La fuga del Napoli è inarrestabile: Roma battuta. Il Monza vola, la Juventus precipita. Per il Milan è un disastro
I partenopei volano a +13 sull’Inter. Lazio-Fiorentina pari. Buio pesto in casa bianconera, dopo la penalità di 15 punti che l'ha portata sotto la metà classifica. Quarta sconfitta in campionato per la squadra campione d'Italia in carica: i neroverdi si sono imposti a San Siro 5-2
Il Napoli batte la Roma 2-1 in casa grazie ai gol di Osimhen e Simeone e vola in fuga a +13 sull’Inter, seconda nella classifica della Serie A. La rete del momentaneo 1-1 di El Shaarawy illude i giallorossi ma nel finale è l’argentino ex Verona a regalare i tre punti agli uomini di Spalletti. Dopo il forfait con la Salernitana, il tecnico di Certaldo ritrova Kvaratskhelia dal primo minuto. Il neo sessantenne Mourinho deve invece fare a meno dello squalificato Celik e torna a schierare dall’inizio Spinazzola, a tre mesi dall’ultima volta, il 23 ottobre in occasione proprio del match di andata con i partenopei. Rispetto a quel primo confronto, però, i giallorossi, orfani oggi anche del “dissidente” Zaniolo, sono andati più vicini a fare punti. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per quanto visto nei 90 minuti di gioco.
Il primo squillo è di Kvaratskhelia, al 5′: solito movimento dentro al campo e conclusione sul primo palo, Rui Patricio è attento. Al 12′ però il Napoli rischia di combinarla grossa: su uno spiovente di Pellegrini, Kim non sente l’uscita di Meret e tenta un retropassaggio di testa che non si tramuta in autorete per una questione di centimetri. A scacciare la paura ci pensa il solito duo: al 17′ Kvaratskhelia, liberato da Mario Rui, crossa in area, Osimhen stoppa col petto in mezzo a Ibanez e Spinazzola e, dopo un controllo di coscia, scarica un missile sotto la traversa per l’1-0 azzurro. Nel recupero del primo tempo la Roma va vicina al gol: dopo un recupero alto di Dybala, Pellegrini scarica per Spinazzola ma sul tiro dell’esterno giallorosso c’è la risposta di Meret in angolo.
All’intervallo Mourinho cambia proprio il terzino della Nazionale e si gioca la carta El Shaarawy. Doppia occasione per la Roma al 62′. Prima su calcio d’angolo, con Cristante che di testa sul primo palo chiama il miracolo di Meret. Poi, nella stessa azione, Ibanez calcia a botta sicura ma Di Lorenzo si immola. Sul ribaltamento di fronte il Napoli arriva al tiro in ripartenza tre contro due: Lozano è egoista e calcia dal limite, Rui Patricio alza in corner. Al 73′ Abraham si ferma per infortunio muscolare e scatta il turno di Belotti. E due minuti dopo arriva il pareggio con la firma di El Shaarawy: Zalewski crossa dal lato opposto, l’esterno italoegiziano scappa a Lozano e mette in rete in caduta. Anche Spalletti però indovina il cambio. Ed è Simeone a regalare i tre punti all’86’: stop a seguire in area e conclusione col mancino all’incrocio. E il Napoli vola sempre più in vetta alla classifica.
Lazio-Fiorentina finisce pari
La Lazio non va oltre l’1-1 contro la Fiorentina nella 20esima giornata di Serie A, allo stadio Olimpico. Al gol di Casale, arrivato all’inizio del primo tempo, risponde la Viola con la rete di Nico Gonzalez, in apertura di ripresa. Eppure i biancocelesti sembravano avere tutta l’intenzione di sfruttare al meglio la chance di scalare la classifica. Come era successo già con il Milan, la squadra di Sarri riesce a sbloccare il risultato proprio in avvio. All’8′ minuto, dal calcio d’angolo battuto da Luis Alberto, Casale ruba il tempo e insacca l’1-0 alle spalle di Terracciano. I viola incassano il colpo ma reagiscono, alzando minuto dopo minuto il proprio baricentro di gioco. Vanno alla ricerca del pareggio: ci provano con il tiro di Nico Gonzalez, fuori di poco. Buon momento per gli uomini di Italiano, alla mezzora è salvifica la parata di Provedel sulla conclusione di Jovic, respinta in corner sopra la traversa.
Anche se le incursioni in avanti della Lazio fanno sempre paura – Pedro e Felipe Anderson sprecano due buone occasioni – per produzione di gioco la Fiorentina dimostra di meritare il pareggio. Gli sforzi toscani vengono ripagati all’inizio del secondo tempo. Al 49′ Bonaventura fraseggia con Gonzalez, che lascia partire il bolide potente dell’1-1, sul quale nulla può Provedel. La Fiorentina si gasa ed è ancora pericolosa con l’autore del gol. La Lazio non ci sta e cerca di tornare avanti, sfiorando il 2-1 con Felipe Anderson. Il portiere biancoceleste poi salva di nuovo la porta dei suoi parando su Jovic. Il rientro in campo di Immobile dopo l’infortunio sveglia i padroni di casa con un paio di chance ma non basta per arginare la Viola, vicina al gol vittoria sino alla fine con la traversa colpita da Milenkovic. Con questo pareggio la squadra di Sarri sale a 38 punti, a pari merito con Milan e Atalanta, mentre la Fiorentina va a quota 24.
Monza vola, Juve precipita
Monza bestia nera della Juventus in questo campionato. Dopo aver vinto nella gara di andata per 1-0 all’U-Power Stadium, la squadra di Raffaele Palladino è riuscita nell’impresa di espugnare l’Allianz Stadium di Torino superando i bianconeri per 2-0 nella 20esima giornata di Serie A, vendicando così anche la sconfitta di dieci giorni fa in Coppa Italia. Buio pesto in casa Juve, che dopo la notizia della penalizzazione di 15 punti doveva provare a rilanciarsi nella corsa all’Europa e invece è riuscita a conquistare appena un punto in due gare casalinghe uscendo dal campo tra i fischi. Al 18′ del primo tempo, Monza in vantaggio.
Dopo la rete annullata qualche minuto prima a Caprari per fuorigioco, è stato Ciurria a sbloccare la gara: filtrante dalla trequarti di Machin per l’esterno biancorosso che in area è sfuggito alla marcatura di Kostic e ha infilato Szczesny sul primo palo mettendo la palla sotto la traversa. Da una palla persa a centrocampo da Di Maria è arrivato al 39′ il raddoppio del Monza: protagonista in primis Carlos Augusto, che ha conquistato palla rubandola all’asso argentino campione del Mondo e si è involato verso il limite dell’area dove, una volta arrivato, ha servito Dany Mota, bravo poi a presentarsi a tu per tu con Szczesny, a saltarlo e a depositare nella porta ormai sguarnita.
Un primo tempo in cui raramente la Juve si era fatta vedere dalle parti del portiere De Gregorio, poi Allegri ha provato a cambiare, prima scegliendo il 4-4-2 e poi giocandosi il tutto per tutto con il 3-4-3 finale. Scelte tattiche che hanno permesso alla squadra di casa di creare qualche pericolo in più alla porta avversaria ma hanno anche esaltato le doti del portiere Di Gregorio, anche lui protagonista di questo storico successo: su tutte la parata sulla conclusione a giro che Di Maria alla mezz’ora ha provato col mancino da fuori area.
Disastro Milan crolla con il Sassuolo
Una crisi senza fine. Quarta sconfitta in campionato per il Milan campione d'Italia in carica: il Sassuolo si è imposto a San Siro 5-2 grazie alle reti di Defrel, Frattesi, Berardi, Laurientè ed Henrique (inutili i gol di Giroud e Origi). Per la squadra di Pioli è la quinta gara senza successi, in tre partite Tatarusanu e compagni hanno incassato 12 reti complessive tra campionato e finale di Supercoppa contro l'Inter: il derby di domenica prossima suona già da ultima chiamata per il tecnico rossonero, criticato dal pubblico di casa.
La partita
Il primo tempo di San Siro è stato un'altalena di emozioni in cui è successo praticamente di tutto. I neroverdi sbloccano il risultato al 19’ con Defrel e raddoppiano subito con Frattesi al 22’. Il Milan batte un colpo al 24’ accorciando le distanze con Giroud. Il Sassuolo riprende il largo al 30’ con Berardi - che nel match serve anche 3 assist - e in avvio di ripresa, con Lauriente, cala il poker su rigore al 47’: 1-4. Gli ospiti fanno cinquina Matheus Henrique al 79’, subito dopo Origi (81’) firma il secondo gol rossonero in un match da incubo per la formazione di Pioli. Prosegue dunque la crisi da parte della compagine milanese: l'ultima vittoria risale al 2-1 in casa della Salernitana, per l'ultimo successo a San Siro bisogna invece tornare indietro al 13 novembre con la vittoria sulla Fiorentina.