Disastro Cagliari, voci di dimissioni di Ranieri con la squadra che lo prega di restare. Giulini: "Ci metto io la faccia"
Dopo la brutta sconfitta con la Lazio il tecnico sarebbe scivolato nello sconforto. Il presidente chiarisce: "Questa non è una big"
Non ci sono dubbi: il Cagliari vive una stagione da incubo. Penultimi con diciotto punti in 24 gare, quarta sconfitta di fila, la quattordicesima in stagione, media punti, difesa e attacco da retrocessione con 22 gol fatti e 45 subiti. Tanto che la trasferta a Udine di domenica prossima, se non è da ultima spiaggia poco ci manca. L’ultima batosta è arrivata dal 3-1 subito da una Lazio sempre padrona del match, che ha messo a nudo le criticità rossoblù. A cedere comprensibilmente allo sconforto è stato Claudio Ranieri, il tecnico che aveva portato il Cagliari in Serie A la scorsa stagione e che ora si trova a lottare per la salvezza con un gruppo incompleto anche dopo il mercato di gennaio.
Ranieri si dimette, ma i giocatori lo fanno desistere. L'indiscrezione
E, nel dopo gara si sussurra che Ranieri si sia dimesso. Stando a quando scrive La Repubblica, ancor prima che con il club, con i “suoi” ragazzi. Che l’avrebbero fatto desistere: "Stiamo lavorando come matti, siamo uniti, la ruota girerà. Mister, continueremo a dare il massimo sino alla fine", la sintesi delle parole concitate dei senatori con Pavoletti in testa. Il gesto di Ranieri sarebbe stato un tentativo estremo di scuotere l'ambiente.
Giulini durissimo: "Si deve lavorare duro, pronto a mettermi da parte"
Insomma, aria pesante e caldissima in casa Cagliari. Il presidente Giulini ha detto poprio ieri di essere pronto a farsi da parte: "Se si vuole una proprietà multimilionaria che faccia grandi acquisti, quello non sono io”. In breve, il Cagliari è in vendita. Intanto c’è da provare l’impossibile per salvare la categoria. Il patron è andato giù duro. "Con la Lazio li ho visti intimoriti, ma la paura devono averla in settimana. Non possono scendere in campo con il timore di dover retrocedere, devono essere uomini veri, determinati e cattivi per le prossime quattordici battaglie ...".
Ma per Giulini una cosa è certa: Ranieri non si tocca
"Ranieri, che non ha voluto parlare come nessuno dei ragazzi, è l’unico che può salvarci e non è e non sarà, anche se perdiamo a Udine, in discussione. Neanche se dovessimo retrocedere! E non lo dico per riconoscenza legata alla promozione dello scorso anno", osserva Giulini. Il messaggio è più che chiaro: Ranieri non si tocca. Ammesso che non sia lui a decidere diversamente. Nel frattempo il presidente si prende le sue responsabilità: "Sono io adesso a metterci la faccia" dice ai microfoni di Dazn.