Napoli, una sconfitta che non fa male. Inter troppo facile col Benfica
Al Maradona è finita tra gli applausi perché la squadra di Garcia ha giocato con coraggio e tenuto testa ai Galacticos. La gara dei nerazzurri la risolve Thuram, il grande acquisto a costo zero di Marotta e Ausilio
La partita che avrebbe sognato di fare Garcia l’ha fatta quel vecchio marpione di Ancelotti. L’Inter del secondo tempo invece è così bella che non ci si crede che abbia vinto solo uno a zero. C’è da dire che il Benfica non è una gran cosa e la sua casella vuota a zero punti lo conferma.
Al Maradona è finita tra gli applausi. Il bottino non c’è. Ma il Napoli ha giocato con coraggio, ha tenuto testa ai Galacticos. Poi però nel Real giocano Vinicius (che era dato per malandato e fuori forma), Valverde e Bellingham, soprattutto Bellingham, una spina nel fianco di qualsiasi difensore che lo affronta in questo periodo. Sono loro tre che ribaltano il risultato: tre a due, Maradona espugnato, dopo aver sperato di cambiare il corso della storia e battere i blancos per la prima volta. Gli azzurri erano passati in vantaggio con Ostigard, balletto di colpi di testa in area, fino a quello del centrale di Garcia che insacca di prepotenza. Poi il nuovo Napoli che non è più quello di Spalletti rincula un po’ troppo concedendo palleggio al Madrid e il gol dell’uno a uno arriva su un pressing alto che toglie palla a Lobotka con Bellingham e lancia Vinicius in porta. Poi con gli azzurri che continuano a retrocedere per cercare qualche contropiede, ancora Bellingham si inventa una danza infilando un uomo dietro l’altro prima di seccare Meret. Il Napoli ritrova il pareggio con Zielinski su rigore fino al missile tetra aria di Valverde che chiude il match.
Il fatto è che il Napoli questa sera aveva la grande occasione di battere per la prima volta il Real Madrid. E’ vero, i Blancos sono primi in classifica nella Liga, con un percorso quasi netto, sette vittorie su otto partite e una sola sconfitta nel derby con l’Atletico, ma a dispetto di questi risultati non sembrano proprio essere arrivati al Maradona nelle migliori condizioni: gli infortuni di Courtois, forse il miglior portiere del mondo, Militao e Guler avevano già costretto Ancelotti a rinunciare a pedine importanti. Per di più il tecnico emiliano s’era convinto a schierare Vinicius Junior e Carvajal, nonostante qualche acciacco che li aveva messi in forse sino a poche ore prima del match. E’ un altro Real, che tiene in panchina Modric e rimpiange Benzema, il salvatore della patria nelle ultime champions, anche se ha trovato in Bellingham la sua punta di diamante. Per fare il colpaccio ci sarebbe bisogno del Napoli visionario e spregiudicato di Spalletti. Questo di Garcia è un’altra cosa, e non potrebbe essere altrimenti, perché il francese di Nemours ha meno utopie da coccolare. Il vecchio, caro contropiede rimodulato in arrembaggi all’arma bianca sarebbe la sua arma preferita. Se il Real gli concederà gli spazi potrebbe anche fare la partita perfetta. Li cerca quegli spazi, retrocedendo fino a quando poteva farlo. Ma Ancelotti è una vecchia volpe e non lo si frega così facilmente. Rispetto agli azzurri poi ha più fuoriclasse in grado di nascondere il pallone. Alla fine il risultato è giusto. Hanno vinto i più forti.
Diverso il discorso per i nerazzurri. Che l’Inter, questa casalinga col Benfica, dovesse vincerla non lo dicevano solo gli attentissimi bookmakers inglesi, che la davano all’incirca a 1,70, ma lo suggeriva pure la logica, perché la squadra di Roger Schmidt, nonostante l’innesto di Di Maria, oggi sembra una lontana parente di quella sbarazzina tutta gegenpressing dell’anno scorso, arrivata fino ai quarti della champions, dove era stata eliminata proprio dall’Inter. In Portogallo è seconda in classifica dietro al Porto, e il girone l’ha inaugurato subito con una sconfitta cntro il Salisburgo. Alla fine l’uno a zero striminzito non certifica la differenza reale che separa le due squadre. L’Inter nel primo tempo è così così. Ma nel secondo sommerge il Benfica di occasioni sprecate, di pali e traverse, di salvataggi sulla linea e di parate incredibili. La risolve Thuram, il grande acquisto a costo zero di Marotta e Ausilio. Meglio prender nota: Lautaro e Thuram sono una coppia perfetta. Avviso ai naviganti.