Anche a Monza vince Max. Ma con un errore della Safety Car. Grande gara di Leclerc e Sainz
Il miracolo Ferrari non c'è stato e ma l’aspetto positivo di Monza è che la Rossa è tornata competitiva

Davanti a una folla immensa - record di spettatori per la tre giorni di Monza: 336mila -, in trepida attesa di un miracolo dalla Ferrari, Max Verstappen è ancora una volta implacabile: vince di nuovo lui, non ce n’è proprio per nessuno. Se poi ci si mette pure la solita e immancabile roulette russa della Safety Car, con tanto di dormita colossale della Federazione Internazionale, che tronca la gara qualche giro prima, fra un pasticcio e l’altro e l’incubo di ripetere gli errori di Abu Dabi, allora resta il dubbio che qualcosa non funziona comunque, anche se vince il più forte.
RedBull quasi perfetta
La RedBull è quasi perfetta, ma soprattutto ha strateghi eccezionali, che non sbagliano mai niente. A differenza di quel gran genio di Inaki Rueda, che chissà se stavolta l’ha azzeccata fermando molto presto Leclerc per il cambio gomme. Il francesino, secondo all’arrivo, privato dalla Safety Car della possibilità di superare allo sprint Verstappen, e Sainz hanno fatto una gara stupenda. Carlos, partito dalla diciottesima posizione, è arrivato quarto dietro a Russell, bevendosi tutti gli avversari con sorpassi fenomenali, uno dietro l’altro, e se l’assurdo finale non gli avesse impedito di attaccare la Mercedes, forse sarebbe addirittura arrivato sul podio: la sua migliore gara da sempre, una prestazione da grande campione. Ma per come è andato l’olandese volante, con una regolarità impressionante su ritmi sempre elevati, senza mai un cedimento anche minimo sulla prestazione, bisogna ammettere che pure con un’altra strategia del box Ferrari e con la Safety Car che avesse lasciato correre gli ultimi giri, sarebbe stato lo stesso difficile riuscire a batterlo.
La tattica della Ferrari
Per questa gara, la Redbull ha preferito ali più cariche per sfruttare meglio la parte centrale e cercare di aver benefici sull’usura gomme e passo gara. La Ferrari era reduce da due gare in forte affanno con problemi di bilanciamento, che hanno influito notevolmente sulle prestazioni. All’inizio, durante le prime prove libere, il Cavallino ha pensato di riportare la versione precedente del fondo, pensando che l’ultimo modello avrebbe potuto forse essere la causa principale delle difficoltà patite nelle ultime prove del Mondiale. Ma già dalle seconde prove libere, il team di Maranello era ritornato sui suoi passi riproponendo il nuovo fondo. «Il cambio era un test per avere le risposte sullo scarso bilanciamento patito», ha spiegato Binotto. Poi siccome Monza non è il circuito più indicato per svolgere queste prove, alla fine, come ha dovuto ammettere il team principal della Rossa, «non abbiamo avuto una risposta esaustiva e definitiva». Però sta di fatto che in gara la Ferrari è tornata quella dell’inizio del mondiale. E’ una macchina che può vincere. Il problema è che in questi mesi la RedBull ha corretto i suoi difetti ed è una macchina quasi perfetta. Sainz fa un capolavoro dietro l’altro, rimontando dalle retrovie, con un coraggio e una determinazione che non gli avevamo mai visto, e Leclerc tiene botta a Verstappen che in un amen è già secondo dietro di lui. Al dodicesimo giro cambia le gomme Charles (anche se stava andando molto bene: «il rendimento era ottimo», conferma Leclerc), concedendo la testa al rivale. Guidano loro due in quelle posizioni sino alla fine, quando la Safety Car li conduce al traguardo impedendo qualsiasi sorpasso. E questo succede perché tarda a entrare e si inserisce davanti a Russell, anziché a Verstappen, così perdendo un mucchio di tempo per permettere a tutte le altre vetture di superarla, fino a quando non si trova nella posizione corretta. Quando questo avviene la gara è finita. E’ un errore madornale, scandaloso. Certo, che strano: alla Fia sbagliano ad Abu Dabi e commettono un grossolano errore a Monza, tutte le due volte a favore della RedBull.
La dormita della Fia
Ha ragione da vendere Mattia Binotto a protestare: «E’ un peccato perché anche dopo Abu Dabi si è parlato molto di migliorare queste situazioni, e oggi è capitata una vera dormita della Fia, hanno dimostrato di non essere all’altezza della F1. Hanno cambiato molto, ma in certe decisioni sono troppo lenti, troppo prudenti, e la Formula 1 ha bisogno di altre cose, le macchine vanno veloci, non possiamo aspettare chi va troppo piano. Oggi Max è andato fortissimo, non so se l’avremmo superato. Un bel week end per noi, con un grande rammarico».
La Ferrari è tornata competitiva
L’aspetto positivo di Monza è proprio questo, che la Ferrari è tornata competitiva. «Più miglioriamo quest’anno, più saremo pronti per la prossima stagione», dice Binotto. Adesso la F1 si ferma per tre settimane, e a Maranello avranno un po’ di tempo per mettere a posto le cose e migliorare ancora. Ci rivediamo a Singapore.