L'invidia per Verstappen in Red Bull, il sogno Ferrari e le scuderie sbagliate: "Ricciardo si è pentito"
Il team manager Christian Horner racconta l'addio di Daniel Ricciardo nel 2018: "Si è reso conto che in realtà quello che gli avevo offerto era davvero buono"
Daniel Ricciardo poteva diventare un protagonista dell'attuale dominio Red Bull in Formula Uno, ma decise di sbattere la porta in faccia a Christian Horner e ai suoi progetti. "E' stata una decisione che ho dovuto prendere", disse nel 2018 salutando la scuderia austriaca. Ma la scelta del pilota australiano si è rivelata decisamente sbagliata. Una decisione dovuta essenzialmente alla contestata gerarchia dei piloti e il diverso trattamento riservato nel team a Max Verstappen. "Non lascio la Red Bull a causa di Verstappen", disse diplomaticamente annunciando il passaggio alla Renault dopo aver atteso (invano) una chiamata dalla Ferrari.
Il ritorno in Red Bull e poi l'AlphaTauri
Dal 2018 a oggi la Red Bull ha vinto tutto con Verstappen (tre titoli mondiali Piloti e due Costruttori) mentre Ricciardo ha ottenuto solo un quinto posto nel secondo anno in Renault prima della deludente esperienza in McLaren (voluto da Zak Brown). Nel 2023 è tornato in Red Bull come terzo pilota e poi a luglio il passaggio nel team satellite dell'AlphaTauri per sostituire Nyck De Vries. Attualmente Ricciardo occupa la 17esima posizione in classifica con soli 6 punti, ma è stato confermato per la stagione 2024 insieme a Yuki Tsunoda.
"Horner, avevi assolutamente ragione e mi scuso"
Christian Horner ha rivelato che Daniel Ricciardo si è pentito amaramente di aver cercato altrove il successo. "Volevo una nuova sfida", ha detto più volte l'australiano. "Ha riconosciuto di aver commesso un errore. Non aveva ricevuto buoni consigli quando ci ha lasciato", ha detto il team manager inglese della Red Bull Racing sul podcast Eff Won di Dax Shepard. "Dopo aver trascorso alcuni anni fuori dal team improvvisamente si è reso conto che in realtà quello che gli avevo offerto era davvero buono". "Durante la pandemia mi ha chiamato e mi ha confessato: 'Christian, odio dirtelo, ma avevi assolutamente ragione, e mi scuso'", ha raccontato il dirigente della Red Bull.
"Non voleva essere la spalla di Verstappen"
Horner ha ribadito di aver fatto di tutto per trattenere Ricciardo. "Avevamo fatto un contratto a Max (Verstappen, ndr) di 10 milioni all’inizio dell'anno per assicurarci il suo futuro - ha dichiarato Horner -. E ricordo che Daniel era arrabbiato. Così iniziò a pensare: 'Non voglio essere la spalla di Max'. Pensava di essere diventato un pesce grande in uno stagno piccolo e iniziò ad ascoltare alcuni consigli, ovvero le offerte e i soldi messi sul tavolo da altre scuderie".
