Ma la Ferrari di oggi preferisce la mediocrità a un super ingegnere aerodinamico?

Adesso è diventato ufficiale quello che sapevamo tutti già da tempo, che Adrian Newey ha firmato per l’Aston Martin, accettando così la corte del magnate canadese Lawrence Stroll. Per tutti i tifosi della Ferrari è una bruttissima notizia. E non potrebbe essere altrimenti, anche se Vasseur e i suoi più stretti estimatori su carta stampata e piccolo schermo ci raccontano la favoletta del gruppo che vale più del singolo e di un campione.

Già: provate a togliere Verstappen alla Red Bull e lasciargli Perez col gruppo. Fare a meno di Newey abbiamo già visto che cosa significhi: da quando si è dimesso il team di Milton Keynes non è più riuscito a rinnovarsi perdendo la leadership a favore della McLaren. L’unica cosa certa, in verità, è che dovunque sia stato, grazie alle sue idee e intuizioni, questo super ingegnere aerodinamico, che cominciò a progettare monoposto all’età di 12 anni, ha portato vittorie e fama. Non è proprio lo stesso curriculum che può vantare qualcun’altro. E per di più ora possiamo anche cominciare a temere che difficilmente il gruppo Ferrari, tanto esaltato da Vasseur, potrà competere per il titolo mondiale nei prossimi anni, a dispetto della sua storia e del passato più vincente di tutta la F1. Se va bene, dovremo accontentarci di qualche gran premio, come succede adesso, evitando accuratamente qualsiasi volo pindarico per puntare più in alto.

Le sconfitte di Vasseur

Il risultato sarebbe che quando terminerà il suo mandato, Frederic Vasseur resterà agli archivi non come colui che ha riportato alla vittoria la Ferrari, ma come il team principal che ha detto di no a Newey, o che non è riuscito a prenderlo, mettetela come volete. Possiamo anche non credere che sia stato lui a bocciare l’arrivo del Genio, perché le sue richieste erano ritenute incompatibili con il ruolo e le responsabilità dello stesso Vasseur, ma resta il fatto che per il Cavallino l’accordo fra Newey e Aston Martin non può non suonare come una beffa atroce, che pesa, e peserà molto, sul futuro sportivo della scuderia. Newey avrebbe portato fama, curiosità, rispetto, e magari si sarebbe potuto coinvolgerlo anche in progetti commerciali. Sarebbe bastato guardare più in alto, cosa che la Ferrari di oggi è incapace a fare. D’altro canto, uno può anche negare la realtà, però il curriculum di Vasseur alla Rossa è il peggiore degli ultimi team principal che l’hanno preceduto, visto che sia Arrivabene che Binotto hanno fatto comunque meglio di lui.

Quale futuro per la Ferrari?

Senza contare che da qui in avanti, non la vediamo così allegra per il gruppo tanto esaltato dal General manager francese. L’effetto attrattivo di Newey è di sicuro molto più determinante di quello del nostro caro Freddie, e l’Aston Martin diventa con l’arrivo del Genio la destinazione più ambita di tutta la F1: da ora in poi è presumibile che tecnici e ingegneri di valore faranno la fila per andare a lavorare alla corte di colui che ti garantisce onori e trionfi. Da quando aveva messo piede a Maranello, Vasseur aveva promesso solo ricambi di grande spessore, quasi una rivoluzione dell’area tecnica, ma la realtà è che a meno che non si voglia considerare Loic Serra e Jerome d’Ambrosio come dei numero uno, la tanto attesa ondata di tecnici importanti si è risolta in una fila di porte chiuse e dinieghi, un autentico flop e una barzelletta come i famosi «passi avanti» che il manager di Draveil si spende a raccontare tutte le volte che la Ferrari sta a guardare gli altri vincere. L’unico acquisto ridondante è stato quello di Lewis Hamilton, un grande campione sul viale del tramonto e sulla soglia della pensione, strapagato nella convinzione che comunque potesse servire ad attrarre a Maranello grandi nomi nell’area tecnica. Come quello di Newey. Abbiamo visto come è andata. Intanto abbiamo perso Cardile e rimpiangeremo l’affidabile Sainz. Ci dobbiamo accontentare di Loic Serra e del gruppo. Sai che gioia per i tifosi della Ferrari...