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Pavoletti: "Stare qui è un regalo ogni giorno, sogno di salvare il Cagliari"

L'attaccante e capitano rossoblù ha sigillato la rimonta per 4-3 sul Frosinone: "Sembra che la prima vittoria in campionato aspettasse di nuovo me"

di Tiscali Sport   

"Si racchiude tutto nell'amore per Cagliari". Leonardo Pavoletti commenta così la doppietta che ha permesso ai rossoblù di Ranieri di completare la rimonta sul Frosinone (4-3) e conquistare la prima vittoria del campionato di Serie A 2023-24. "Era giusto subito tornare in Serie A e per chiudere un po' il cerchio, sembrava che la prima vittoria in campionato aspettasse di nuovo me - ha detto il bomber a Radio-Tv Serie A con Rds -. Ad inizio partita ero fiducioso di vincere, poi quando mi sono ritrovato in campo sul 3-2 mi sono detto che avrei dovuto metterci lo zampino. Sono quelle partite che possono dare il là ad una stagione diversa, ci mancava ritrovare queste sensazioni belle di cuore, di voglia, di caparbietà, è stata una vittoria cercata e voluta da tutti".

"Sogno di salvare il Cagliari"

Autore della doppietta decisiva nel recupero, l'attaccante e capitano rossoblù si sofferma anche sul suo obiettivo stagionale: "Sono all'ultimo anno di contratto e, se dovesse essere l'ultimo, il mio sogno sarebbe fare di tutto per far salvare il Cagliari e lasciare nel migliore dei modi - ha detto 'Pavo' -. Stare qui è un regalo ogni giorno, il minimo che posso fare è dare il mio contributo con i gol e con la mia presenza nello spogliatoio, c'è tanto valore umano nella nostra squadra, un allenatore che non ha bisogno di presentazioni e un ambiente serio. Non sarà facile ma possiamo farcela".

"Non mi sento ancora finito, credo di poter dare ancora qualcosa"

L'allenatore Claudio Ranieri lo ha consacrato ad un ruolo "alla Altafini": "Io vorrei sempre giocare, dico la verità, ma come faccio a dire al mister cosa fare che le indovina tutte? Mi faccio degli esami di coscienza, ad inizio stagione non ero in formissima, di solito il mio vero campionato parte ad ottobre, quindi sono in linea. Non mi sento ancora finito, credo di poter dare ancora qualcosa. La specialità dei colpi di testa? E pensate che ora salto con un ginocchio in meno (ride, ndr). Non è mai quanto salti in alto, ma è il tempo e il modo a fare la differenza".

di Tiscali Sport   
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