Autogol di Gatti: Inter a + 4 dalla Juve. Tris Atalanta alla Lazio, Napoli vince in rimonta. Pari tra Torino e Salernitana
La Juventus va ko a San Siro. La Dea blinda il quarto posto, Al Maradona la spuntano i partenopei grazie ad una grande giocata di Kvaratskhelia. I campani rimangono ultimi in classifica

Il derby d'Italia si tinge di nerazzurro. Basta un autogol di Gatti all'Inter per vincere lo scontro diretto contro la Juventus e volare a +4 in classifica con una partita da recuperare, dando uno strappo nella corsa scudetto. Una vittoria di cuore, creando e sprecando soprattutto in avvio di ripresa e tenendo in piedi gli uomini di Allegri, coriacei e mai domi fino al 95' anche se è mancato lo spunto dagli uomini di maggiore qualità offensiva come Vlahovic e Chiesa.
La partita
Sulla spinta dei 75mila di San Siro (incasso da 6,3 milioni di euro, il secondo più alto della storia in Serie A), l'Inter parte in avanti, tanto che dopo soli 50 secondi si presenta in area bianconera con cross velenoso di Thuram su cui Mkhitaryan viene anticipato all'ultimo. I nerazzurro fanno la partita, tanto che nei primi 10' il possesso palla si aggira intorno all'80%, ma senza riuscire a trovare varchi nella difesa bianconera ben schierata. L'Inter rallenta per riprendere fiato, la Juventus prende in mano il pallino del gioco e non a caso crea subito un pericolo: strappo di McKennie a centrocampo, lo statunitense serve Vlahovic che però a tu per tu con Sommer sbaglia lo stop e viene rimontato da Pavard. Proprio il francese è decisivo anche in area bianconera, portando al vantaggio interista: sulla rovesciata dell'ex Bayern, servito da Barella, Gatti spinge il pallone nella propria porta per cercare di anticipare Thuram. Nella ripresa la Juventus prova ad alzare ritmo e baricentro, ma l'Inter è ancora pericolosa in ripartenza con un mancino di Dimarco che si spegne a lato. La Juve però è presente, Kostic in piena area calcia col mancino ma trova il salvataggio di Mkhitaryan. Pericoloso anche Gatti, con un gran destro dal limite di poco a lato. Risponde l'Inter con Barella, che trova una super risposta di Szczesny su un destro volante servito da Dimarco. Allegri si gioca la carta Chiesa, mentre Inzaghi toglie uno stanco Thuram per inserire Arnautovic. È proprio l'austriaco ad avere la palla per chiudere la sfida, ma spreca calciando addosso a Szcesny da solo davanti al polacco. Ma è l'ultima emozione, perché l'assalto finale dei bianconeri non porta risultati: San Siro ribolle, canta "la capolista se ne va" perché ora la classifica dice +4 per i nerazzurri sui diretti avversari.
Tris Atalanta alla Lazio
Una travolgente Atalanta batte 3-1 la Lazio in un fondamentale scontro diretto per la zona Champions League. Nettissima la superiorità dei nerazzurri che dominano sbloccando già al 16' con la girata voltante di Pasalic su sponda di Scalvini. Quindi, sale in cattedra De Ketelaere che al 43' segna il raddoppio su rigore concesso per fallo di mano di Marusic e nella ripresa triplica con uno strepitoso assolo: dribbling da destra verso il centro e rasoterra vincente. Soltanto nel finale la Lazio si sveglia: Immobile si procura un rigore (per fallo di Djimsisti) e lo realizza con la consueta freddezza. Ma per i biancocelesti è tardi per rimediare. In classifica, l'Atalanta sale a 39 punti e conferma il quarto posto, con tre lunghezze di vantaggio sul Bologna. Brutto colpo, invece, per la Lazio che scivola in nona posizione a quota 34, a -5 dalla zona Champions League
La partita
All'avvio sull'asse Luis Alberto-Felipe Anderson che costringe Carnesecchi all'uscita dopo 30 secondi, i padroni di casa rispondono subito con Pasalic. I capitolini sono troppo asserragliati e arriva l'1-0 a difesa schierata: Provedel respinge coi piedi il colpo di testa di Kolasinac sulla punizione crossata di Miranchuk, ma poco dopo, passato il quarto d'ora, Pasalic è lesto a girare nell'angolino l'azione da sinistra di De Ketelaere rifinita dalla sponda di Scalvini. Al 27' Luis Alberto alza la punizione conquistata da Guendouzi, seguito come un'ombra da De Roon, ma la squadra di Sarri è discontinua, irretita dalla densità a centrocampo dei bergamaschi, che fanno rientrare in copertura l'autore del vantaggio. Al 43' il raddoppio di De Ketelaere. Nella ripresa è sempre l'Atalanta a volare: Scamacca, entrato per Miranchuk, alza la mira al 25' su tocco corto da punizione di De Ketelaere. Il belga poi punta Pellegrini partendo dalla riga laterale destra per infilare Provedel: 3-0. C'è il tempo per la distrazione di Djimsiti, che tocca piede di Immobile e pallone: il centravanti manda Carnesecchi dall'altra parte e al 90' corregge a lato di testa il pallone a rientrare di Pedro. Nel finale esordio in A per il 2006 di casa Leonardo Mendicino, dell'Under 23, già presente il 14 dicembre scorso a Sosnowiec contro il Rakow Czestochowa in Europa League. Il giallo farà saltare a Rovella ed Ederson il prossimo turno.
Il Napoli vince in rimonta, Verona Ko
Al Maradona la spuntano i partenopei grazie ad una grande giocata di Kvaratskhelia. Successo soffertissimo per gli uomini di Mazzarri, che hanno avuto dei momenti di sbandamento nella ripresa ma sono riusciti poi a risalire la china con i cambi. Buoni gli ingressi di Lindstrom e Ngonge, che hanno confezionato la rete del pari. Ci ha pensato poi il georgiano a decidere la sfida. Per Baroni ottime indicazioni dai suoi per quanto mostrato nei secondi 45'. La classifica resta deficitaria ma gli scaligeri tornano a casa forti di una prestazione collettiva senz'altro positiva.
La partita
Il primo acuto arriva al 7' quando Kvaratskhelia fa dribbling ed entra in area, ma cade nel contatto con Cabal che tocca il ginocchio dell'esterno azzurro e manda la palla in angolo. Proteste azzurre ma per l'arbitro non c'è il rigore. Il Napoli continua a premere, tenendo il 77% di possesso palla nel primo tempo, ma la difesa del Verona tiene con grande precisione. Il Napoli non trova un ritmo veloce nell'attacco alla ben chiusa e ordinata difesa veronese. Al 10' Lobotka la dà a Juan Jesus in area, assist a Simeone che da due passi tira sul portiere. Mazzarri prova carte nuove mettendo in campo il nuovo arrivato Ngonge e Lindstrom per Politano e Cajuste, ma la prima parte della ripresa è in mano al Verona che gestisce palla e mette sotto pressione la difesa azzurra. E infatti al 27' arriva il vantaggio del Verona: punizione perfetta di Suslov e colpo di testa e spalla di Coppola che batte Gollini. Il Napoli prova a svegliarsi, Lindstrom fa assist a Mazzocchi, tiro respinto dal solito Montipò e palla a Lindstrom ma ancora parata. E' un risveglio che funziona al 32' quando Lindstrom entra in area, dribbla Duda e dà la palla a Ngonge che pareggia. Napoli all'assalto, ci prova Anguissa da lontano, poi Kvaratskhelia fa assist a Simeone che sbaglia in area. Il gol arriva a 3' dal 90' quando Mazzocchi intercetta palla su un passaggio di Tchachoua e la dà a Kvaratskhelia: da fuori area tiro perfetto all'incrocio dei pali.
Torino-Salernitana finisce 0-0
Nessun gol e poche emozioni all'Olimpico Grande Torino. Torino e Salernitana pareggiano 0-0, nonostante gli sforzi compiuti soprattutto dai ragazzi di Juric. Inzaghi può, invece, considerarsi soddisfatto della buona prova difensiva della sua squadra. A Torino si presenta una Salernitana decisamente rivoluzionata dal mercato: sono infatti ben cinque i nuovi acquisti schierati da Inzaghi, tra cui anche l'ex Bayern Boateng. Il canovaccio tattico della partita risulta ben chiaro sin dai primi minuti con il Torino subito all'attacco e la Salernitana arroccata in difesa. La manovra del Toro è, però, sotto ritmo e gli ospiti sono molto bravi a chiudere gli spazi nella propria metà campo. Di fatto, il primo tempo si rivela poco spettacolare e povero di occasioni da gol: da segnalare il forfait di Rodriguez al 43', sostituito per un problema muscolare.
Nella ripresa il Torino cresce nella pressione e nell'intensità, ma continua a faticare nel servire le punte. La prima, vera occasione per il Torino arriva al 58' quando, su cross di Masina, Ricci svetta sul secondo palo e spedisce la sfera sull'esterno della rete. Entrambi gli allenatori provano a dare una scossa ad una partita sin qui bloccata: Inzaghi inserisce Dia, mentre Juric schiera addirittura tre punte, facendo entrare anche Pellegri. Al 67' Linetty calcia al volo dal limite dell'area, ma Ochoa è bravo a deviare in angolo. Si rende pericolosa anche la Salernitana su sviluppo del primo corner della sua partita: è, infatti, Dia all'81' in girata a costringere Milinkovic all'intervento. L'ultima occasione della partita è per il Torino al 92', quando Pellegri in torsione di testa spedisce la palla di poco a lato. Un pareggio che soddisfa ben poco il Torino che fallisce l'aggancio alla zona europea, distante due punti; dall'altra parte, la Salernitana porta a casa un buon punto, ma rimane comunque ultima, distaccata di cinque lunghezze dall'Empoli.