La mamma di Fausto Desalu, oro nella staffetta: "Per crescere mio figlio ho raccolto pomodori"
La vita di sacrifici della famiglia dell'atleta italiano, abbandonato dal padre quando era ancora piccolo. "Gli ho insegnato il rispetto"
"Sono venuta in Italia al seguito di mio marito, che cercava una vita migliore per tutti noi. Avevo già una figlia, che oggi ha 31 anni e vive in Africa, qui è nato Fausto ma due anni dopo suo padre ci ha mollati tutti di colpo ed è tornato in Nigeria. Sono stati momenti difficili. Come li ho superati? Ho raccolto pomodori, lavorato nei caseifici come operaia e ancora in una casa di riposo". Così la signora Veronica, mamma dello sprinter azzurro Fausto Desalu, si racconta sulle pagine del Corriere della Sera.
Il padre del ragazzo è sparito quando era piccolo.
"Deve aver visto in tv qualche gara di Fausto — risponde Veronica scuotendo la testa - , qualche anno fa, allora lo ha chiamato. Ma lui mi ha detto: 'Mamma, perché lo fa solo adesso?' e non ha voluto saperne”. Eseosa Fostine Desalu, detto Fausto, nato a Casalmaggiore (Cremona) nel 1994, d’origine nigeriana ma italiano a tutti gli effetti dal 21 febbraio 2012, quando ha ottenuto la cittadinanza con la maggiore età.
L'esordio in Nazionale con la cittadinanza
Fino ai 17 anni, Fausto ha vissuto a Breda Cisoni (frazione del comune di Sabbioneta, in Provincia di Mantova). Ha esordito in Nazionale a 18 anni, all’indomani dell’ottenimento della cittadinanza. La sua è una storia di successi sportivi, fino all’oro olimpico nella staffetta 4x100 che - sottolinea lui - è stato possibile anche grazie agli insegnamenti della madre. "Mi ha insegnato i valori della vita", ha detto.
La signora Veronica commenta:
"Bè, innanzitutto gli ho insegnato il rispetto; siamo stranieri, immigrati in un’altra terra. E poi gli ho fatto capire che si possono spendere solo i soldi che guadagna, che le scarpe si cambiano solo quando quelle vecchie si rompono".
A chi le domanda da dove arrivi la passione per lo sport del figlio, la signora risponde: "In Nigeria giocavo a basket e volley ma mia madre non voleva. ‘Sei un donna, se fai quelle cose non ti crescerà il seno e non avrai figli’. Così ho smesso".