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Alla Juve il derby della Mole, gol e spettacolo a Cagliari che ferma il Milan. Al Parma lo spareggio salvezza a Venezia

La squadra di Motta aggancia l'Inter e sale a -1 dal Napoli. Fra i sardi e i milanesi finisce 3 pari ma al Cagliari sono stati attribuiti due fuorigioco millimetrici. I lagunari passano subito in vantaggio ma si fanno rimontare

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Weah e Yildiz regalano un altro derby alla Juve: i bianconeri tornano ad esultare allo Stadium dopo tre pareggi nelle precedenti quattro gare interne, il Torino prosegue nel suo periodo nero e arriva a sette sconfitte nelle ultime otto partite. E, soprattutto, il presidente Cairo perde un'altra stracittadina, con il bilancio che è salito a 24 "batoste" in 31 sfide con la Juve.

Le formazioni

Thiago Motta lancia Perin in porta e ripropone Savona come terzino destro, mentre i trequartisti alle spalle di Vlahovic sono Weah, Koopmeiners e Yildiz. Con Locatelli c'è Thuram, in difesa gioca la coppia formata da Gatti e Kalulu. Vanoli non recupera nemmeno Adams e sceglie il 3-5-1-1 con Vlasic a supporto dell'unica punta Sanabria. Walukiewicz e Masina sono i braccetti ai lati di Coco, Ilic torna titolare con Linetty e Ricci e Pedersen si conquista una maglia da titolare con Lazaro a sinistra.

Scontri tra tifoserie

Il derby della Mole si è scaldato fin dalla notte tra venerdì e sabato, quando si sono verificati violenti scontri tra tifoserie: intorno all'1, nella zona della Gran Madre, un centinaio di ultras si è dato appuntamento nel cuore della movida torinese e si è affrontato con bastoni e cinghie. La polizia ha identificato una decina di presenti e ha effettuato un arresto, le indagini proseguono.

Primo tempo

Allo Stadium, la Juve parte forte e con un paio di folate di Thuram e Yildiz, il Tora alza le barricate e spazza via i palloni. Sul lato destra della difesa, però, è una sofferenza per i granata, e il vantaggio bianconero arriva al 18': Cambiaso trova una prateria tra Walukiewicz e Ricci e arriva fino da Milinkovic-Savic, il portiere riesce a deviare ma sul secondo palo c'è tutto solo Weah che deve soltanto spingere dentro. La squadra di Vanoli non riesce a reagire, Vlasic e Sanabria sono troppo isolati e hanno pochissimi palloni giocabili, così Perin vive un primo tempo in totale tranquillità. In area Toro, invece, la Juve arriva spesso e volentieri, con Koopmeiners che inizia una sorta di tiro al bersaglio ma becca prima Coco e poi Masina. Nel finale, poi, c'è qualche scintilla tra Milinkovic-Savic e Gatti, con l'arbitro Sozza che riporta la calma senza cartellini.

Secondo tempo

Vanoli decide di iniziare la ripresa con Gineitis al posto di Ilic, Thiago Motta invece conferma l'undici di partenza. I granata iniziano con un atteggiamento più aggressivo e conquistano subito due angoli, senza però pungere dalle parti di Perin. Al 64' il Toro perde anche Ricci, il centrocampista lascia il posto a Njie ed entra anche Vojvoda per Walukiewicz. Il raddoppio di Weah è annullato da Sozza per un controllo di mano dell'americano, la prima mossa di Thiago Motta arriva a 18' dalla fine e toglie Vlahovic per Conceicao. Il portoghese entra benissimo in partita, con il mancino regala subito magie: per questione di centimetri non trova l'incrocio, poi pennella sulla testa di Yildiz il pallone del 2-0. Il turco esulta con la sua "linguaccia" e dedica il gol al suo idolo Del Piero, che proprio nel giorno del derby spegne 50 candeline. La stracittadina è sempre colorata di bianconero, ora la Juve aspetta il big-match tra Inter e Napoli dopo aver agganciato i nerazzurri ed essersi portata a un punto dal Napoli. Per il Toro, invece, prosegue la maledizione nei derby: dal settore ospiti continua la contestazione al patron Cairo presente allo Stadium, mentre il margine sulla zona retrocessione si è assottigliato a cinque lunghezze.

Cagliari-Milan 3-3

Match pirotecnico alla Unipol Domus, Cagliari e Milan pareggiano 3-3 al termine di una partita che ha regalato tantissime emozioni. La formazione di Nicola convince e mette in difficoltà un ottimo Milan. La squadra di casa passa in vantaggio dopo un minuto e mezzo: calcio d'angolo di Viola, spizza di testa Luperto, sul secondo palo c'è Zortea che batte Maignan con un diagonale. Al 15' il Milan pareggia con Leao, abile a sfruttare il filtrante magico di Reijnders, battendo Sherri con il pallonetto.

Milan graziato da due fuorigioco

Al 28' la rete di Piccoli viene annullata per una posizione di offside, dopo un po' Maignan è miracoloso sul colpo di testa di Zortea. Il Milan passa in vantaggio al 40': l'asse Fofana-Leao funziona alla meraviglia, il portoghese dribbla anche Sherri e sigla la doppietta. Dopo 2' Maignan salva il risultato contro Piccoli. Nei minuti di recupero, un altro gol annullato al Cagliari, questa volta a Zappa che calcia al volo il traversone di Augello sul secondo palo: poco prima che la sfera superi la linea, Viola la tocca in posizione di offside.

Super Zappa nella ripresa

Nella ripresa, Chukwueze spreca il passaggio al centro di Camarda. Al 53' il Cagliari pareggia sfruttando un errore di Fofana che favorisce l'ingresso di Zappa in area di rigore: nell'uno contro uno, Maignan viene battuto sul primo palo. Il Milan prova a rispondere con Camarda, ma il colpo di testa è debole. Al 69' il Milan torna in vantaggio con il neoentrato Abraham, che ribadisce a rete il tiro di Pulisic parato da Sherri. Ma il Cagliari non si è mai arreso, trovando il pari al 89' grazie all'eurogol di Zappa, al volo con il destro all'incrocio dei pali, sfruttando il cross di Augello sul secondo palo.

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Venezia-Parma 1-2

Prima vittoria esterna del Parma che finora aveva ottenuto un unico successo in campionato, in casa con il Milan. I tre punti arrivano dopo una gara sudata e partita male. Ma gli ospiti ci credono, raggiungono e rimontano un Venezia sempre troppo poco concreto sotto porta. E vincono 2-1. Di Francesco rilancia Candela, Busio, Duncan ed Ellertsson, affidandosi nuovamente in attacco a Oristanio e Pohjanpalo per scardinare la difesa ospite, in cui Pecchia ha deciso di far esordire il baby Leoni accanto a capitan Delprato. Ducali a trazione anteriore con Man, Mihaila e Cancellieri a supporto di Benedyczak preferito, a sorpresa, a Bonny.

Primo tempo

Al primo affondo, il Venezia è già in vantaggio: al 5' strepitosa discesa sulla destra di Oristanio che mette al centro per l'accorrente Nicolussi Caviglia che stoppa di petto e, di sinistro, trova l'angolino basso. Passano poco più di 10' e il Parma trova il pareggio, alla prima conclusione verso la porta avversaria: angolo corto che trova impreparata la difesa ospite, la sfera giunge a Valeri che, libero di avanzare, dal limite lascia partire una staffilata rasoterra che brucia Stankovic. Nonostante la delicatezza della classifica, la sfida si gioca a viso aperto: l'occasione per il nuovo vantaggio dei lagunari arriva al 35' sui piedi di Haps, ma Suzuki sventa la minaccia bloccando il tiro ravvicinato. Al centro c'era Pohjanpalo liberissimo, non visto dal laterale del Suriname.

La ripresa

Nell'intervallo, Di Francesco lascia negli spogliatoi Ellertsson e si gioca la carta dell'idolo del Penzo, Zampano; Pecchia risponde con Charpentier al posto di Benedyczak. I ritmi sono più bassi come se d'improvviso si fosse scoperta l'importanza della posta in palio. Pecchia prova a scuotere i suoi con un triplo cambio, inserendo Balogh, Estevez e Bonny. Nel Venezia Andersen subentra a Duncan. E' il preludio alla svolta perché al 24' succede di tutto. Oristanio e Zampano vanno letteralmente a un passo dalla rete con due conclusioni sottomisura in serie. (Doppio) gol sbagliato, gol fatto: sulla ripartenza, Sohm trova Man che scarica verso la porta: sulla respinta non perfetta di Stankovic il più lesto è proprio il neo entrato Bonny che insacca da due passi. Di Francesco rompe gli indugi e inserisce anche Yeboah, Gytkjaer e Carboni per cercare la trazione anteriore: in area spiovono traversoni ma Pohjanpalo non trova lo spiraglio giusto di testa. E il Parma può festeggiare la prima volta lontano dal Tardini, mentre in laguna si resta all'ultimo posto.

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