Vince Sainz, ma perché la Ferrari non ha aiutato Leclerc?
Gara caratterizzata dallo spaventoso incidente che ha aperto il Gran Premio: carambola di auto, una vettura che vola in aria e tragedia sfiorata

Dopo la Grande Paura, finalmente torna la Rossa. Vince Carlos Sainz, prima vittoria della sua carriera, gli occhi chiusi a sentir l’inno, con Perez e Hamilton - di nuovo lui - ai suoi fianchi. E a proposito di ritorni occhio alla Mercedes, perché i progressi delle Frecce d’argento sono ormai continui e notevoli.
Fortuna e giornate no
Lewis ha corso sugli stessi ritmi dei più forti. Per Verstappen è stata una inattesa giornata no, prima una foratura, poi qualche problemino di troppo, settimo al traguardo e un muso lungo così. Carlos Sainz non è stato il più veloce, e neanche il più bravo, anche se sui giornali magari scriveranno che è stato bravissimo, ma il più fortunato sì. E’ che è stato un Gran Premio che non t’aspetti, come il cielo d’Inghilterra che non sai se piove o no, partito con un incidente terribile e poi vissuto su un’altalena di emozioni che poteva chiudersi con una doppietta Ferrari e il trionfo di Charles, se Leclerc non fosse stato penalizzato ancora una volta dal muretto che ha cambiato le gomme solo a Sainz e non a lui.
Ultimi giri
Così negli ultimi giri, il principino, notevolmente in difficoltà, è retrocesso fino al quarto posto. Risultato: Max mantiene praticamente lo stesso distacco su di lui, anche in una giornata no, 46 punti di distacco anziché 49. A noi viene quasi il dubbio che a Maranello siano convinti che Charles non possa vincere il titolo. Se l’obiettivo è la tappa, allora ha ragione Binotto perché hanno vinto. Se è il mondiale, invece, siamo di fronte a un errore madornale.
L'incidente in apertura di gara
Ma tutto questo passa in secondo piano di fronte allo spaventoso incidente che ha aperto la gara, subito all’inizio, in curva 1: carambola di macchine, una vettura che vola in aria e tragedia sfiorata. I primi coinvolti sono Guanyu Zhou, George Russell e Yuko Tsunoda. Il cinese dell’Alfa Romeo si è capovolto ad altissima velocità dopo l’impatto con la Mercedes dell’inglese, a sua volta toccato dall’Alpha Tauri, e la sua monoposto ha strisciato per molti metri a testa in giù, prima di impazzire saltando in alto oltre le barriere di protezione e finire la sua corsa contro la rete di recinzione che protegge la tribuna. Zhou è rimasto incastrato per diversi minuti e ha rischiato davvero la vita, perché il roll bar della C42 è stato completamente distrutto e divelto. Nella grande carambola, una dietro l’altra, sono rimaste coinvolte anche l’altra Alpha Tauri di Pierre Gasly, l’Alpine di Esteban Ocon e la Williams di Alexander Albon, toccata nel secondo giro di roulette da Sebastian Vettel. Bandiera rossa e gara sospesa.
La ripartenza
Si riparte da zero dopo un’ora. Se la prima volta con le soft Max Verstappen aveva subito passato Sainz, nel secondo tentativo ci mette un po’ di più, ma al decimo giro è l’immancabile errore dello spagnolo alla curva Becketts a dargli via libera. Questo sorpasso è un po’ la fotografia perfetta della Formula 1 moderna, con le macchine più forti che sono divise da pochi decimi, giusto il soffio di una brezza o un batter di ciglia, e a decidere le gare sono molte volte le strategie azzeccate, gli errori dei piloti o la loro abilità. In tutti e due gli ultimi gran premi che si sono trovati a duellare l’uno contro l’altro, l’olandese non ha mai sbagliato niente, duro, freddo e veloce, e il ferrarista e invece sì. Evidentemente non la pensano così alla Ferrari, che nel convulso finale preferisce aiutare Sainz cambiandogli le gomme, e non fa le stessa cosa con Leclerc, condannandolo in pratica alla sconfitta.
Il mancato pit stop
Alla fine dirà Binotto: «Era importante per noi tornare a vincere e siamo doppiamente felici perche ci siamo riusciti qui in Inghilterra. Il mancato doppio pit stop alla fine? Non potevamo cambiare entrambe le vetture, non c’era tempo, perché Charles era in testa, e ci sembrava più utile aiutare Sainz». Domenica si va in Austria, territorio della Red Bull. Ci sa tanto che la festa appena cominciata sia già finita.