La strada è segnata: Verstappen domina con semplicità e strapotere. La Ferrari torna a correre
Hamilton si arrende al pilota della Red Bull che ha trionfato nel Go di Stiria. Per la Mercedes 4 gare senza vittoria. Non era mai successo
Ormai il mondiale sembra aver preso la sua strada. Max Verstappen sulla sua Red Bull domina con una semplicità e uno strapotere che fino a ieri eravamo abituati a subire dalle Frecce Nere. Lewis Hamilton questa volta non è mai riuscito a preoccupare il rivale, al punto da rilasciare quasi una dichiarazione d’impotenza alla fine della gara: «Hanno una velocità incredibile, continuano a migliorare una gara dopo l’altra. Non è che io possa fare molto in queste condizioni, dobbiamo fare degli aggiustamenti, non so come, non so dove. Perché così non c’è niente da fare». Quattro gare senza vittorie per la Mercedes, mai successo nell’era dell’ibrido. E fra una settimana si replica di nuovo qui, a Zeltweg, per il Gran Premio d’Austria.
La musica non cambierà in una settimana
Difficile pensare che in un lasso di tempo così breve la musica possa cambiare. Ma dietro ai due mostri, la vera, grande sorpresa di questa domenica di nuvole che corrono senza fermarsi mai è stata la Ferrari, con una prestazione neanche lontanamente immaginabile alla vigilia. Sainz è arrivato sesto partendo dalla dodicesima posizione. E Charles Leclerc ha fatto ancora meglio, una prova strepitosa, un sorpasso dietro l’altro, dopo essere stato costretto a ripartire dall’ultima posizione nel secondo giro, arrivando settimo dietro al compagno di squadra, prendendosi pure la palma del miglior pilota in gara.
Il miracolo Ferrari
E’ una sorta di miracolo quasi apparentemente inspiegabile. Di sicuro i tecnici di Maranello hanno lavorato benissimo questa settimana riuscendo a capire in così breve tempo alcune delle cause del disastro di Le Castellet. L’altra ragione che spiega un cambiamento così grande, sembra assurdo, ma è il tempo. In certe piste, molto veloci, con poche curve, le Ferrari va in difficoltà con il caldo per l‘usura delle gomme. A Zeltweg c’erano le nuvole. Non è venuta la pioggia, invocata disperatamente dalla Mercedes. Ma il sole non bruciava come in Francia. In ogni caso, rispetto a una settimana prima, dal box della Rossa hanno deciso di cambiare completamente strategia. Già durante le prove del week end la Ferrari era apparsa la più lenta sui rettilinei, a conferma della ormai acclarata carenza di cavalli, ma anche della scelta di non tentare di mascherare questo limite con assetti forzati, quanto piuttosto con la decisione di puntare su un carico aerodinamico più indicato per la gara e per la gestione degli pneumatici. Mai scelta è stata più azzeccata. Zeltweg è pista da motore di grande trazione. Le Rosse hanno buona velocità nelle curve e bassa velocità di percorrenza, per la criticità di una power unit più evoluta rispetto al 2020, ma non ancora all’altezza delle rivali. Una realtà che le poneva in netta condizione di inferiorità.
Gara superlativa della Rossa
Eppure, a prescindere dal risultato finale, la gara delle monoposto di Maranello è stata quasi superlativa, perché dopo il disastro di Le Castellet, fuori addirittura dalla zona punti, nessuno avrebbe puntato manco un euro su una prestazione del genere. E molto probabilmente se Leclerc non avesse rotto l’ala nel contatto con Gasly al primo giro, che l’ha costretto a fermarsi al box per ripartire dall’ultima posizione, ora saremmo qui a cantare le lodi dell’unica vettura capace di non crollare di fronte ai due mostri là davanti della Red Bull e della Mercedes e magari, chissà, di lottare persino per il podio. Per lunghi tratti, le Ferrari hanno segnato dei tempi al giro appena di poco inferiori rispetto ai due mostri davanti. Tanto che Carlos Sainz s’è giustamente lamentato di aver perso alla fine 15 giri dietro a Hamilton prima di sorpassarlo - levandosi il doppiaggio -, perché se no «di sicuro», ha detto, «avrei raggiunto e superato la McLaren di Norris».
La Ferrari è uscita dal tunnel?
Possiamo dire che la Ferrari a questo punto è uscita dal tunnel? Calma. Fa un certo effetto che poi sia proprio Mattia Binotto a gettare acqua sul fuoco e a spegnere un po’ gli entusiasmi. Certo, «tutti i sorpassi fatti dai nostri piloti sono un dato molto positivo. E sono molto contento di come ha reagito la squadra dopo la Francia, facendo delle scelte molto corrette per il ritmo gara. Oggi siamo stati veramente superiori a tutte quelle vetture che ci stanno attorno nella classifica costruttori». Ma per il resto è meglio tenere i piedi per terra. Tanto per chiarire, Binotto ammette che con le stesse scelte fatte oggi, «non credo che in Francia avremmo ottenuto risultati radicalmente diversi. Forse avremo fatto un po’ meglio, ma niente di più». E’ ancora lunga la strada. E’ molto più lunga di quella del mondiale. Però il 2020 sembra proprio alle spalle. E questo è già un buon segnale.