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Ecco tutte le favorite del Mondiale, ma noi puntiamo sull'Argentina

L'Albiceleste ha un attacco da favola con Messi, Di Maria e Lautaro e un'ottima difesa. Attenzione alla solita Germania, Francia niente male. Gli outsider sono la Serbia di Vlahovic e il Portogallo di Cristiano Ronaldo

Leo Messi (Ansa)
Leo Messi (Ansa)
di Pierangelo Sapegno

Il mondiale del Qatar comincerà senza l’Italia, purtroppo. Ma per il resto, potrebbe non mancargli niente. Neppure un bello scandalo. L’ultima denuncia della Equidem Research and Consulting è abbastanza agghiacciante: altri due operai morti nel cantiere che dovrebbe ospitare la finale, e continue violazioni dei diritti umani sui lavoratori migranti, incluse persino punizioni fisiche per chi tira la fiacca, e poi licenziamenti per quelli che si lamentano, e l’obbligo di sgobbare anche con il lockdown del Covid 19. A scanso di equivoci, la Fifa ha diramato subito le regole d’ingaggio a tutte le nazionali: pensate solo al campo, non fatevi distrarre dalla politica. Più chiaro di così. Non è che uno prende i soldi e poi fa quello che vuole. Sarà un mondiale pieno di promesse, continuano a ripeterci: a parte gli italiani, Haaland e qualche infortunato di lunga degenza, gli dei del pallone ci sono quasi tutti. Alla fine, la Fifa s’è intascata il suo malloppo e noi possiamo metterci lì a guardare.

Inghilterra sopravvalutata

I bookmakers sono già al lavoro. Non è che ci azzeccano sempre e anche questa volta non è che siamo così convinti dei loro pronostici. Il grande favorito sarebbe il Brasile, dato a 5,30, seguito dalla Francia a 7, l’Argentina a 8, e l’Inghilterra a 8,50. Dietro ci stanno la Spagna (a 9) e molto più distaccata la Germania a 12. Detto che il Brasile, a parte Neymar, questa volta non sembra schierare ai nastri di partenza il solito squadrone pieno di stelle, ci lascia qualche dubbio pure vedere l’Inghilterra quotata così in alto, perché nei deserti miliardari del Qatar ha portato un bel gruppo di campioni giovani e vecchi, da Harry Kane a Sterling e Grealish, fino all’attesissimo Phil Foden, ma anche un commissario tecnico, il roccioso e glaciale Gareth Southgate, che non ha ancora capito bene come farli giocare e che a Londra vorrebbero tanto che se ne restasse in mezzo al petrolio e non tornasse più a casa. In compenso la Football Association gli ha promesso un bonus di 4 milioni di sterline se vince la Coppa del Mondo, una cifra spropositata, soprattutto in considerazione del fatto che sono i primi a non essere molto soddisfatti del loro ct. Cambiando schema a ogni partita, in Nations League, Southgate è appena arrivato ultimo nel suo gruppo, dietro Italia, Ungheria e Germania, conquistandosi così la retrocessione in Lega B.

Didier Deschamps e i giocatori della Francia (Ansa)

Mbappé e Benzema, con Giroud in panchina: Francia niente male

In Qatar andrà di sicuro meglio, visto che è stata sorteggiata nel girone B, assieme a Iran, Stati Uniti e Galles: passaggio del turno obbligato. In quanto a girone, non è messa male neppure la Francia, che se la vedrà con l’Australia, la Danimarca e la Tunisia. Inserire la nazionale di Deschamps fra le grandi favorite è un’operazione abbastanza scontata, ma a guardar bene non sono tutte rose e fiori per i galletti: questa volta il ct non potrà contare su Kanté e Pogba, i fuoriclasse di quel centrocampo che gli permise di vincere l’ultimo mondiale, tutt’e due in parabola discendente e tutt’e due infortunati. In quel reparto Deschamps ha puntato su tre giovani, Matteo Guendouzi e i due talenti del Real Madrid, Camavinga e Tchouameni, preferendoli a Tanguy Ndombele del Napoli e ad altri giocatori d’esperienza, anche a costo di venir sommerso dalle critiche. Didier spera che gli risolvano tutti i suoi problemi le stelle là davanti: Mbappé e Benzema, con Giroud in panchina. Niente male.

Brasile senza il solito squadrone, ma con Neymar

A dar retta ai bookmakers, però corrono tutti dietro al Brasile. Tite si presenta con una squadra ben organizzata, con una impostazione tattica più europea che sudamericana. La sua stella è Neymar, 74 reti in 120 partite con la maglia verdeoro, arrivato probabilmente all’ultimo mondiale della sua carriera. La rosa non è certo malvagia: Alisson in porta, Thiago Silva e Marquinos in difesa, e poi Casemiro, Fabinho, Danilo e Alex Sandro. In attacco oltre a Neymar, può contare su Pedro, uno che a Firenze due anni fa avevano rispedito a casa in fretta e furia come il peggiore dei bidoni, Vinicius Jr del Real e Antony dell’Ajax. A essere sinceri, a dare un’occhiata alla rosa, ci sono nazionali più forti di questa, anche fra quelle meno quotate, come il Portogallo ad esempio.

Argentina favorita ma attenzione alla Germania

O come, soprattutto, l’Argentina e la Germania. Gli albicelesti possono vantare due reparti fra i più forti del mondiale. La difesa, con Emiliano Martinez (ottimo portiere dell’’Aston Villa), Romero, Otemendi, Acuna e Molina; e l’attacco, con bocche di fuoco del calibro di Messi, Di Maria e Lautaro, tenendo Dybala e Gonzalez pronti a dare il cambio. Il suo tallone d’Achille è il centrocampo, dove De Paul viene riciclato come interditore di lotta e di governo accanto al modestissimo Paredes, che ha il solo compito di ripulire i palloni e dare ordine alla manovra. Nonostante i pronostici dei bookmakers potrebbe essere la formazione più quotata.

Attenzione alla solita Germania

Altra squadra sottovalutata è la Germania, iscritta nel girone E. Come dice la battuta? Il mondiale è quel torneo dove si gioca sempre con 32 squadre e vince la Germania. Con Flick, i tedeschi sembrano aver trovato nuova linfa dopo le ultime delusioni. La rosa è ringiovanita, ma sempre sotto la guida di giocatori chiave come Neuer e Muller. A centrocampo si stagliano poi Kimmich, Gundogan, Goretzka e Musala, mentre in attacco brillano Sané (condizioni fisiche permettendo), Gnabry e Havertz. Nello stesso gione della Germania c‘è la rinnovata Spagna di Luis Enrique, forte a centrocampo di elementi come Busquets, Pedri e Gavi, mentre davanti può schierare Ansu Fati, Dani Olmo, Ferran Torres e Sarabia, a supporto della punta avanzata, Alvaro Morata.

Gli outsider sono la Serbia di Vlahovic e il Portogallo di Ronaldo

Se dovessimo puntare un euro, noi lo faremmo sull’Argentina e in seconda istanza sulla Germania. Dietro di loro ci sono gli outsider, come la Serbia di Vlahovic e, soprattutto, il Portogallo di Cristiano Ronaldo, quotato solo a 16 dai bookmakers. ;a i lusitani potranno contare sul desiderio di rivalsa di Cr7, al suo ultimo appuntamento mondiale, e su una formazione che annovera un lungo elenco di ottimi giocatori, come Ruben Dias, Nuno Mendes, Bruno Fernandes, Bernardo Silva, Joao Felix, Diogo Jota e quel fenomeno di Leao, che se azzecca le giornate buone diventa incontenibile. Se poi dovessimo indicare anche una possibile sorpresa, occhio al Canada, che torna ai mondiali dopo ben 36 anni di assenza. Mancavano dal Messico 86 e quella volta persero tutte le partite uscendo al primo turno. Ma oggi molte cose sono cambiate. Il Canada sta sviluppando il movimento calcistico in maniera sistematica, ha grande seguito, e ottime squadre in MLS come il Toronto e il Montreal. La nazionale guidata da John Herdmam ha dominato le qualificazioni Concacaf del Centro e Nord America. Si parla tanto degli Stati Uniti, ma farei più attenzione ai Canucks.
In ogni caso, buon mondiale a tutti.

18 novembre 2022
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