Non basta un grande Leclerc. Vince McLaren, delusione Ferrari
Lando Norris, in testa dall’inizio alla fine, ha consegnato ad Abu Dhabi il mondiale costruttori alla sua McLaren, un titolo che mancava dal 1998. La Ferrari esce con onore dal duello grazie alla strepitosa rimonta di Leclerc
L’ultimo verdetto l’ha deciso Lando Norris. In testa dall’inizio alla fine, ha consegnato ad Abu Dhabi il mondiale costruttori alla sua McLaren, un titolo che mancava dal 1998, il nono della sua storia. La Ferrari esce con onore da questo duello, secondo e terzo posto, grazie alla strepitosa rimonta di Leclerc, che ha tagliato il traguardo alle spalle di Sainz, dopo essere scattato al via dal fondo del gruppo. La verità è che più di così la scuderia di Maranello non poteva fare. La stagione della F1 si è chiusa con i due verdetti più giusti. Hanno vinto il pilota più forte e la macchina migliore. Una stagione altalenante, che segna l’addio di Hamilton alla Mercedes - un lungo applauso l’ha salutato dagli spalti mentre lui si inginocchiava davanti alla monoposto che gli ha permesso di vincere sei mondiali - e quello di Sainz al Cavallino. La Ferrari si deve accontentare del secondo posto, quello che spetta al primo dei perdenti, come ripetono sempre con malcelato sarcasmo i contradaioli del Palio di Siena. E questo è il punto. Non c’è niente da festeggiare, e lo sguardo pieno di amarezza di Leclerc lo conferma. Un po’ meno i commenti entusiasti che parlano di miracolo sfiorato.
DELUSIONE FERRARI
Pure Vasseur cerca di smorzare alcuni eccessi trionfali davvero inopportuni: «Siamo un po’ delusi, perchè abbiamo fatto una grande gara oggi. Ma non è stato oggi che abbiamo perso il campionato. Anche se siamo tutti soddisfatti indubbiamente del lavoro fatto in questa stagione, dei miglioramenti che siamo riusciti a raggiungere». Quando gli chiedono di dare un voto alla stagione, il team prova a glissare: «Faccio i complimenti alla McLaren, ma noi siamo sulla stessa strada. Dobbiamo concentrarci su di noi, ci sono ancora margini di miglioramenti. Ma sono molto fiero di quello che abbiamo fatto nella seconda parte della stagione, tutti quanti, piloti, meccanici, tutti». Ma il voto? «Sei o sette. Abbiamo avuto momenti difficili, ma la reazione è stata eccezionale. Nel complesso sono convinto che è stata una ottima stagione, abbiamo fatto un mucchio di punti in più rispetto all’anno scorso, abbiamo conquistato 5 vittorie e 22 podi, e alla fine ci separa dalla McLaren un margine molto piccolo. L’anno prossimo dobbiamo solo continuare su questa strada e i nuovi innesti che arriveranno da ottobre ci daranno una ottima spinta».
DOMINIO MCLAREN
Al di là di qualche rammarico, comunque quella dela McLaren è stata una vittoria scontata alla fine. Che avrebbe potuto essere ancora più marcata se Verstappen non avesse mandato in testa coda Piastri. Il weekend aveva premiato il team di Woking in maniera inconfutabile, quasi perfetta sin dalla prima sessione di prove libere, con i piloti che questa volta non avevano commesso errori, evento non proprio scontato visti i precedenti. La McLaren aveva messo in mostra su questo tracciato tutte le impressioni - e le certezze - che l’avevano portata ad essere la miglior monoposto del lotto: «tanto carico aerodinamico, più degli altri, uno straordinario equilibrio tra gli assali», come spiegava bene l’analisi di Formulapassion.it, che ha consentito a Norris e Piastri di non aver problemi di bilanciamento, «un rendimento ideale in tutto il range di curve, da quelle più lente a quelle medio-veloci, inclusa la complicata sequenza delle curve a bassa velocità all’hotel del terzo settore, il tratto maggiormente selettivo della pista». La Ferrari, invece, dopo un avvio nelle prove libere che non aveva lasciato ottime sensazioni, era migliorata nettamente durante le qualifiche, dimostrando di poter essere monoposto in grado di poter almeno impensierire la marcia trionfale delle McLaren. In gara, poi, le variabili più o meno inattese di una mischia ad alta velocità hanno subito rivoluzionato le posizioni di partenza, rimettendo anche solo vagamente la Ferrari in corsa per il mondiale costruttori. Verstappen ha mandato Piastri in testacoda alla Curva 1, e poi Piastri ha tamponato Colapinto al quarto giro, beccandosi assieme a Max una penalità di dieci secondi. Tutto mentre Leclerc con una partenza razzo ha guadagnato al volo una decina di posizioni, avviando una rimonta che l’avrebbe portato addirittura in terza posizione già a metà gara. Dietro a Carlos Sainz secondo. Una doppietta riuscita a metà, alle spalle di Lando Norris. Troppo poco per ribaltare il mondiale.