Fiorentina ko, vince il Milan: Champions più vicina per i rossoneri. La prima di Tudor è dolcissima, la Lazio batte la Juve
La squadra di Pioli consolida il secondo posto in classifica con i punti di vantaggio sulla Juventus che salgono a 6. All’Olimpico la decide Marusic al 93'. Napoli addio al sogno Champions, vince l'Atalanta, fischi al 'Maradona' che urla "no al razzismo". Scatto del Toro verso l'Europa, Monza ko. Pari tra Genoa e Frosinone

Il Milan espugna l'Artemio Franchi battendo 2-1 la Fiorentina e consolida il secondo posto in classifica con i punti di vantaggio sulla Juventus che salgono a 6. Partita ricca di emozioni e occasioni da una parte e dall'altra. La Viola può recriminare per alcune occasioni fallite dai suoi o respinte da un super Maignan. In classifica il Milan sale a 65 punti. La Fiorentina, decima, resta a 43 punti ma con la partita con l'Atalanta ancora da recuperare.
La partita
La prima frazione di gioco è ricca di azioni ma una gran prestazione di Maignan e Terracciano costringono al parziale di 0-0. All'8' Giroud riceve un ottimo assist da Chukwueze ma spreca calciando troppo centrale. Ci prova, dunque, Leao all'11' con un tiro sul secondo palo che termina sul fondo. Al 16' Terracciano vola sul colpo di testa di Chukwueze: dopo 1 minuto Belotti salva sulla linea una deviazione fortuita di Leao. Al 27' Maignan è perfetto nell'uno contro uno con Belotti, risponde Terracciano dopo 5 minuti con due grandi parate, prima su Leao poi su Reijnders. Al 44' Giroud ne sbaglia un altro da ottima posizione in area di rigore. Nella ripresa, Milan in vantaggio al 47': Leao riceve in area da Chukwueze e trova con il tacco Loftus-Cheek che deve solo spingerla dentro. Dopo 3' pareggia subito la Fiorentina: tiro fantastico di Duncan dalla distanza che s'insacca nell'angolino basso. Ma passano soltanto altri 3' e il Milan passa di nuovo in vantaggio al 53': Leao riceve in profondità il rasoterra filtrante di Reijnders e segna dribblando Terracciano. Al 64' grandissima parata di Maignan sul tentativo di Belotti all'incrocio dei pali: il portiere francese ne farà un'altra al 72' sul tiro di Mandragora.

La prima di Tudor è dolcissima, la Lazio batte la Juve
La Lazio vince in casa, all'ultimo respiro, contro la Juventus, per 1-0, alla vigilia di Pasqua. Al 93' il gol di Marusic regala la vittoria alla squadra biancoceleste, per la prima volta guidata dalla panchina da Tudor che rivoluziona modulo e interpreti, rispetto all'ex Sarri. Sceglie un camaleontico 3-4-2-1 e lascia fuori dai titolari sia Luis Alberto (in non perfette condizioni) che Immobile, preferendo Kamada e Castellanos. Allegri invece deve fare i conti con le molte assenze: Vlahovic è squalificato e Milik infortunato, in campo Kean e Chiesa.
La partita
Il primo tempo lascia intravedere la Lazio del tecnico croato, brava a collezionare buone occasioni per andare in vantaggio, contro l'"unica trovata" della Juventus. Si andrà negli spogliatoi a porte inviolate ma sicuramente i biancocelesti ci sono andati più vicini, soprattutto con Castellanos e Felipe Anderson, che sembrano interpretare al meglio l'idea di gioco del nuovo allenatore. Brivido Juventus su un maldestro rinvio di Szczesny, che si salva grazie a Kamada, il quale perde l'occasione di tirare. Decisivo, invece, l'altro portiere, il giovane Mandas: serve una sua grande parata su Chiesa, dopo una triangolazione con Rabiot, per sventare il vantaggio dei bianconeri. Allegri torna dall'intervallo mandando in campo Iling-Junior e Mckennie per Miretti e De Sciglio. La squadra ne giova e si mostra molto più pericolosa in avanti: serve ancora Mandas per fermare Cambiaso. Dopo quasi un'ora di gioco arriva il momento di Immobile. La ripresa comunque resta abbastanza anonima per entrambe le squadre, la Lazio si sveglia a venti minuti dalla fine con l'occasione di Marusic. Nel finale, al 93', in pieno recupero, è proprio l'esterno montenegrino a siglare la decisiva rete dell'1-0, servito da Guendouzi, per fare esplodere la festa biancoceleste

Scatto del Toro verso l'Europa, Monza ko
Il Torino batte 1-0 il Monza ed a otto turni dalla fine del campionato di Serie A compie uno scatto verso la zona della classifica che porta ad un posto nelle Coppe europee della prossima stagione. I granata sono ad un solo punto dal Napoli. Autore della rete Sanabria, che ha trasformato il rigore, molto contestato dai giocatori del Monza, causato da una trattenuta di Pessina su Ricci al 23' della ripresa. Lo stesso Pessina poco dopo è stato espulso per doppia ammonizione.
La partita
Sotto una pioggia incessante per quasi tutta la partita, è stato il Torino ad avere la meglio al termine di una partita spigolosa e poco spettacolare. Soprattutto nel primo tempo le due squadre, infatti, hanno inciso poco in zona d'attacco. Ad inizio ripresa i padroni di casa con Zapata e Okereke provano a forzare i tempi. L'episodio che cambia il match, però, arriva per un rigore assegnato al Torino per un fallo di Pessina su Ricci in area. Sanabria, entrato dalla panchina, non sbaglia dal dischetto. Poco dopo Pessina viene punito con il secondo giallo e lascia i suoi in dieci. Il Monza con Djuric fa a sportellate in avanti, ma il risultato non cambia più.

Pari al "Ferraris" fra Genoa e Frosinone
Un punto a testa che fa più comodo agli ospiti. Finisce 1-1 il match tra Genoa e Frosinone, decisive le reti messe a segno da Gudmundsson e Reinier nel primo tempo. I rossoblù salgono a quota 35 punti, a +10 sulla zona retrocessione, i ciociari invece muovono la classifica: nel prossimo turno ci sarà la gara interna contro il Bologna. Ritmi elevati, con pochissime pause.
La partita
La gara si è sbloccata al 30' quando Gudmundsson si è procurato un calcio di rigore: l'islandese ha poi trasformato il tiro dagli undici metri superando il portiere dei canarini. La reazione da parte degli ospiti è stata immediata, al 36' Reinier si è staccato coi tempi giusti - sull'assist di Zortea - superando con una conclusione di prima intenzione l'incolpevole Martinez. La squadra di Di Francesco ci ha provato anche con una conclusione da lontano di Brescianini, ma il centrocampista non è riuscito ad inquadrare la porta. Nella ripresa due infortuni per il Grifone, Gilardino ha perso prima Retegui per un problema alla caviglia, poi Malinoskyi per un infortunio muscolare.. In pieno recupero il direttore di gara ha assegnato un calcio di rigore al Frosinone per un presunto fallo di mano di Thorsby, ma dopo l'ennesima revisione al Var ha cambiato la propria decisione: le immagini, infatti, hanno evidenziato il tocco con la testa del centrocampista.

Napoli addio al sogno Champions, Atalanta domina e vince
Il responso del 'Maradona' nella sfida caratterizzata dalla speranza di agguantare la qualificazione alla Champions League del prossimo anno è tutto per l'Atalanta che vince in maniera netta per 3-0 e si lancia nella rincorsa alle posizioni di vertice della classifica.
No al razzismo
Il Napoli, nel giorno della vicinanza a Juan Jesus per il caso Acerbi e del no al razzismo con la squadra in ginocchio, dice definitivamente addio alle speranze di rientrare nella lotta per raggiungere l'Europa che conta e deve rimodulare le proprie ambizioni nella fase finale del campionato.
Primo tempo
Per lunghi tratti del primo tempo il Napoli sembra una squadra alla deriva, incapace di rendersi pericolosa e incapace di difendere con sicurezza la propria porta. L'Atalanta è concreta e cinica nello sfruttare le occasioni che si presentano grazie anche alla cronica debolezza della difesa azzurra che in più di una circostanza va in confusione e non è quasi mai in grado di gestire le mischie che, generate da rimpalli sfavorevoli, si creano davanti alla porta di Meret. Nel primo tempo la squadra di Calzona, che incassa la prima sconfitta in campionato da quando è alla guida degli azzurri, riesce a tirare in porta una sola volta al 28' con Osimhen che si fa respingere la conclusione da Carnesecchi. L'Atalanta, invece, dopo aver colpito un palo al 2' con Miranchuk, va in gol al 25' con il russo che sfrutta una dormita generale della difesa azzurra e batte Meret. Il raddoppio per la squadra di Gasperini arriva al 44' con Scamacca che conclude con un diagonale sfruttando un passaggio di Miranchuk. In entrambe le circostanze i giocatori del Napoli protestano con l'arbitro per le leggere spinte, nel primo caso su Rrahmani e nel secondo su Juan Jesus, che Pairetto considera ininfluenti.
Secondo tempo
Nella ripresa il Napoli, grazie anche agli innesti di Ngonge, Zielinski, Lindstrom e Simeone, velocizza le proprie azioni. La partita viene caratterizzata da rapidi cambiamenti del fronte d'attacco. Gli azzurri al 9' colpiscono due volte il palo nella stessa azione, prima con una conclusione di Zielinski e sulla ribattuta con un tocco di Osimhen deviato da Carnesecchi. In questa fase della gara diventano protagonisti i due portieri i quali con alcune parate decisive negano il gol agli avversari. In particolare la sfida tra Carnesecchi e Osimhen si risolve a favore del portiere atalantino che impedisce al nigeriano di realizzare il gol che potrebbe riaprire la partita. La fase finale della partita è caratterizzata da una serie di mischie nell'area di rigore dei nerazzurri ma il Napoli non riesce a trovare gli spazi giusti per concludere a rete.
L'ultimo gol
A tre minuti dalla fine è Koopmeiners che conclude con un diagonale vincente un contropiede che si sviluppa sulla fascia sinistra del terreno di gioco. Finisce con il pubblico del 'Maradona' che fischia sonoramente il Napoli e intona cori contro la Società e in particolare contro il presidente De Laurentiis. La delusione dei tifosi, dopo il campionato dei record dello scorso anno, è tanta e ormai non c'è più tempo per sperare in un cambio di rotta.