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Missione compiuta: pareggio con brivido, l'Italia vola all'Europeo. Nel finale Ucraina recrimina per un rigore

Ucraini agli spareggi, e chissà se si aspettano di essere ricompensata della decisione dello spagnolo Manzano, che al 90' sull'entrata di Cristante sul piede di Mudryk in area ha sorvolato, senza neanche ricorrere alla Var.

Stefano Loffredodi Stefano Loffredo   

Tante occasioni sprecate e dieci minuti finali da brivido puro, con la protesta dell'Ucraina per un possibile rigore. L'Italia esce dalla notte di Leverkusen con la gioia di sapere che tornerà a giugno in Germania, per Euro 2024: la qualificazione è arrivata per via diretta, senza passare per i maledetti spareggi.

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Lo 0-0 con l'Ucraina è bastato, anche se era senza dubbio il risultato peggiore tra quelli buoni, perfetto per un finale al cardiopalmo: nonostante il predominio azzurro, bastava un guizzo ucraino, un errore azzurro, una falla nella rete allestita di Spalletti. Anche per questo, oltre che per lo spauracchio dei play off che non portano bene di questi tempi, la gioia azzurra a fine gara è stata incontenibile.

Ora per Spalletti comincia una pagina nuova, quella di una costruzione in serenita' della sua squadra, con tanta voglia di rialzarsi. Si partira' dal Chiesa trascinatore di questa serata, dalle persistenti difficolta' a concludere a rete concretizzando il tanto gioco, dalle solidita' difensiva. Il ct puntava a vincere, ma visti i tempi il biglietto per Euro 2024 e' un successo. L'Ucraina invece va agli spareggi, e chissa' se si aspettera' di essere ricompensata della decisione dello spagnolo Manzano, che al 90' sull'entrata di Cristante sul piede di Mudryk in area ha sorvolato, senza neanche ricorrere alla Var.

Sul neutro di Leverkusen, Spalletti preferisce confermare Raspadori al fisico Scamacca, in un attacco che per i muscoli si affida a Zaniolo; cambia in difesa Gatti col torinista Buongiorno e a centrocampo Bonaventura con Frattesi. Dall'altra parte Rebrov, obbligato a vincere per strappare il biglietto per Euro 2024, mette un'unica punta vera, Dovbyk, gigante del Girona capolista in Liga, ma assistito dalle mezzepunte Mudryk e Sudakov. Sugli spalti il tripudio di bandiere gialloblù, come quelle che avvolgono gli 11 dell'Ucraina in campo all'inno, è controbilanciata dai tanti emigrati italiani.

Come da copione, l'Ucraina alza subito il ritmo, l'Italia invece lo vuole avvolgere nel palleggio. Tra una combinazione Frattesi-Dimarco che porta al tiro (murato) Raspadori e una discesa di Chiesa a sinistra, al 5' la prima occasione è un tiro da fuori di Tsygankov, tra i migliori dei suoi, bloccato da Donnarumma. Risponde Chiesa alzando troppo il destro al volo sottoporta, ma l'assist nasceva da un pallone oltre la linea. Dovbyk porta a spasso la difesa azzurra aprendo varchi alle frecce ucraine, prima che Buongiorno gli prende le misure: così Mudryk da sinistra mette un pallone pericolosissimo al centro, che Dimarco toglie dalla testa di Konoplia, poi ci pensa Donnarumma a respingere a terra la botta di Sudakov. Ed e' solo l'11'.

L'Italia capisce, e prende in mano il pallino: a scuoterla, Chiesa, con i suoi strappi. Al quarto d'ora Barella costringe Trubin alla respinta di pugni, Di Lorenzo ci prova due volte di testa su angolo, alzando troppo al 20' e sfiorando la base del palo 8' dopo. Subito dopo, la grande occasione ce l'ha Frattesi, servito in area da Chiesa rapido a infilarsi in un varco centrale in velocità: l'interista spreca tirando sul portiere Trubin. E' il momento migliore dell'Italia, al 31' ancora Chiesa scappa, stavolta a sinistra, sul suo pallone teso al centro Raspadori in scivolata è in ritardo di un soffio. Il tempo si chiude con un destro di Barella murato (42') e il brivido provocato da una palla persa davanti alla difesa da Jorginho. Finisce senza recupero, visti i ritmi.

Al rientro in campo, c'è Scamacca per Raspadori e la palla buona dopo 3' e' sparata alta, ancorche' da posizione di offside. L'Ucraina accetta il controllo partita degli azzurri, per affidarsi alle ripartenze veloci negli spazi. Al 13' ci prova Chiesa, il destro a giro e' di poco oltre il palo. Lo 0-0 che resiste e il tempo che passa mette paura all'Italia, e al 20' sfiora il pasticcio: rimessa lunga dell'Ucraina, sul rimbalzo a centro area Donnarumma lascia sfilare fino al sinistro di Mudryak, che deve respingere. Subito dopo pericolosissimo il triangolo Tsygankov-Dobvyk.

Spalletti si infuria con Scamacca che non tiene palla, e li' sta la chiave della sofferenza azzurra nel frangente. Al 25' entrano Politano per Zaniolo dolorante e Cristante per Jorginho. Con le residue energie Chiesa fornisce la palla buona a Scamacca, anticipato sottoporta, prima di uscire per Kean quando mancano dieci minuti. Sono quelli del pressing ucraino che manda tutti gli attaccanti fisici in campo: a 2' dal termine Donnarumma blocca il tiro di Sudakov, poi il contatto Cristante-Mudryk e la suspence della decisione, che pende per l'Italia. E vuol dire pass per Euro 2024

Stefano Loffredodi Stefano Loffredo   
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