I nostri voti alle squadre del campionato: dal 10 al Milan al 4 alla Juve e al Cagliari
I rossoneri hanno messo la parola fine sul campionato più avvincente degli ultimi anni, deciso solo sulla linea del traguardo, come non capitava da un sacco di tempo. Le pagelle
Il Milan ha messo la parola fine sul campionato più avvincente degli ultimi anni, deciso solo sulla linea del traguardo, come non capitava da un sacco di tempo. Ci sono voluti cinque punti in meno per vincerlo rispetto alla stagione precedente, 86 contro 91, e ne sono bastati soltanto 31 per salvarsi. Il Milan nel 2021 aveva fatto 79 punti, centrando la Champions league solo sul filo di lana. Aveva preso molti più gol di quest’anno, 41 (adesso 32), ma ne aveva segnati anche di più, 74 (69). Un solo dato è rimasto uguale: ha fatto sempre più punti in trasferta che in casa. Una squadra sbarazzina. Per trovarne una così giovane che ha vinto un campionato bisogna andare indietro di più di cinquant’anni. Anche per questo merita un grande voto.

Ecco la nostra pagella.
MILAN. Voto 10. Ha vinto con il monte ingaggio più basso delle prime quattro (100 milioni, la Juve 172, l’Inter 130, il Napoli 110), ha avuto il coraggio di lanciare i suoi giovani e di valorizzarli, e ha praticato pure un calcio abbastanza spettacolare, soprattutto se confrontato con quello dei nerazzurri di Conte che avevano dominato l’anno prima. Ha blindato la difesa senza rinunciare al gioco. Non ha sbagliato niente, ha saputo reagire alle avversità e non ha mai tentennato. Maldini, Massara e Pioli sono stati tutti perfetti. Una stagione d’oro e una grande lezione al calcio italiano.
INTER. Voto 7. E’ il voto più difficile da dare. Ha perso il campionato in due partite, tutt’e due le volte rimontato dall’uno a zero all'uno a due, contro Milan e Bologna, ma ha avuto anche consistenti aiuti dal destino, come contro il Torino, ad esempio. Era la più forte e ha pagato l’appannamento di gennaio e febbraio. Però ha trovato un grande allenatore: Inzaghi è un uomo di coppe, l’aveva già dimostrato alla Lazio, e potrebbe essere una rivelazione da Champions, nel futuro. L’Inter è stata l’unica squadra a far tremare il Liverpool espugnando Anfield. Può ripartire da due sicurezze, che non tutti hanno: Marotta e Inzaghi.
NAPOLI. Voto 7. Forse è un voto alto, perché qualcuno ai nastri di partenza l’aveva persino candidata allo scudetto. Era un pronostico sbagliato, dettato più dalla simpatia che dalla competenza. Però il Napoli è stato davvero in lizza fino a 5 giornate dalla fine. Spalletti ha fatto il Napoli molto più bello e onestamente pure più forte di quello di Gattuso. Anche se ha dovuto fare a meno di Koulibaly e Osimhen nel periodo più duro della stagione.
JUVENTUS. Voto 4. Di incoraggiamento. Non ne ha azzeccata una. Allegri è un bravo gestore, ma è l’uomo più sbagliato che ci sia per costruire qualcosa. Ha giocato il calcio più brutto della serie A, e l’unica volta che ha provato a farsi bella ha perso, contro l’Inter. Non ha mai avuto il coraggio di lanciare un giovane, e l’ha fatto con Miretti solo a campionato chiuso. Arrivabene e Cherubini non sono chiaramente all’altezza del compito. Adesso decide tutto Allegri, e te lo raccomando. Così per il prossimo anno prepara la Casa di Cura Pensione Arzilla, a prezzi salatissimi e alla faccia del monte ingaggi da abbassare: il posto giusto per una Vecchia Signora.
LAZIO. Voto 7+. Beh siamo sinceri: chi l’avrebbe messa all’inizio come quinta forza del campionato? E’ avanzata a fari spenti, cercando sempre di far gioco. Sarri come allenatore è esploso all’Empoli e al Napoli, ma se c’è una volta che ha dimostrato di essere uno dei più bravi è proprio questa. Aveva la squadra meno adatta al suo gioco che ci sia. Anche con la Juve era successo, ma quelli erano i più forti, questi proprio no. Ha cambiato il volto alla Lazio e ha centrato l’Europa.
ROMA. Voto 7. Il voto è per Mourinho e la società. La squadra sarebbe più da insufficienza. Ma i Friedkin hanno puntato su un grande uomo di comunicazione e hanno azzeccato la scelta. Il suo calcio è un po’ antico, ma i risultati li prende, eccome se li prende. S’è assicurato l’Europa e adesso c’è la finale della Confederation. E soprattutto ha unito un popolo attorno a sè. Chapeau.
FIORENTINA. Voto 9. Dopo il Milan il voto più alto. Ma se lo merita tutto. Con una squadra più debole rispetto all’anno scorso, visto che ha ceduto Vlahovic per metà campionato, anzichè salvarsi all’ultima giornata dalla retrocessione, ha addirittura afferrato il posto buono per la Confederation, praticando il calcio più bello d’Italia. Poi dicono che l’allenatore non conta niente. Questo è un miracolo targato tutto Vincenzo Italiano. Il pericolo è solo questo: di perderlo. E’ stata bravissima la Fiorentina ad andarlo a prendere dallo Spezia. Farebbe un suicidio a non trattenerlo.
ATALANTA. Voto 5. Qui cominciano le note dolenti. E’ finito un ciclo. E s’è visto. La chiusura con l’Empoli è il timbro su una stagione storta. La fiducia a Gasperini è confermata. Ma adesso bisognerà fare qualche miracolo nella campagna acquisti. E la vediamo dura. Demiral tornerà alla Juve e Zapata e Muriel se ne vogliono andare. E’ stato bello finché è durato...
VERONA. Voto 7. Altro miracolo della stagione. E anche qui il merito maggiore è dell’allenatore, Tudor. Il voto alto è soprattutto suo.
TORINO. Voto 7. Come sopra. Con una differenza: Tudor lo cercano già in tanti e non è detto che resti. Juric un anno fa batteva i pugni criticando la società e quest’anno parla come un dirigente. Forse è un buon segnale.
SASSUOLO. Voto 6. Di fiducia. In realtà alla fine della stagione s’è abbastanza squagliato. Prima aveva avuto degli alti contro le grandi squadre e dei bassi contro le più piccole. Ha messo in mostra le solite promesse, e quindi il suo l’ha fatto come sempre.
UDINESE. Voto 5. Aveva il potenziale per fare meglio. Squadra molto fisica, con due ottimi esterni. Ha sempre avuto paura, soprattutto con Gotti, pensando solo a difendersi e a volare basso.
BOLOGNA. Voto 6. La sufficienza è per il cuore. Mihailovic e la sua truppa. Chapeau.
EMPOLI. Voto 6+. Campionato tranquillo, ed è molto. Ad Empoli però bisognerebbe dare due voti e non si può. Uno alla società, e allora Corsi meriterebbe sempre 10. A prescindere.
SAMPDORIA. Voto 5. Il voto giusto sarebbe 4, ma allora bisognerebbe scendere di uno alla Juve, e 3 sarebbe esagerato. Ha salvato la stagione con il derby. Per il resto ha sbagliato tutto, compresa la scelta iniziale dell’allenatore e poi il suo cambio in corsa.
SPEZIA. Voto 7. Lo stesso di Torino e Verona, con le stesse motivazioni. Il voto è per l’allenatore.
SALERNITANA. Voto 6. Nicola ha fatto il suo miracolo, come a Crotone e a Torino. Però questa volta una grossa mano gliel’ha data il destino, perché è il Cagliari che si è autoflagellato. Resta il fatto che lui e Sabatini che l’ha scelto sono due grandi uomini di calcio. Averne così...
CAGLIARI. Voto 4. Assieme alla Juve il voto più basso. Non aveva la squadra per retrocedere. Ma l’allenatore sì. Per salvarsi è vero, bisogna avere una buona difesa. Mazzarri però ha pensato solo a quello e il risultato s’è visto nell’ultima, decisiva partita con il Venezia, anche se non c’era più lui sulla panchina, quando, contro una squadra imbottita di ragazzi della Primavera, non sono stati capaci di segnare nemmeno un gol. Tudor, Juric, Italiano e Thiago hanno dimostrato che con un po’ di coraggio in più forse si naviga anche meglio. Sono tutti giovani. Gli allenatori antichi hanno fatto il loro tempo.
GENOA. VOTO 4+. Il Genoa è Marassi, il suo tifo all’inglese. Deve costruire una squadra per quello stadio e con quell’anima. Per tutta la stagione ha fatto esattamente l’opposto.
VENEZIA. Voto 6. E’ strano dare la sufficienza a una squadra che retrocede. Però lo spirito che ha dimostrato a condanna già avvenuta lo merita tutto. E poi per tutta la stagione ha sempre onorato lo spettacolo. Non è cosa da poco per una piccola.