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Prima delusione Ferrari. C'è la McLaren dietro Max Verstappen

Vince Max anche in Cina, e questo era scontato. Non c’è doppietta Red Bull però. Sergio Perez si deve accontentare del terzo posto

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
Prima delusione Ferrari. C'è la McLaren dietro Max Verstappen
Tutto come previsto. O quasi. Vince Max anche in Cina, e questo era scontato. Non c’è doppietta Red Bull però. Sergio Perez si deve accontentare del terzo posto. Davanti a lui c’è la McLaren di Lando Norris, per lunghi gratto della gara addirittura sugli stessi ritmi di Sua Maestà Verstappen. Alla fine chiude a dodici secondi, ma tiene a bada tranquillamente il pilota messicano, riuscendo pure ad allargare il margine negli ultimi giri. Le Ferrari? Mai in gara e in difficoltà con le gomme bianche. Al traguardo quarto Leclerc e quinto Sainz. Che l’Australia con la vittoria della Rossa fosse stata solo un piacevole intervallo per interrompere il trionfale dominio della Red Bull era qualcosa di più che un sospetto. Quello che nessuno poteva prevedere però era il soprasso della McLaren. Charles Leclerc, al termine della gara, l’ha riconosciuto senza mezzi termini: «Oggi in termini di passo la McLaren e la Red Bull ne avevano di più. Ma era incredibile la differenza che c’era fra noi e loro. Sulla gomma hard eravamo un secondo più lenti. Puntavamo al podio. E’ stata una brutta sorpresa. E ci è andata ancora bene, perché Piastri aveva un danno alla macchina se no sarebbe stato impossibile tenere il quarto posto». 

Pista difficile per la Ferrari 

Certo, questo già alla vigilia si sapeva che non era un gran premio proprio nelle corde della Ferrari. Sul calendario era segnato col pennarello rosso, come quello più difficile della prima parte di stagione. E per lo stesso motivo va detto che in Cina la superiorità della Red Bull era invece di nuovo tornata nei favori dei pronostici perché quella di Shanghai è una pista particolarmente tecnica, che privilegia quindi le monoposto meglio attrezzate sotto il profilo aerodinamico. Su questo tracciato in effetti il carico aerodinamico è di notevole importanza, soprattutto per la trazione in uscita dalle curve lente. Allora, non stupisce tanto l’ennesima vittoria del team di Milton Keynes. Quello che colpisce, però, è la facilità con cui ha imposto il suo dominio, come si è visto benissimo al sedicesimo giro quando Verstappen uscito dai box per il cambio gomme è piombato su Leclerc, l’ha superato in un amen e dopo appena due curve non lo vedeva neanche più sullo specchietto retrovisore. Non c’è niente da fare, quelle che vedevamo erano due macchine di categorie diverse. Ma se fino adesso i gran premi fin qui disputati avevano detto che altrettanto netto era il divario fra la seconda forza del mondiale, cioé la Ferrari, e le altre scuderie, la pista di Shanghai ha cancellato questa sicurezza e per la prima volta le Rosse hanno persino faticato a tenere le stesse, deludenti posizioni che avevano intristito la stagione dell’anno scorso. Leclerc non è mai riuscito a tenere il passo di Lando Norris e della sua McLaren che oltre tutto non era una macchina rivoluzionata rispetto alle gare precedenti, visto che gli aggiornamenti li porterà solo a partire da Miami. "Sono lento, sono lento", ha continuato a ripetere Charles via radio, mentre cercava di tenere il ritmo di Perez che l’aveva appena sorpassato, togliendogli il podio a 15 giri dalla fine. E ancora più lento di lui era Carlos Sainz, mai sceso per tutta la gara sotto l’1’ e 40’’ al giro. 

A Miami i primi aggiornamenti 

Se Leclerc ha puntato il dito sulla gomma bianca, Vasseur invece colpevolizza di più le qualifiche. Partire dietro, in mezzo al gruppo, complica tutto. "E’ vero che abbiamo faticato molto con la mescola dura, e dobbiamo capire perché eravamo in una condizione migliore con la gomma media. Ma il vero problema è stato partire dal sesto e settimo posto, dobbiamo prestare più attenzione alle qualifiche. E poi dobbiamo cercare di estrarre il massimo dalla macchina. Oggi forse non l’abbiamo fatto". Gli chiedono se gli sviluppi che la Ferrari dovrebbe presentare a Miami, sarebbe stato meglio anticiparli in Cina, proprio perché si sapeva che questa era una pista difficile per la Rossa. E Vasseur sorride, «in fabbrica i ragazzi stano lavorando giorno e notte, non posso chiedere di più, stiamo già spingendo al massimo». Ma a questo punto, che cosa ci dobbiamo aspettare dal nuovo pacchetto di aggiornamenti? E qui il team manager preferisce glissare: "Ogni piccolo centesimo è importante, e questo significa che qualunque cosa riusciremo a portare farà la differenza". Ma poi, ripete quello che adesso è il suo chiodo fisso: "La cosa importante sarà migliorare nelle qualifiche». Appuntamento a Miami, allora, un test della verità. Aggiornamento e qualifiche, per vedere cosa succede.     
Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
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