Euro 24, Orgoglio Georgia: festa ed Europa più vicina. Anche il Parlamento esulta. Kvara: "Non siamo secondi a nessuno"
Dopo il fischio finale del 2-0 sul Portogallo, in tutto il paese caucasico sono iniziati caroselli: chi poteva prendeva l'automobile ma si festeggiava anche a piedi e sui mezzi pubblici
Per strada si sente ancora qualche tifoso che, reduce da una notte di festeggiamenti, prova a lanciare un coro da stadio accompagnato anche da qualche sparuto clacson delle automobili intrappolate nel traffico di Tblisi. Il giorno dopo la storica qualificazione agli ottavi degli Europei di calcio, la capitale della Georgia pare non volersi svegliare dal sogno della notte magica di Gelsenkirchen. Il desiderio è accantonare, almeno per qualche ora, le forti divisioni degli ultimi mesi. Kvara e compagni, battendo il Portogallo, sono riusciti a ridare un po' di felicità ai loro connazionali, preoccupati dallo scontro tra partiti filo-russi e filo-occidentali. E' il potere del calcio che, ne bene e nel male, copre con la sua passione ogni avvenimento e unisce chi fino ad un momento prima si detestava
Dopo il fischio finale del 2-0 sul Portogallo, in tutto il paese caucasico sono iniziati caroselli: chi poteva prendeva l'automobile ma si festeggiava anche a piedi e sui mezzi pubblici. E' venuto fuori l'orgoglio dei tre milioni e settecentomila abitanti del piccolo stato stretto tra Russia, Turchia, Armenia, Azerbaigian ed il Mar Nero. Per una notte si è sentito al centro dell'Europa e non alla sua periferia. "Abbiamo scritto la storia", titolavano tutti i principali quotidiani del paese; mentre sui social tutti postavano immagini della festa.
Addirittura il Parlamento nazionale ha iniziato la seduta di oggi con cori e applausi alla nazionale di calcio: i parlamentari indossavano sciarpe, magliette e sventolavano la bandiera bianca con le croci rosse. Il più osannato è Khvicha Kvaratskhelia: in patria era già venerato per aver trascinato il Napoli alla conquista dello scudetto, ma da ieri è un eroe nazionale grazie al gol di apertura contro il Portogallo e le sfuriate in avanti che hanno messo in ombra Cristiano Ronaldo. E "l'italiano" non si è tirato indietro: "È stata una vittoria di squadra. Rispettiamo tutti, ma scendiamo in campo per vincere ogni partita. Non siamo da meno di nessuno".
"Anche i sogni si avverano", urlavano tutti per le strade scandendo i nomi dei giocatori georgiani. Un po' come quando in Italia si ripete a memoria la formazione degli azzurri che vinsero il Mundial del 1982: "Zoff, Gentile, Cabrini, Bergomi...". "Noi abbiamo Kvara che è il giocatore più forte del torneo, Mikautadze che è il capocannoniere con tre gol e Mamardashvili il miglior portiere del torneo", dicono sicuri i tifosi e i giornali. "Abbiamo scritto la storia", twitta una vecchia conoscenza del calcio italiano come Kakha Kaladze.
Il clima di festa contagia tutti. La madre del calciatore Giorgi Chakvetadze ha pubblicato una foto di suo figlio sui social media: "Gio e Cristiano Rolando a Tbilisi 11 anni fa". Si vedono il portoghese che, tra la folla, palleggia insieme ad un bambino in un piccolo campetto di calcio. Un marziano sulla terra. Quel bambino ha battuto Cr7. E forse proprio questa è la sintesi perfetta dell'orgoglio georgiano: "per tutti non eravamo nessuno, ora affrontiamo la Spagna agli ottavi degli Europei. E guai a non prenderci sul serio".