È super Milan, abbatte il Sassuolo e conquista il suo 19° scudetto
Alla fine i rossoneri sono stati più forti di tutto, dei pronostici, delle polemiche e dei rivali, e persino dei favori e degli errori
La prima cosa che viene da dire è che lo scudetto del Milan è una buona notizia. Perché non ha vinto la più forte. Ha vinto la squadra che ha meritato di più. E il senso dello sport è proprio questo, che ti insegna ad alzare l’asticella, a superare i tuoi limiti. Non devi essere il più forte per vincere. Devi diventarlo. Al semaforo verde, i rossoneri erano in seconda fila e a buona distanza, la terza forza del campionato nettamente dietro l’Inter e il Napoli, e forse neppure, se l’Atalanta azzeccava la stagione e qualcun’altro indovinava il filone giusto.
Campione d’Italia
Ma alla fine il Milan è stato più forte di tutto, dei pronostici, delle polemiche e dei rivali, e persino dei favori e degli errori arbitrali, che in questa lunga corsa verso il traguardo finale hanno avuto piuttosto sguardi benevoli per l’Inter e penalizzato invece pesantemente in due o tre occasioni proprio gli uomini di Pioli. Certo, a Bologna gli ha sorriso il destino con quella papera di Radu, ma il treno bisogna saperlo prendere quando passa. E magari è pure vero che in una sfida a eliminazione diretta, poi forse finisce come in Coppa Italia, che passano i nerazzurri. Ma in una corsa lunga come il campionato, servono anche tanti altri valori, bisogna non mollare mai, saper rialzare la testa e avere il fiato più lungo. Il Milan ha avuto dalla sua l’incoscienza dei suoi giovani, il loro coraggio e il loro ardore, e, soprattutto, una eccellente squadra di dirigenti.
Di chi è questo scudetto
Lo scudetto del Milan è lo scudetto di Maldini, di Massara, di Gazidis. Quelli che, tanto per cominciare, hanno rifiutato di firmare a cifre spropositate il rinnovo contrattuale di Donnarumma, pescando al posto suo un ragazzino di 25 anni, Mike Peterson Maignan, che non conoscevano in molti e che è stato in assoluto il miglior portiere del campionato.
Il trionfo di una vita
Perché questo trionfo lungo un anno di vita, comincia proprio in quei giorni di giugno di dodici mesi fa, quando tutti pensano che Maldini e Massara siano costretti a sbagliare per tenere i bilanci a posto, rinunciando così facilmente a quel giovane gigante che viene considerato uno dei più bravi portieri del mondo, e che è cresciuto nel vivaio del Milan, fino a poterne diventare una bandiera. Gli hanno fatto una proposta, lui ha detto di no, e allora basta, è finita lì. Donnarumma aspettava il rilancio. Loro hanno preso Maignan. In quegli stessi giorni, i dirigenti rossoneri hanno fatto il secondo capolavoro. Avevano comprato Tonali a 35 milioni di euro, ma il centrocampista bresciano aveva vissuto una stagione deludente, molto al di sotto delle aspettative. Ma questi capiscono di calcio: su quel ragazzo dovevano ancora puntare. Non a quelle cifre, però: hanno ottenuto uno sconto di più di dieci milioni e l’hanno tenuto.
Rivelazioni e conferme del campionato
Tonali è stato una delle grandi rivelazioni del campionato. Hanno aggiunto una chioccia a questa banda di ragazzini, Giroud, un campione del mondo, uno che sa vincere. Ma il valore di questa squadra resta quello dei figliocci di Pioli, tutte le scommesse fatte da questa società. Hanno perso Kjaer, il capitano della difesa, e hanno blindato la porta con Tomori, una riserva del Chelsea, e Kalulu, uno che non aveva neanche giocato una partita nella Ligue francese. Grazie a loro il Milan è diventata la squadra che ha preso meno gol, 32. Ecco, se dovessimo fare tre nomi, noi faremmo proprio quelli di Leao, Tonali e Kalulu. Perché sono loro i simboli di questo campionato. Con Leao è nata una stella. Ma la storia di Kalulu rende tutta la grandezza del Milan. Kalulu, classe 2000, era una promessa del Lione, faceva gli allenamenti con la prima squadra, ma non aveva mai visto il campo una volta che era una. Maldini e Massaro andarono là e se lo presero per 450mila euro. E pochi mesi dopo giocava già una partita da titolare. Oggi Kalulu vale 20 milioni. Programmazione e coraggio. Non ce l’ha nessuno nel nostro campionato. Solo loro. Per questo lo scudetto del Milan è una buona notizia. Perché è giusto. E perché fa bene a tutti, se qualcuno vuole imparare la lezione.