"Così ho ricattato la famiglia Schumacher": la confessione dell'ex buttafuori
Yilmaz T. avrebbe ricevuto foto e video private da un ex guardia del corpo di Schumi: "Pensavo di poter guadagnare un po' di soldi. La somma doveva essere divisa per tre". Bild: "I ricattatori ridevano in tribunale"

"Lo ammetto. Sono stato io". Si è aperto il processo per il ricatto alla famiglia Schumacher. In un clima apparentemente disteso ("I ricattatori Schumi ridevano in tribunale", ha scritto la Bild), il principale imputato Yilmaz T. ha ammesso di aver cercato di estorcere 15 milioni di euro a Corinna Betsch, moglie di Schumi, a e alla famiglia dell'ex campione del mondo di Formula 1 e della Ferrari. E' accusato di aver chiesto il denaro minacciando di diffondere sul dark web 900 foto private, cartelle cliniche digitali e 600 video privati di Schumacher.
"Dite alla famiglia Schumacher che sono davvero dispiaciuto"
"Lo ammetto. Sono stato io a fare questa m...a - ha detto Yilmaz T. -. Per favore, dite alla famiglia che sono davvero dispiaciuto". Cinquantatre anni ed ex buttafuori, Yilmaz T. avrebbe agito con la complicità del figlio trentenne (anche lui coimputato) Daniel T. e di Markus F. che per circa nove anni ha lavorato come addetto alla sicurezza della famiglia Schumacher.
"Pensavo di poter guadagnare un po' di soldi"
L'imputato principale ha accusato proprio Markus F. di avergli consegnato due hard disk con immagini e video. Questo materiale sarebbe stato fornito alla guardia del corpo da un'infermiera. "Pensavo di poter guadagnare un po' di soldi con questa storia. La somma doveva essere divisa per tre. Doveva essere tra i 10 e i 15 milioni. Ho scaricato i file e li ho copiati su quattro chiavette Usb. Ho chiesto a mio figlio di creare un indirizzo e-mail non rintracciabile", ha spiegato ancora Yilmaz T.
Le telefonate e il pagamento in due transazioni
Secondo l'accusa, il buttafuori avrebbe poi contattato con diverse telefonate l'ufficio di Michael Schumacher in Svizzera. Il pagamento di 15 milioni di euro doveva essere effettuato in due parti. Ma dopo la prima telefonata la famiglia Schumacher aveva sporto due denunce (una da parte di Corinna e l'altra a nome di suo marito Michael) e chiesto l'intervento della polizia.