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La magia di Norris a Singapore ma il più forte è ancora Max. E per le Ferrari un finale mesto

Strapotere McLaren in cina ma Verstappen è ancora lì, e le "rosse" sbagliano molto, fra i litigi con il box. Vasseur contento? Incredibile

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
'Pistolettate' di champagne fra Norris e Verstappen (Ansa)
"Pistolettate" di champagne fra Norris e Verstappen (Ansa)

A Singapore è di scena lo strapotere della McLaren. Norris qualche brivido lo concede, non sarebbe da lui altrimenti. E non ci fosse SuperMax lì davanti nella classifica mondiale, uno potrebbe puntare sicuro su di lui per il titolo. Ma l’olandese è tosto, lotta come un leone, si prende trenta secondi da Norris che poi riduce negli ultimi giri, ma approfitta del suicidio Ferrari alla vigilia per strappare uno splendido secondo posto, lasciando dietro l’altra McLaren di Piastri. Certo, con Leclerc e Sainz a partire nelle prime file sarebbe stata un’altra gara anche per lui. Ma Max errori non ne commette. Il suo rivale invece...

La lunga rincorsa di Norris

Uno dice: vediamo cosa combina questa volta Lando Norris. Bé, nella notte di Singapore scatta meglio di Verstappen, e questa è già quasi una notizia, e prova ad allungare. Poi piazza un giro veloce dietro l’altro, porta il vantaggio a 1"7, quindi fuori zona Drs, e quando Max cerca di replicare, gli risponde subito, ancora più forte, tanto che dopo il passaggio numero 13 la distanza s‘è fissata già sui 7 secondi e tende a salire sempre più. Ma quando ha addirittura venti secondi di margine ed è solo al comando senza nessuno che lo ostacoli, Lando rischia di mandare tutto all’aria perché dopo un bloccaggio tocca il muro e danneggia leggermente l’aria anteriore. A questo punto si ferma per il pit stop. Rientra e macina di nuovo secondi su secondi di vantaggio su tutti. Peccato che al giro 48, ci ricaschi ancora e con la gomma posteriore destra colpisce un’altra volta il muro. Alla fine però la dea bendata gli ha dato una mano e arriva al traguardo da dominatore. Adesso il suo distacco nella classifica mondiale è di 52 punti a sei gare dalla fine.

La Ferrari paga gli errori

E la Ferrari? Quinta e settima, che va già bene visto come s’era messa. Charles ha addirittura sfiorato il quarto posto con una rimonta d’altri tempi, arrivando sulle code di Russell a tre giri dalla fine, senza però riuscire a superarlo. Sainz e Leclerc pagano il week end disastroso, con la terrificante quinta fila in partenza, che è già una condanna senza appello per la gara: Carlos a muro durante il Q3 delle qualifiche e Charles arrabbiatissimo con il box perché qualcosa non avrebbe funzionato con le termocoperte delle gomme anteriori che hanno tenuto gli pneumatici a una temperatura di 10 gradi inferiori rispetto all’ottimale, anche se oggi fa retromarcia e si assume metà delle colpe. Comunque sia, un pasticcio incredibile. La famosa squadra di Vasseur che conta più del singolo, e quindi di Newey... Lui, però, è un uomo felice. Sorride al microfono: «Una ottima domenica per noi, una gara estremamente positiva. Avevamo compromesso la corsa con le qualifiche di sabato, ma alla fine è stato un bel recupero e portiamo a casa dei buoni punti. Nel complesso il giudizio è positivo». Incredibile Vasseur. Contento lui. Ora ci si ferma per un mese. Si ritorna ad Austin il 20 ottobre. E in questo periodo i team si giocheranno le ultime carte per gli sviluppi che potrebbero anche ribaltare la situazione attuale e intaccare lo strapotere della McLaren. Pure la Ferrari, testimonia il nostro caro Freddie: «Certo, noi come gli altri, proveremo durante la sosta ad apportare miglioramenti alla vettura». Sarà un mese decisivo soprattutto per la sfida mondiale fra Norris e Verstappen, per vedere se la RedBull ritornerà a correre come all’inizio della stagione.

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
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