Juve, ritorno flop per Allegri: avvio peggiore rispetto a Pirlo e Sarri
Settima nella classifica di Serie A e -20 punti rispetto alla "sua" Juve della stagione 2018-2019. Attacco in crisi, pesa l'addio di Cristiano Ronaldo


"Max e la Juve non sono tornati insieme per amicizia. Pensiamo che lui e la nuova dirigenza possano agire nel solco della tradizione bianconera". E' iniziata con queste parole del presidente Agnelli la seconda avventura in bianconero di Allegri. Il tecnico toscano, richiamato a Torino dopo due anni dall'esonero per regalare alla Juve gli antichi fasti, non è ancora riuscito a disegnare una squadra vincente.
Settima nella classifica di Serie A
In campionato, per ora, le cose non stanno andando come il presidente Agnelli avrebbe sperato. E l'addio di Cristiano Ronaldo all'inizio della stagione non giustifica il deludente settimo posto in campionato. Il percorso della Juve è in negativo anche rispetto alle ultime due stagioni. Nelle prime diciassette gare i bianconeri hanno collezionato otto vittorie, cinque pareggi e quattro sconfitte (due clamorose in casa contro Empoli e Sassuolo).
Peggio di Pirlo e Sarri
Allegri non può sorridere: otto lunghezze in meno rispetto alla Juve guidata da Andrea Pirlo, quattordici meno della stagione 2019-20 con Maurizio Sarri (che vinse lo scudetto). E sono venti in punti in meno rispetto alla stagione 2018-2019, l'ultima di Allegri in panchina. Obiettivo raggiunto in Champions League con il primato del girone (frutto di 5 vittorie e una pesante sconfitta con il Chelsea) e l'accesso agli ottavi di finale dove a febbraio affronterà il Villarreal.
Senza CR7 la Juve segna poco
Il problema della Juve è l'attacco. Allegri ha preso una squadra costruita per esaltare le doti realizzative di Cristiano Ronaldo, ma il fuoriclasse portoghese alla fine di agosto e dopo un lungo tira e molla estivo ha chiesto (e ottenuto) il divorzio anticipato rispetto alla scadenza naturale del contratto (il 30 giugno 2022). Senza Ronaldo, il tecnico ha dovuto fare a meno spesso di Paulo Dybala per infortunio. Mentre Alvaro Morata è finito nel mirino dei tifosi.
"Abbiamo una percentuale realizzativa troppo bassa"
La classifica marcatori del massimo campionato certifica il problema: Dybala 5 gol, Morata 4, Cuadrado 3, Kean 2. "Abbiamo una percentuale realizzativa troppo bassa, per fare un gol dobbiamo creare cinque occasioni e non sono numeri da Juve. Serve più cattiveria e più lucidità sotto porta", ha detto Allegri facendo riferimento a uno dei peggiori dati della serie A, con solo il 28% di palle sfruttate.