La domenica nera di Imola. Piove sulla Ferrari e la Red Bull domina
Nella domenica più attesa, le Rosse affondano. Charles Leclerc finisce in testacoda, e quando riesce a ripartire rimonta fino alla sesta posizione

Non è andata come sognavano i più di centomila tifosi di Imola. E nemmeno come sperava John Elkann, per la prima volta ai box con Mattia Binotto. A casa della Ferrari, la Red Bull non vince soltanto, ma domina letteralmente la gara dall’inizio alla fine. E proprio nella domenica più attesa, le Rosse affondano. Charles Leclerc finisce in testacoda, e quando riesce a ripartire rimonta fino alla sesta posizione. Mentre la maledizione Sainz continua senza sosta, un giorno dopo l’altro, e non gli gira mai bene niente: lo spagnolo è tamponato da Ricciardo alla prima variante subito dopo la partenza e si incaglia nella ghiaia non riuscendo più a ripartire. Dietro a Max Verstappen c’è il suo compagno di scuderia Perez, poi Norris, Russell e Bottas. Hamilton fuori dai primi dieci: pazzesco. Max a casa Ferrari fa bottino pieno: 34 punti in un colpo solo, sprint race, gara e giro veloce. Adesso è salito a 59 punti, dietro a Leclerc, che ne ha 86. Ma la cosa più preoccupante è un’altra: su un tracciato che nelle previsioni della vigilia avrebbe dovuto essere favorevole alla Ferrari (percorso misto, in teoria più adatto alle Rosse), la Red Bull fa il bello e il cattivo tempo, e in prospettiva futura per il prosieguo del mondiale questo è un segnale molto forte.
Così, quindici giorni dopo l’Australia lo scenario sembra completamente cambiato. I tecnici del team di Verstappen e Perez in questi giorni che li separavano dall’appuntamento di Imola hanno lavorato sul fondo e su alcune componenti metalliche per ridurre la massa totale, presentandosi con una vettura ampiamente modificata, nonostante Chris Horner avesse continuato a ripetere durante tutta la vigilia che la macchina era rimasta la stessa. In pratica, la RB18 ha affrontato la gara con un sovrappeso diminuito di oltre 7 chili. La cura dimagrante ha riguardato soprattutto il fondo, che oltre a presentare una leggera modifica del diffusore, è caratterizzato da una struttura decisamente meno pesante rispetto alla versione precedente. Questa riduzione di massa corrispondeva secondo i calcoli fatti dai tecnici della casa austriaca a un miglioramento dei tempi di quasi due decimi di secondo al giro. Ma a questo aumento della velocità, bisogna aggiungere le minori difficoltà che Max e Perez hanno dovuto affrontare con il porposing, quel saltellamento che oltre a essere particolarmente fastidioso per il pilota, può danneggiare sospensioni e telaio, andando a influire sulle prestazioni. Alla resa dei conti, perciò, questa cura dimagrante ha permesso non solo di avere due monoposto più veloci sui circuiti misti (nel dritto la differenza con le altre vetture era già notevole), ma di risolvere insieme anche il problema dell’usura delle gomme, per il quale si era parecchio lamentato Verstappen durante il gp d’Australia. E s’è visto. Chi invece ha sofferto questo deterioramento è stata proprio la Ferrari di Charles Leclerc, che già dopo pochi giri avvisava il box che l’anteriore destra era troppo consumata. La stessa gomma che gli aveva impedito di resistere all’assalto di Verstappen nella gara sprint per le qualifiche. Solo che questa volta è andata anche peggio, perchè aveva già dovuto stare dietro per tutta la gara pure a Perez, prima del testacoda che l’ha tolto definitivamente dal podio.
Il principino è il primo ad ammettere di aver sbagliato: «Questa stagione ho guidato molto bene dal primo gran premio ad adesso, e oggi sono andato bene fino a quell’errore che mi è costato sette punti, dal terzo al sesto posto. Colpa mia, sono veramente deluso per tutto il team e per i tifosi. Io guarderò cosa ho fatto oggi, ma vi assicuro che tornerò sicuramente più forte. Con le gomme abbiamo fatto troppo fatica oggi, però in generale mi sembra che la Red Bull abbia compiuto un grosso passo in avanti in questo week end». Sainz, poi, è ancora più abbattuto: «Lo sport è questo, lo sappiamo. A volte gira storto, come mi sta succedendo adesso. Io devo non mollare, e continuare a fare quello che so fare, senza piangermi addosso». Il clima è così depresso, che per Mattia Binotto la cosa più importante ora è guardare positivo e dare forza ai piloti: «Non ci dobbiamo abbattere, dobbiamo tenere il morale alto. Adesso ci aspettano le prossime sfide, la Red Bull continua a sviluppare e dobbiamo cercare anche noi di mantenere il passo loro. Ma io non credo che la differenza sia quella così grande di questo risultato. Penso che se non ci fossero tanti piccoli episodi contro, dalla sfortuna di Sainz al pit stop lento di Leclerc, le distanze sarebbero state minori». Il futuro? «Per Miami qualche cosina ci sarà, soprattutto per adattarci al percorso. Ma poi penso che per tutti il lavoro più importante sarà fatto per Barcellona. Lì cominceremo a vedere i reali valori in campo».