Favoriti, outsider e sorprese. Leggiamo le carte degli Europei
Dovessimo puntare un euro sulle due finaliste, noi pensiamo a Germania Inghilterra. Le possibili sorprese sono Croazia e Portogallo oltre agli azzurri di Spalletti

It’s coming home, cantavano gli inglesi. Se dovesse tornare a casa, questa volta toccherebbe ai tedeschi. Ma poi si sa come è andata tre anni fa, l’Italia non era la più forte, e però ha vinto. Agli Europei è una cosa che capita spesso, e c’è una lunga fila di outsider che hanno alzato la Coppa al cielo, Grecia, Danimarca, Portogallo e anche noi. Ecco, cominciamo da qui. Se guardiamo alla rosa e ai risultati, si farebbe fatica a inserire i padroni di casa nella lista dei favoriti. La Germania non è più quella di Mondiali in Brasile, e non ne è nemmeno una lontana parente. Dopo quel trionfo, hanno perso qualche bandiera e hanno collezionato una delusione dietro l’altra, uscendo in anticipo dai campionati del mondo sia in Russia nel 2018 che in Qatar nel 2022. E’ una squadra che cerca di trattenere disperatamente il suo passato con qualche vecchietto di ritorno, come Neuer o Toni Kroos, convinto da Nagelsman a rimettersi la maglietta della Nazionale per l’ultima volta, semplicemente perché il nuovo che avanza non pare proprio all’altezza dei fasti d’un tempo. Ottimi giocatori - penso a Wirtz e Musiala - ma nessun fuoriclasse. Però sono tedeschi. Il grande Gary Lineker diceva: «Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e alla fine la Germania vince». Sono teste dure, non mollano mai. E giocano in casa.
Le grandi favorite
Ha un girone abbastanza facile: Scozia, Unghera e Svozzera. Per tutto questo, alla fine la Germania bisogna metterla lo stesso in alto nell’elenco delle favorite. Assieme a quelle che lo sono molto di più, per blasone e per valore della rosa. In cima a questa ipotetica classifica non può esserci che la Francia, che può vantare - assieme all’Inghilterra - un parco giocatori di prestigio, per di più ormai consolidato da anni alla corte di Deschamps. C’è Mbappé, forse il più forte del mondo, e assieme a lui ci sono Griezmann, Maignan, Theo Hernandez, Camavinga, Thuram, Dembelé, Tchouameni, Fofana. C’è solo il dubbio della scelta. A differenza della Germania, è una squadra che si rinnova nel tempo mantenendo la stessa base. Ha perso Pogba, uno insostituibile. E pure Benzema ( tra i vecchietti resiste solo Giroud). Ma in Qatar ha fatto vedere che riesce a farne a meno lo stesso. Si è qualificata agli europei dominando il proprio girone, 7 vittorie e un pareggio. Girone così così, da non prendere sotto gamba: Olanda, Austria e Polonia.

L’altra grande favorita è l’Inghilterra, che nella precedente edizione perse in finale proprio contro l’Italia. La lista dei suoi talenti è forse addirittura superiore a quella della Francia, con Bellingham, il giovanissimo Koonie Mainoo, e poi Saka, Kane, Foden, Grealish. Punti deboli: i centrali difensivi, grandi leoni da area da rigore, ma non velocissimi e fini palleggiatori, e quindi senza spiccate qualità per la costruzione dal basso. E poi il suo tecnico. A Southgate sembra sempre mancare qualcosa per fare l’ultimo passo. Nella finale persa con l’Italia, erano tutti o a piangere o a festeggiare, e nessuno disse che aveva sbagliato completamente partita, schierando una formazione che pensava quasi esclusivamente a non prenderle. Con i giocatori che aveva era stata una scelta quanto meno strampalata. Così non vinse. Negli ultimi tempi, invece, cambiando atteggiamento, ci ha letteralmente dominato. Solo che ì’Europeo era già andato. Vediamo come ci proverà questa volta. Fra le mani ha un bolide da Formula Uno. Girone tranquillo: Slovenia, Danimarca e Serbia.
La Spagna, invece, in questo elenco ci entra solo per blasone. Non sono più le Furie Rosse con l’ossatura del grande Barça di Guardiola. E per di più gli mancherà la sua giovane stella, Gavi, che ha subito un infortunio al crociato. Pure Pedri non ha mai garantito continuità. A disposizione di De La Fuente ci sono Morata, Dani Okmo, Rodri e Dani Cubarsi, giovane difensore del Barcellona. Girone di ferro, il nostro: Italia, Albania e Croazia.
Le outsider
In prima fila fra le squadre che possono puntare al titolo dopo le quattro grandi favorite. c’è di sicuro il Belgio, ma anche qui si tratta di una scelta più che altra condizionata dall’idea che si aveva sui suoi talenti. Di quella generazione sono rimasti solo De Bruyne e Lukaku. Ci sarebbe anche Courtois - secondo noi il miglior portiere del mondo -, ma non ha un grande legame con il ct Domenico Tedesco, ed è rimasto a casa. Le nuove stelle sono Arthur Vermeeren - un predestinato - e Johan Bakayoko, oltre al ventenne Lavia, assente per infortunio. Ma sono agli inizi e devono ancora dimostrare tutto. Il Belgio parte a luci spente, senza la pressione che aveva accompagnato le ultime spedizioni. Può andare avanti, difficilmente arrivare in fondo. Qualche possibilità in più ce le hanno le altre outsider, Italia, Croazia, Portogallo. Fra queste quella che parte con meno certezze dovrebbe essere l’Italia, reduce da due umilianti eliminazioni ai mondiali e con una rosa giocatori di livello non eccezionale.
Il pronostico
Per chiudere, proviamo a leggere le carte. Dovessimo puntare un euro sulle due finaliste, noi pensiamo a Germania Inghilterra. I tedeschi perché sono padroni di casa e teste dure che non molano mai e gli inglesi perché hanno obiettivamente la nazionale più forte e se Southgate si limita a lasciar giocare le sue stelle potrebbero davvero andare lontano. Poi in finale chissà se varrebbe anche questa volta la regola di Linaker. Non chiediamo troppo alle carte. E poi gli europei, come tutti i tornei, sono un terno al lotto. Non basta essere i più forti se non hai anche un pizzico di fortuna dalla tua parte.