato ogni modo per andar via a parametro zero"
"Ci saremmo aspettati gratitudine da chi come noi diceva di avere il Milan nel cuore pur essendo consapevoli che nel calcio di oggi è difficile resistere a certe sirene", si legge nella lettera scritta dalla Curva Sud e distribuita fuori dallo stadio. "Il Milan, che negli anni della trattativa con Donnarumma era in una situazione economica difficile, avrebbe potuto guadagnare cifre importanti - continuano gli ultras - dalla cessione del suo portiere se questo non avesse cercato ogni modo per andar via a parametro zero".
L'addio al Milan nel 2021
Il divorzio velenoso tra Gianluigi "Gigio" Donnarumma e la squadra rossonera è avvenuto nel 2021 dopo un lungo tira e molla sul rinnovo del contratto. "La vita è fatta di scelte, avevamo ambizioni diverse", ha ripetuto in questi anni Donnarumma. Recentemente Enzo Raiola, fratello del procuratore Mino scomparso nel 2022, ha fornito la sua versione dei fatti. "Mino diceva: non porteremo via il ragazzo a zero euro ma vorrebbe che il Milan si qualificasse alla Champions League - ha detto Enzo Raiola a Tuttosport -. I rapporti fin lì erano stati tranquilli, poi Maldini e Massara ci dissero: 'non siamo qui per il rinnovo, ma per altro: per noi il capitolo Gianluigi è chiuso perché abbiamo già trovato il sostituto (il francese Mike Maignan, ndr). A Gigio crollò un macigno sulla testa".