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Mick Schumacher rompe il silenzio: "Ecco come era veramente mio padre"

L'ex pilota della Haas e figlio del 7 volte campione mondiale di F1 ha parlato con Matt Whyman del loro rapporto prima dell'incidente e ha rivelato quanto siano stati importanti i consigli di Michael

Andrea Currelidi Andrea Curreli   

Non si può parlare di Michael Schumacher. Dopo il terribile incidente sugli sci a Meribel sulle Alpi francesi del 29 dicembre 2013, "Frau Corinna" Betsch e tutta la famiglia Schumacher hanno imposto un rigido silenzio sulle condizioni di "Schumi". In questi anni pochissime persone hanno potuto vedere Schumacher e tutti hanno rispettato il riserbo imposto da Corinna. Tra loro è stato autorizzaro Jean Todt, l'ex capo del team Ferrari e presidente Fia, ed è stato escluso  Willi Weber storico primo manager del campione tedesco. Ora chi rompe il silenzio è il figlio Mick Schumacher, ovviamente con il benestare di mamma Corinna.

"Tutto quello che faceva mio padre, lo facevo anche io"

L'ex pilota della Haas in F1, oggi terzo driver e collaudatore alla Mercedes, ha rilasciato un’intervista a Matt Whyman, autore del libro Inside Mercedes F1: Life in the Fast Lane. Mick ha parlato dello splendido rapporto personale con un padre "divertente" ma "molto esigente" e dei consigli importanti che Michael gli ha dato all'inizio della sua carriera di pilota nei kart. "Ero un bambino pazzo. Tutto quello che faceva mio padre, lo facevo io - ha raccontato Mick -. Ho iniziato a fare kart all’età di tre anni. Avevo sei anni quando ho iniziato a fare immersioni subacquee. A dieci anni facevo paracadutismo. Mio padre è sempre stato molto aperto al fatto che provassi qualsiasi cosa volessi fare. Ma correre è sempre stato ciò che volevo fare, perché mi piaceva di più".

"Un padre molto divertente, ma anche molto impegnativo"

Mick oggi ha 25 anni, ma aveva solo 14 anni al momento dell'incidente del padre a Meribel. Il pilota tedesco ha inseguito con forza il suo sogno di raggiungere la Formula Uno come suo padre ma senza poter sfruttare i suoi consigli. Ha corso con la Haas per due stagioni (2021 e 2022) prima di diventare pilota di riserva per la Mercedes nel 2023 (la scuderia dove Michael aveva corso dal 2010 al 2012). "Mio padre mi dava un forte sostegno ed era molto divertente, ma poteva anche essere molto impegnativo. Una volta, in una gara di kart, ho frenato molto tardi entrando in curva ma ho guadagnato molto tempo. Quando gliel’ho raccontato mi ha risposto: 'Avresti dovuto frenare così ad ogni curva'".

"Preferiresti andare a giocare a calcio con i tuoi amici?"

"Ogni volta che si accorgevo che non lo stavo prendendo sul serio - ha proseguito Schumacher -, mi diceva: 'Mick, preferiresti andare a giocare a calcio con i tuoi amici? Se è così, non abbiamo bisogno proseguire (con i motori, ndr)'. Ma io ho insistito sul fatto che volevo correre e lui ha detto: 'Va bene, allora facciamolo come si deve'. E abbiamo iniziato a lavorare duramente sui kart e ho iniziato a migliorare".

"Ho dovuto trovare la mia strada"

"Schumi jr" ha parlato anche della sua carriera nei motori: "Ho iniziato a correre nelle classi di Formula l’anno dopo l’incidente di papà e da quel momento in poi ho dovuto trovare la mia strada. Ho imparato molti aspetti tecnici da lui, e li uso ancora oggi, come mi ha insegnato lui. Ho sempre avuto le spalle larghe".

Andrea Currelidi Andrea Curreli   
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