Sainz matador e la Ferrari sogna il mondiale costruttori
Grande Ferrari e grande Carlos. Lo spagnolo ha vinto da campione, pole position eccezionale, grande sorpasso in gara su Verstappen per riprendersi la testa della corsa

Questa volta tocca a Sainz. Ma è sempre Ferrari, che va parecchio vicino a portarsi a casa un’altra doppietta. Leclerc è costretto a cedere il secondo posto a Norris, a pochi giri dalla fine. Grande Ferrari e grande Carlos. Lo spagnolo ha vinto da campione, pole position eccezionale, grande sorpasso in gara su Verstappen per riprendersi la testa della corsa e poi dominio tranquillo sino al traguardo, tenendo gli inseguitori sempre a distanza di sicurezza. Una vittoria in rosso d’altri tempi. Ma la Sf24 negli ultimi tempi ha cambiato faccia, mostrando qui in Messico velocità di punta superiore rispetto alla concorrenza, performante anche sul piano meccanico con una migliore gestione della gomma, come mai era successo in questa stagione. Un primo e un terzo posto, dopo la doppietta di Austin, mentre Verstappen deve accontentarsi della sesta piazza, ritardato da venti secondi di penalità. Adesso si fanno interessanti anche le classifiche. Per i piloti, 47 punti dividono Norris da Verstappen, mentre è molto più indietro Leclerc. La situazione è parecchio più interessante invece per quel che riguarda il mondiale costruttori, con la Ferrari che supera la RedBull si avvicina alla McLaren, che è davanti di 29 punti quando mancano ancora quattro corse alla fine della stagione.
La guerra di Max
Aveva detto Carlos Sainz prima della partenza: «Sarà dura riuscire a tenere la posizione di testa alla prima curva». E ha proprio ragione, perché è quello che avviene, con Verstappen che scatta come un razzo e lo spagnolo che cerca di resistere, ma alla fine deve mollare e pensare soprattutto a non perdere pure il secondo posto, minacciato dagli arrembanti Norris e Leclerc alle sue spalle. Il Gran Premio del Messico comincia così, con il piano di corsa Ferrari che subisce un intoppo e Max poi è un brutto cliente averlo davanti, e non bisogna dargli nemmeno troppo retta quando piange come ha fatto dopo le qualifiche: «Non so cosa ci faccio qui. La mia macchina è solo la quarta forza di quelle in gara». Sarà pure la quarta forza, e magari è proprio vero, però la guida il pilota più bravo e più duro di tutti. Così duro, persino cattivo, che sono subito fuochi d’artificio e botte da orbi per cercare di superarlo. Sainz ci riesce con un sorpasso alla curva uno da capolavoro infilandosi all’interno, al giro 9. Il bello però deve ancora venire. Al decimo passaggio, è un rodeo quello fra Verstappen e Norris, con i due che vanno fianco a fianco, spingendosi a vicenda fuori pista, anche se è soprattutto Max quello che comincia la bagarre quando si vede attaccato dal rivale. Mentre i due sono fuori sul prato che battagliano, Leclerc ne approfitta e s’infila davanti a loro. I giudici questa volta non perdonano Vesrtappen e già questa è una notizia, perché è da due anni che non succede quasi mai. Venti secondi di penalità. Quando rientra dopo il pit stop, riparte dal tredicesimo posto. Davanti ci sono due Ferrari, per sognare la doppietta. Ma mentre Sainz vola, con un ritmo costante, Leclerc ha un problema tecnico ai freni che lo costringe a rallentare.
Norris a testa bassa
Dopo il carosello dei pit stop, le posizioni restano abbastanza consolidate, a parte Verstappen che comincia la sua rimonta, risalendo al sesto posto. Fino a dodici giri dalla fine, quando Norris riesce ad avvicinarsi pericolosamente a Leclerc. Charles non perde più da Sainz, com’era successo nella prima parte della gara, subito dopo aver preso la seconda posizione. Però il surriscaldamento ai freni gli impedisce di spingere di più. E dietro di lui, il pilota della McLaren annusa la possibilità di mettere qualche punto in più nel carniere per la lotta con Verstappen. E a sette giri dalla fine approfitta di un errore di Leclerc che perde il controllo della sua Ferrari, per superarlo all’ultima curva. Charles riesce per fortuna a evitare il contatto con le barriere. Ma ormai Norris è andato via. A Leclerc non resta che la soddisfazione del giro veloce. Alla fine Lando ha un sorriso grosso così come se avesse vinto. Su Max ha guadagnato dieci punti. Non bastano ancora. Ma lui dice che ci crede: «Io vado avanti a testa bassa. Poi tiriamo le somme alla fine».
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