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Juve-Allegri, la telenovela continua: ecco la rivoluzione proposta dal tecnico

La chiave è il mercato. Sulle cessioni il livornese ha presentato un bell’elenco: Dybala, Cancelo, Alex Sandro, Douglas Costa, Pianic

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
Juve-Allegri, la telenovela continua: ecco la rivoluzione proposta dal tecnico

La telenovela Allegri sembrava finalmente arrivata alla fine, in un pomeriggio di mezzo sole, senza troppi sorrisi e il più lontano possibile dalle telecamere e dai taccuini. Invece no. L’epilogo avrebbe portato la data di giovedì 16 maggio 2019, un mese esatto dopo la dolorosa eliminazione dalla Champions, 16 aprile e Ajax corsaro allo Stadium. Non sappiamo se sia solo una coincidenza. Certo, un anno fa di questi tempi la conferma di Max sulla panchina della Juve aveva avuto ben altra atmosfera, con tutta la squadra dei dirigenti al completo che scherzava davanti all’occhio indiscreto della tv: Allegri e Agnelli chiacchieravano passeggiando per corso Galileo Ferraris, e Marotta, Paratici e Nedved facevano cordone, dopo un dietetico pranzo di gruppo al ristorante lì vicino, tutti insieme, felici e contenti, a tarallucci e vino.

 L'incontro

Questa volta, nessun pranzo, ma una cena blindata e molto informale, nella sera di mercoledì, fra Allegri e Agnelli da soli, senza nessun’altro a condividerne le ciarle e manco i problemi. E poi l’incontro, il giorno appresso, nel pomeriggio dopo l’allenamento, alla Continassa, con tutti i dirigenti attorno a loro. La questione sul tavolo non era di lana caprina. E non era nemmeno legata al contratto, che nel caso di una conferma sarà rinnovato - 8 milioni netti più bonus - abbastanza facilmente. O alla scelta fra lui e un ipotetico altro allenatore. Sgombriamo la nebbia dai radar: Antonio Conte ha già trovato l’accordo con l’Inter una settimana fa e la sua candidatura non è mai esistita, se non nelle intenzioni di Nedved e Paratici per far abbassare le pretese di Allegri, perché Andrea Agnelli ora come ora non ne vuole proprio sentir parlare. C’erano da risolvere invece alcuni nodi di programmazione, tra la dirigenza e il tecnico livornese, che chiedeva una rivoluzione della rosa con almeno tre acquisti di alto livello. Solo che non sono nodi da poco conto.

Le richieste di Allegri 

Il fatto è che un anno dopo non è cambiata solo l’atmosfera, attorno alla firma. E’ cambiato il bilancio, tanto per cominciare, che quest’anno piange e piange molto, più di cinquanta milioni sotto. E il mercato che chiede Allegri, non si può fare. Di Pogba non se ne parla nemmeno, e di nessun’altro giocatore su quelle cifre, neppure Matthjis de Ligt, che traccheggia con il Barcellona e piace un sacco, ma costa troppo. Prima di tutto bisogna vendere, si torna ai tempi chissà quanto gloriosi di Moggi e Giraudo che dovevano far cassa piazzando le stelle, da Baggio a Vieri a Zidane, e poi riempire i tasselli. Sulle cessioni è d’accordissimo Max, che ha presentato un bell’elenco: Dybala, Cancelo, Alex Sandro, Douglas Costa, Pianic. Solo che se a questi si aggiungono Mandzukic e Khedira, che ormai sono bolliti, anche se non hanno nessuna intenzione di levare le ancore, il quadro si fa impietoso. Più di mezza squadra fuori senza poter comprare sostituti all’altezza.

Nedved e Paratici erano contro Max

Se diamo retta ad Allegri, il prossimo anno altro che Champions, perdiamo pure il campionato. Svaniti prima Zidane e poi Guardiola, almeno per quest’anno - ma l’esperienza di Zizou insegna: non basta una promessa o una mezza intesa verbale -, Paratici spingeva per Inzaghino, che è di Piacenza come lui e lo conosce bene, mentre Nedved sponsorizzava Mihajilovic, protagonista di un finale di stagione straordinario con il Bologna, facendo giocar bene la squadra e lanciando i giovani. Solo che Andrea Agnelli è un allegriano convinto: lo stima, condivide le sue idee, ne apprezza metodi e stile. E poi, detto fuori dai denti, si può comprare Ronaldo per farlo allenare da Inzaghi junior, che in carriera è stato solo alla Lazio?

 Eppure non tutto quadra

E se ci sarà la firma, come qualche segnale lascia pensare - l’incontro dopo la cena del giorno prima significa che il rapporto non è finito, e Allegri alla fine è uscito sorridente dalla Continassa -, non sarà una firma semplicissima. Le due proposte, quella della società che vuole solo ritoccare la squadra e quella del mister che vorrebbe rivoluzionarla, potrebbero incontrarsi a mezza strada. Dei tre pezzi da novanta che il tecnico non vuole più, potrebbero cedergliene tre. L’unico sicuro sarebbe Dybala, come ha fatto capire pure il fratello Gustavo, che è il suo procuratore. Gli altri saranno scelti in base alle offerte. 

Ma il vero problema è chi prendere al posto della Joya

Allegri vorrebbe un trequartista: il suo ideale Isco dal Real Madrid. E poi uno tra Pogba e Milinkovic Savic. Cioé, giocatori che costano un occhio della testa e che la Juve non può permettersi. Per questo la telenovela continua. Alle 17 e 33 Max è uscito dalla porta principale. Un tifoso gli ha lanciato un urlo di incoraggiamento, «Vai Mister!», e lui ha risposto sorridendo con il dito pollice alzato. Vuol dire che resta? Poco dopo le sei della sera, anche Agnelli, Nedved e Paratici sono usciti. Ma dalla porta secondaria di nascosto, per non dover incontrare i giornalisti. Vuol dire che non resta? La verità è che è una telenovela così pazzesca che domani ci aspetta un’altra puntata. Nuovo incontro fra Allegri e dirigenti. Non sono mai stati insieme così tanto. Per programmare il futuro? O trattare la buonuscita?           

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
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