Michael Schumacher "è cosciente". La rivelazione dei medici parigini
La frase è stata attribuita da "Le Parisien" a una dottoressa dell'ospedale Georges Pompidou. L'esperto: "E' in stato di minima coscienza, poche chance di recupero"
"Schumacher è cosciente". E' l'unica indiscrezione sullo stato di salute dell'ex campione di F1 che è trapelata dall'ospedale Georges Pompidou di Parigi. "Schumi" è entrato nella clinica il 9 settembre per sottoporsi a un intervento sperimentale con il composto di cellule staminali, preparato dal professor Philippe Menasché. La dichiarazione è stata "rubata" dal quotidiano Le Parisien a una anonima "giovane dottoressa" del reparto di cardiologia dove l'ex ferrarista è ricoverato.
"Non chiarisce nulla sullo stato di salute del del pilota"
"E' una testimonianza che ovviamente non chiarisce nulla di più sullo stato di salute del del pilota": ha precisato il giornale parigino spiegando che la la dottoressa avrebbe parlato con un collega durante una pausa delle cure a Michael Schumacher. "Ma si che è nel mio reparto e posso assicurarti che è cosciente", la frase riportata da Le Parisien.
L'esperto: "E' in stato di minima coscienza, poche chance di recupero"
Paolo Maria Rossini, ordinario di Neurologia all'Università Cattolica di Roma, ha dichiarato all'Adnkronos Salute che le possibilità di recupero sono comunque poche. "Lo stato di minima coscienza è quello in cui il paziente segue con gli occhi l'interlocutore - ha spiegato il neurologo -, se gli si chiede di stringere la mano lo fa, anche se lentamente, addirittura tira fuori la lingua. Insomma, manifesta dei segnali che indicano che è in collegamento con l'ambiente circostante, mentre fino a pochi mesi prima non lo era. E' il passaggio, quindi, da uno stato vegetativo, in cui il paziente pur respirando per conto suo non è in contatto con l'ambiente, a uno stato di minima coscienza. Ma quasi sempre si rimane a questa situazione". "Talvolta si può avanzare verso stati di coscienza sempre maggiori - spiega Rossini - dipende dalle potenzialità di recupero: certo che sono passati 6 anni, e in letteratura casi di recupero ulteriore a 10 anni di distanza ci sono, ma si contano sulle dita di una mano".
Ospedale blindato e divieti per i giornalisti
La famiglia di Schumacher ha chiesto e ottenuto la massima tutela della privacy. Dall'arrivo di "Schumi" nell'ospedale Pompidou un gruppo di giornalisti e telecamere stazionano sotto dell'edificio D senza avere alcuna possibilità di accesso al blindatissimo reparto di rianimazione al primo piano.
La visita di Jean Todt
Sarebba stata invece autorizzata la visita dell'amico Jean Todt. L'ex manager francese della Ferrari, oggi presidente della FIA (la Federazione automobilistica internazionale) ha fatto visita al sette volte campione del mondo di Formula Uno. L'incontro è durato circa 45 minuti. Sempre secondo Le Parisien, Todt avrebbe lasciato l'istituto da una porta secondaria, senza farsi vedere da nessuno. Nessun commento da parte del presidente della FIA.