Hamilton travolgente, la Ferrari seconda si consola con i numeri stile Villeneuve di LeClerc. Ma la Mercedes è fuori categoria
Ovviamente, ha vinto la Mercedes, anche se negli occhi questa volta ci rimangono i numeri stile Gilles Villeneuve di LeClerc. Come quasi 40 anni fa Maranello ha trovato un altro eroe della Formula Uno. Per il resto, e per quel che conta, non c’è una gara di questo mondiale che le Frecce d’argento non dominano. Trionfa Hamilton a Montecarlo. La Ferrari diciamo che perde con onore, viste soprattutto le condizioni di partenza. Sebastian Vettel secondo e tutti contenti. Ma senza una penalizzazione, Max Verstappen avrebbe chiuso meritatamente sul podio davanti a lui e Bottas gli è rimasto dietro solo per via di una seconda sosta al tredicesimo giro, provocata proprio da una piccola botta ricevuta in uscita dai box dall’olandese. La verità è che nonostante tutte le illusioni dei test a Barcellona e le speranze e le chiacchiere della vigilia, Maranello in questo mondiale fa gara solo con la Red Bull, essendo le Mercedes decisamente fuori categoria, dimostrandosi pure inferiore negli ultimi Gran Premi. Basta vedere il sorriso di Vettel dopo il podio e gli inni, nella gran bolgia sulla linea del traguardo, per capire quanto fosse persino inatteso questo piazzamento. Sei felice?, gli chiedono mentre cerca di allontanarsi dalla calca assieme ai suoi meccanici. E lui risponde quasi con vergnogna dopo averci pensato un po’: «Sì. Felice». che vuoi di più di questi tempi?
Oddio, va detto che con la Ferrari ormai piove sul bagnato. Se nel sabato delle qualifiche, un incredibile errore dai box aveva lasciato appiedato Charles LeClerc al quindicesimo posto sui blocchi di partenza, come ha spiegato subito dopo un prostrato Mattia Binotto, con tutta la pazienza di Giobbe che ormai s’è abituato mettersi in faccia ogni volta che parla con i giornalisti dall’inizio del Mondiale, in gara il giovane monegasco s’è preso tutti i rischi possibili per rimontare, col risultato che al decimo giro ha forato una gomma cercando un attacco azzardato e addio sogni di gloria. E’ rimasto Sebastian Vettel, quarto in qualifica e terzo per quasi tutti i 78 giri dello storico circuito sulle strade del Principato vista mare, tanti bei milioni e parata di yacht. E promosso, appunto, al secondo in classifica, perché un super Max Verstappen che era davanti a lui, è stato retrocesso in quarta posizione in seguito a una penalizzazione di cinque secondi da scontare al traguardo. Possiamo consolarci con i numeri di LeClerc, che sulla sua pista di casa, ha ricordato tanto l’indimenticabile Gilles Villeneuve, quella spettacolare follia, che guardava all’impossibile come una scelta da provare fino alla fine. Il sorpasso su Grosjean al nono giro è stato uno dei più belli mai visti in Formula 1.
Ma quello subito dopo, non riuscito, su Hulkenberg sarebbe stato ancora più strepitoso, infilandosi all’interno della Rascasse, in un pertugio tra la macchina e il guardrail dove c’era uno spazio da calcolare al millimetro. Il millimetro purtroppo è quello che ha strisciato sul guardrail forando la gomma. «Ci sono state tante lezioni da cui imparare», ha detto Charles, al termine del Gran Premio. «A cominciare dalla qualifica. In gara c’erano dei rischi da prendere, forse potevo aspettare un po’ di più, ma io ho visto lo spazio per tentare ed è finita lì. Non dovevamo partire dalla quindicesima posizione, il problema è stato quello». Cioé, colpa - grave colpa - del box. Come aveva già ammesso Mattia Binotto: «Abbiamo fatto un errore di calcolo nel giudicare i margini e un secondo errore nel non modificare la scelta suggerita dai calcoli perchè poteva essere possibile farlo. Ci dispiace molto per Charles. Questi errori non dovrebbero succedere in Ferrari. Volevamo avere un set di gomme in più».
In gara, almeno è andata un po’ meglio, anche se Monaco al di là degli episodi ha in realtà certificato la quarta posizione della ferrari dietro le due Mercedes e Verstappen. «Il secondo posto», ha detto Binotto,«è un buon risultato. Stavolta la strategia gomme era giusta. Per Charles, la gara era già compromessa dalla qualifica. L’ultimo sorpasso è stato un azzardo, ma a quel punto era la cosa giusta da tentare. Ha dimostrato di non mollare mai, di essere uno che non si arrende e che può fare molto bene. A Maranello si sta lavorando e cercheremo di fare il miglior piano per questa stagione. Adesso sono loro, alla Mercedes, i favoriti, anche in Canada, nel prossimo Gran Premio, ma noi ce la giocheremo». Ma ne vale davvero la pena ormai? Se la Ferrari non vince in Canada, farebbe meglio a spostare il budget sulla prossima stagione e vivere questa da spettatore, come d’altro canto sta facendo fino adesso. Attenzione a voler troppo inseguire la Mercedes oggi, per poi trovarsi inferiori anche il prossimo anno. Forse conviene davvero spostare completamente gli obiettivi, lavorando in funzione solo del futuro, senza scoprire le carte.