Lo avevamo salutato poco meno di due settimane fa, sconfitto al secondo turno degli US Open dal nostro Flavio Cobolli al termine di uno dei match più belli del torneo. Oggi il belga Zizou Bergs ha confermato i passi avanti compiuti negli ultimi mesi battendo quello che, a giudicare dal ranking, è il suo secondo rivale dalla classifica più alta mai battuto in carriera. "Due match diversi, gli US Open erano outdoor e al meglio dei cinque, le condizioni erano diverse, ma sono stati entrambi match importanti. Qui il campo è un po' più lento, siamo indoor ed e sempre diverso anche se è difficile da spiegare la differenza tra le superfici - esordisce in conferenza stampa il n.72 del mondo - Quello contro Cobolli era un match individuale e mi piacerebbe poterlo sfidare ancora, mentre qui è più un lavoro di squadra, di come ci si sente a far parte di un team e mi emoziona il risultato di questo match così come pensare al prossimo in cui mi aspetto un tutto esaurito e dove spero di poter giocare al meglio".
La sua vittoria, inattesa, ha consentito al Belgio di prolungare la sfida contro l'Olanda rinviandone l'esito al doppio: "L'importanza di questa vittoria la decreterà quel che i ragazzi in campo ora riusciranno a fare: se vinceranno sarà stata utile ma anche se non dovessero farcela lo resterà per me, per come ho giocato e come sono riuscito a vincerla - sottolinea lucido il venticinquenne - Importante per la mia carriera e il mio futuro, e per l'esperienza che avrò acquisito sia individualmente che all'interno della squadra. Io sto imparando da loro e anche loro imparano da me, stiamo tutti imparando a fare squadra e a migliorarci tutti come giocatori".
Iniziata la stagione da n.129 del ranking, Bergs ha guadagnato cinquanta posizioni raggiungendo quest'anno ben tre ottavi di finale a Houston, s'Hertogenbosch e Winston-Salem, ma se si dovesse individuare il momento della svolta afferma di non avere dubbi: "Penso al Roland Garros, quello è stato il momento chiave perché sono entrato in top100 ed era un obiettivo che inseguivo da tempo. Ho vinto delle partite importanti, la prima in un Grand Slam, sono arrivato in main draw dalle qualificazioni, e poi penso al match giocato molto bene contro Dimitrov confermando quanto di buono fatto prima e dimostrando a me e al mio team di aver compiuto un salto di qualità e che ero pronto a fare il successivo".
"Poi - prosegue nella sua analisi - ci sono stati altri momenti importanti come la Davis giocata in Croazia, anche se lì non si gioca pur i punti del ranking ma per il tuo paese, per la tua carriera e per fare esperienza. Oggi la differenza credo l'abbia fatta il servizio, ho tirato 20 ace e poi ho gestito bene la pressione nei momenti chiave restando concentrato su quel che dovevo fare e anche quello è un risultato di squadra perché ci stiamo lavorando dal primo giorno in cui siamo arrivati qui ed è stato un lavoro che mi ha aiutato anche a trovare l'atteggiamento giusto".
