Colpaccio Juve: bianconeri sulla scia dell'Inter. Roma da urlo: ribalta il risultato nel recupero. Il Cagliari concede il bis
Basta un gol di Miretti per battere la Fiorentina. Lecce in vantaggio ma a tempo scaduto i giallorossi segnano 2 reti. I sardi battono il Genoa 2-1.Il Monza supera il Verona

La Juventus espugna il Franchi battendo la Fiorentina per 1-0, consolidando il secondo posto in classifica. Decide una rete di Miretti all’alba della partita con Rabiot e compagni che poi hanno deciso di arretrare il proprio baricentro e di consegnare il pallino in mano ai viola, che non hanno sfruttato la grande mole di gioco costruita e un dominio nel possesso, collezionando la terza sconfitta consecutiva in campionato.
Il piano gara della Fiorentina, che inizia molto aggressiva con due esterni offensivi come Nico Gonzalez e Kouame, e con Barak a supporto di Beltran, salta dopo 9 minuti, quando Kostic sfugge alla marcatura di Parisi e crossa da sinistra, trovando l’inserimento perfetto di Miretti che realizza. I padroni di casa ci mettono svariati minuti a riprendersi dal duro colpo psicologico e si aggrappano a Nico Gonzalez, l’unico che sembra creare grattacapi alla Juve. Non è un caso che il numero 10 gigliato prima faccia le prove con un debole sinistro al 23′, per poi, dopo 5 minuti ancora, scaldare i pugni di Szczesny, sempre con il mancino.
Gli ospiti di contro si adagiano sulla perfetta tattica italiana, ovvero difesa e contropiede, ma Chiesa e Kean non sembrano in serata (verranno sostituiti entrambi a metà ripresa). Italiano dall’altra parte inserisce prima Nzola, poi Bonaventura e infine Sottil ed Ikone ma la Fiorentina accumula solo un gran numero di calci d’angolo. Nel finale di partita dentro anche Mina, che esordisce giocando da centravanti, una mossa che evidenzia tutte le difficoltà sotto porta dei padroni di casa. I gigliati si dimostrano stanchi, Milik è utile nel difendere palla per i suoi e al triplice fischio finale la Juve può esultare. Fiorentina delusa e priva dei tifosi della Fiesole che hanno deciso di non partecipare a una partita che avrebbero voluto non si giocasse. Chiedevano il rinvio a causa dell’alluvione che ha colpito la Toscana, non è andata così, loro hanno preferito non esserci.
Emozioni ad alta intensità per i tifosi della Roma
Tutto ribaltato in due minuti, nel recupero finale: così la Roma batte, in casa, per 2-1, il Lecce. Una rimonta targata Azmoun e Lukaku, che permette ai giallorossi di superare in classifica la Lazio a una settimana esatta dal derby. Dopo l'errore dal dischetto di Lukaku, la rete di Almqvist sembrava condannare i giallorossi alla sconfitta; poi la squadra di Mourinho dal 91' ha cambiato la storia. Al 2' Aouar pesca in area Dybala che fallisce da posizione favorevolissima l'appuntamento con la rete. Le immagini però mostrano un tocco con la mano di Baschirotto che non sfugge al Var: l'arbitro Colombo concede il rigore al monitor, ma Falcone neutralizza il penalty di Lukaku, che dagli undici metri non sbagliava dal 2017.
L'estremo difensore salentino si ripete al 25' sulla conclusione a giro di Aouar dalla sinistra, ma al 31' rimane immobile quando Dybala sfiora il palo con un tiro al volo dopo essersi liberato con una magia dal limite dell'area. Ad inizio ripresa è il Lecce la prima ad essere pericolosa. Merito di Pongracic che al 54' è protagonista di un'azione individuale conclusa da un tiro: Rui Patricio blocca.
La Roma risponde: Dybala lancia El Shaarawy. Il suo cross premia Lukaku, ma il tiro a botta sicura del belga trova ancora pronto Falcone. La squadra di Mourinho però abbassa i ritmi e il Lecce prova ad approfittarne. Al 59' Krstovic si fa largo nella difesa capitolina e calcia, Ndicka chiude. Al 70' Mourinho cambia: Bove lascia il posto a Renato Sanches, che in campionato non giocava dal 17 settembre. Al 72' però il Lecce colpisce. Banda brucia Mancini e serve Almqvist che col mancino buca Rui Patricio sul primo palo. All'82' il Lecce sfiora il 2-0 con Strefezza, ed è un errore pesante, perché la Roma d'assalto rimonta nel recupero: Zalewski crossa al 92', Azmoun di testa fa 1-1 e sigla la sua prima rete italiana. E al 94' è Romelu Lukaku a liberarsi di Touba e a battere Falcone col mancino. La Roma sale a 17 punti in classifica in vista del derby di domenica prossima.
Il Cagliari concede il bis e batte il Genoa
All'Unipol Domus il Cagliari batte 2-1 il Genoa e conquista la seconda vittoria consecutiva in campionato, la terza considerando anche la Coppa Italia. Settimana perfetta per Claudio Ranieri che azzecca tutti i cambi e incassa tre punti d'oro nella lotta per la salvezza. Buona la prova del Genoa di Gilardino che nella ripresa non ha però saputo arginare la verve offensiva dei sardi, guidati dal 'monster trio' composto da Petagna, Viola e Zappa. Nella prima parte di gara ritmo e intensità non mancano, ma per assistere alla prima occasione da rete bisogna attendere il 30': dalla linea di metà campo, dopo aver visto Martinez lontano dalla sua linea di porta, Mancosu tenta il colpo a sorpresa con una conclusione a campanile che mette i brividi ai liguri.
Scampato il pericolo, il Genoa di Gilardino, risponde al fuoco con Vasquez che, servito da Gudmundsson, con un diagonale centra la traversa. Prima dell'intervallo Luvumbo segna ma il gol è giudicato irregolare. Nella ripresa Ranieri manda in campo Zappa e Viola. Mosse subito decisive. Viola va a segno al termine di una bella manovra corale. La gioia dei sardi dura poco e la reazione degli ospiti è quasi immediata. Al 51', Gudmundsson intercetta in area un pallone svirgolato da Goldaniga e in acrobazia batte Scuffet: 1-1. Tutto da rifare per il Cagliari che però, con un Petagna in più nel motore, al 69', torna nuovamente in vantaggio. Dal limite dell'area, gran lavoro dell'ex Napoli che serve a Zappa un pallone che il laterale trasforma nel 2-1. Il finale di gara è concitato. Il Genoa prova il tutto per tutto sbilanciandosi in attacco alla ricerca della rete del pareggio, il Cagliari andrebbe anche vicino al tris ma alla fine può gioire
Il Monza corsaro a Verona
Vittoria convincente del Monza, che si impone 3-1 a Verona grazie alla doppietta di Colombo e al gol di Caldirola. Inutile il guizzo finale di Folorunsho per l’Hellas. Partita ordinata e concreta da parte degli uomini di Palladino – ora a 16 punti con la Lazio – che dopo il vantaggio trovato nel primo tempo gestiscono senza difficoltà gli assalti gialloblù e nel finale ipotecano il risultato. La prima occasione della gara è del Monza, con Pablo Marì che raccoglie un pallone vagante al limite dell’area e lo trasforma nella conclusione che finisce sul palo alla destra di Montipò. Montante colpito successivamente anche dal Verona, al 32′, con il tiro potente di Duda che si infrange però sulla traversa a Di Gregorio battuto.
Gara accesa e carica di intensità, con il Monza che prima va vicino al gol con Colpani, fortunato nel rimpallo che gli permette di saltare Montipò ma non di concludere in rete, ma che poi, con lo stesso trequartista protagonista, troverà il vantaggio: azione di ripartenza orchestrata da Colombo, che chiude lo scambio proprio con il numero 28 e piazza in porta col destro a quattro minuti dall’intervallo.
In avvio di ripresa il Verona va vicinissimo al pareggio, con il cross in area di Magnani e la sponda di Lazovic sulla quale arriva Bonazzoli che da due passi calcia però alto. Monza più attendista rispetto agli scaligeri che dominano maggiormente la manovra, ma alla fine è la formazione di Palladino a essere premiata, con l’azione solitaria di Colombo che affronta tutta la difesa del Verona e scarica un sinistro potentissimo sul quale Montipò non può nulla. Monza che troverà anche il terzo gol, all’84’, con il colpo di testa da sotto misura di Caldirola, bravo sugli sviluppi di corner a liberarsi di Magnani e fare centro per il 3-0 biancorosso. Sfida ai titoli di coda, ma che lascia però spazio al gol del Verona, con Ngonge che sul fondo tiene il pallone in campo e lo serve in area per il destro vincente di Folorunsho.