[Il commento] Dominio Mercedes in Cina, delusione Ferrari. E il prossimo Gp a Baku è ormai l'ultima spiaggia per la Rossa
Il vero competitor del Cavallino rampante sembra essere la Red Bull, la Mercedes dopo i primi tre Gran Premi è di un altro livello
Ormai sa tanto che dobbiamo rassegnarci. In Cina il dominio della Mercedes è stato così assoluto, e così noioso, da cominciare a temere che questo sarà un Mondiale senza storia, nonostante tutte le speranze e le solite promesse della vigilia. Tre gare e tre doppiette tedesche, questa volta vince di nuovo Hamilton davanti a Vallteri Bottas, 75mo successo in carriera. Dopo il regalo della Ferrari al Bahrein, per problemi di affidabilità, Lewis ha piazzato la seconda vittoria consecutiva, ritrovando così la vetta della classifica. Terzo Vettel e quinto Leclerc, rallentato anche da una decisione al box che lui in gara non sembrava aver gradito troppo, visto che dopo tre giri dal sorpasso di Vettel, che gli era stato imposto, aveva un po’ velenosamente sottolinetato il fatto che Seb non guadagnasse niente sui rivali e tantomeno su di lui: «E allora adesso?».
Tema del giorno: la terza doppietta tedesca
Al termine della gara, invece, ha riconosciuto che quella decisione aveva un senso, spegnendo sul nascere le polemiche. Ma non è sicuramente questo il tema del giorno. La terza doppietta consecutiva delle Frecce d’argento certifica un dominio che in Cina s’è palesato addirittura dopo la prima curva. La Mercedes ha quasi il doppio dei punti della Ferrari, 130 punti contro 73, ma soprattutto nella classifica dei piloti terzo è Mark Verstappen, davanti a Vettel e Leclerc, e questa gerarchia assolutamente inattesa alla vigilia è forse il segnale che più di altri rimarca la delusione di un inizio Mondiale che peggio non si poteva immaginare. Purtroppo il vero competitor della Ferrari sembra la Red Bull, perché la Mercedes dopo i primi tre Gran Premi è veramente di un altro livello.
Film da profondo rosso
Rispetto alle ambizioni di Barcellona, prima che cominciassero le gare, il film sembra davvero una realtà da profondo rosso. Da quei test che avevano acceso così tante aspettative, sviluppi in casa Maranello non ce ne sono più stati, mentre alla Mercedes hanno aggiornato costantemente la vettura. Gli ingegneri modenesi avevano preparato una nuova centralina, solo che dopo il Bahrein sono stati costretti a tornare a quella vecchia, che sarà meno moderna ma è più affidabile. Mentre tanto lavoro deve essere fatto sul resto, sul telaio in particolare. Come ha ammesso chiaramente Sebastian Vettel nelle interviste del dopogara: «Sono contento per il podio, ma manca ancora velocità. Oggi proprio non avevamo ritmo, credevamo di riuscire a stare vicini alle Mercedes, ma erano troppo più forti di noi e lo hanno dimostrato sin dall’inizio». Ci si aggrappa alle prestazioni altalenanti, al fatto che a Bahrein Leclerc sembrava più forte di tutti, ma la verità è che adesso nessuno può nascondersi che un’altra sconfitta a Baku, al prossimo Gran Premio, segnerebbe una pietosa resa dopo appena quattro prove di Mondiale. Certo è che anche quando le cose sembravano andar bene, il risultato alla fine è sempre stato abbastanza disastroso: la Ferrari è andata malissimo in Australia e maluccio in Cina, ma dove è apparsa senza dubbio migliore e più competitiva, alla fine ha portato a casa solo il terzo posticino del Bahrein, per di più salvato in extremis dalla safety car. Eppure, garantiscono tutti, ripetendo le promesse di Barcellona, «la macchina è buona», come ribadisce anche Sebastian Vettel. «Ci stiamo impegnando tantissimo e stiamo imparando a conoscere la vettura, che ha comnunque qualche cosa che non ci soddisfa. E’ buona senza dubbio, ma dobbiamo lavorare di più sul telaio e trovare i punti deboli da migliorare».
Qualcosa si capirà a Baku
Tempo ormai non ce n’è più molto. Nell’analisi del dopo gara, Mattia Binotto svicola un po’, sottolineando come si sia trattato di una prova opposta rispetto a quella del Bahrein. «E’ la dimostrazione che c’è ancora molto da lavorare», riconosce. E’ il refrain preferito da tutti. Ma anche una constatazione. «Non ne veinamo fuori con troppa delusione», aggiunge il team principal, «ma con la consapevolezza che dobbianmo capire dove migliorare e che cosa fare per rendere di più. La prima cosa è tornare a Maranello e analizzare bene questo week end in modo da capire che cosa non è andato». Fra quindici giorni capiremo qualcosa di più. Il tempo delle parole è finito. Adesso si va a Baku, lungo le strade cittadine di un circuito sulle rive del Mar Caspio, dove Leclerc è andato sempre forte. Sarà difficile dirgli anche lì di far passare Vettel.