L'Italia si gioca l'Europa ma intanto perde pezzi. Spalletti: "Serve Italia all'altezza della sua storia"

"C'è bisogno di un'Italia all'altezza della propria storia e del gioco che serve esibire a livello internazionale. C'è bisogno di un'Italia che abbia caratteri forti e calciatori che sappiano affrontare queste situazione: giochiamo per la nostra nazione e dobbiamo essere disposti a tutto''. Lo ha detto Luciano Spalletti, dai microfoni di Sky Sport, alla vigilia della gara all'Olimpico con la Macedonia del Nord, primo dei due match decisivi per la qualificazione agli Europei del prossimo anno. ''Dobbiamo far vedere in quale pozione siamo nel nostro mondo attraverso i risultati - ha continuato il ct azzurro -. Ci siamo preparati benissimo e abbiamo a disposizione una squadra che ha la possibilità di fare balzi in avanti, non passi, quindi ci avviciniamo a queste partite in cui il risultato è fondamentale con fiducia anche perché abbiamo un telaio già avviato''.
Intanto però il ct continua a perdere pezzi. L'ultimo a fermarsi è stato Alessandro Bastoni che ha dovuto sospendere l'allenamento per un affaticamento al polpaccio destro. Insomma è una situazione tutt'altro confortante per Spalletti che già ha gli uomini contati soprattutto in un reparto nevralgico come la difesa per l'assenza per infortunio di Toloi, Scalvini, Udogie, Calabria a cui si è aggiunta, per il match di venerdì, la squalifica, di Di Lorenzo.
Per questo il commissario tecnico, al di là dell'allarme rientrato per lo juventino Cambiaso presentatosi con una caviglia dolorante, ha convocato in extremis il laziale Lazzari e il viola Biraghi. Ma lo stop di Bastoni è stato un fulmine al ciel sereno, per giunta in concomitanza con il penultimo allenamento a Coverciano, quello in cui sono state intensificate le prove di formazione. L'idea di Spalletti era opporre alla Macedonia la linea difensiva della squadra capolista della Serie A, ovvero Darmian a destra, Dimarco a sinistra, nel mezzo Acerbi e appunto Bastoni.
Alternative? Al momento il ct ne ha soltanto due: Gatti della Juventus e Buongiorno del Torino, due sole presenze in Nazionale il primo, appena una il secondo. Neppure a centrocampo però la situazione si può definire florida: vero che è tornato un giocatore esperto e carismatico nonché campione d'Europa Jorginho e Barella e Bonaventura danno al momento ampie garanzie, ma Locatelli ha lasciato già lunedì Coverciano per problemi fisici e Cristante, alle prese con un affaticamento, pure oggi non ha lavorato in gruppo, al pari dell'acciaccato Kean che a questo punto difficilmente sarà a disposizione per venerdì.
In ogni caso almeno il reparto offensivo è quello che per il momento (Spalletti farà gli scongiuri) sembra offrire più alternative e quindi creare qualche dubbio che il ct per il suo 4-3-3 scioglierà solo all'ultimo. Il maggiore riguarda la punta centrale: Scamacca o Raspadori? Durante la sessione odierna nella formazione base è stato provato il napoletano nel tridente con Berardi e Chiesa che appaiono in vantaggio su Politano e El Shaarawy. Tra l'altro il tecnico toscano, pur avendolo convocato sempre da quando lui siede sulla panchina azzurra, non ha ancora mai potuto utilizzare l'esterno della Juventus in quanto a settembre e ottobre ha sempre dovuto lasciare il raduno per problemi fisici. Venerdì sarà la volta buona? Spalletti lo spera: non è uno che ama piangersi addosso ma un po' di amuleti servirebbero eccome.