Come può un match di boxe categoria 66 kg dei pesi welter trasformarsi in un "caso di genere"? E' la domanda alla quale anche la stampa britannica ha provato a dare un a risposta commentando l'incontro tra la pugile intersex Imane Khelif e Angela Carini, terminato con il ritiro dell'azzurra. Secondo il giornalista e conduttore televisivo Piers Morgan, l' "Olympics gender row" che coinvolge l'atleta algerina Khelif è un "caso più molto più complicato della serie di scandali transgender che hanno travolto lo sport femminile negli ultimi anni". E The Sun per sostenere le legittimità della partecipazione di Khelif ha pubblicato alcune foto dell'atleta algerina da bambina quando, come lei stessa ha raccontato, "vendeva il cous cous della madre per pagarsi gli allenamenti di boxe".
"Per la mia famiglia la boxe doveva essere riservata agli uomini"
E il popolare quotidiano britannico riporta varie dichiarazioni di Khelif che ha dedicato la sua vittoria "all'Algeria e al suo popolo". Nessuna polemica con tutte le persone che si schierano ancora contro la sua partecipazione alle Olimpiadi, testa concentrata ai quarti di finale dove incontrerà l'ungherese Luca Anna Hamori sempre rivendicando il suo duro viaggio per emergere nello sport. Un viaggio iniziato, come ha spesso ricordato, nei polverosi campetti da calcio di Tiaret, dove è nata venticinque anni fa. "Ho sempre amato il calcio e lo praticavo nel mio piccolo villaggio. Anche mio padre ha sempre preferito il calcio alla boxe anche perché, secondo la mia famiglia, il pugilato doveva essere riservato solo agli uomini - ha detto Khelif -. Ero molto brava negli sport a scuola e un mio insegnante mi ha incoraggiato a praticare la boxe perché avevo buone qualità fisiche. Aveva ragione".
"Voglio mostrare al mondo che donna è Imane"
Ha partecipato ai primi tornei di boxe a 19 anni, arrivando ai Mondiali dilettanti femminili nel 2019 a Ulan-Udė e rappresentando l'Algeria alle Olimpiadi estive di Tokyo 2020. Ha vinto l’argento mondiale nel 2022 a Istanbul, e le medaglie d'oro ai Giochi del Mediterraneo di Orano e ai Campionati africani a Maputo. Nel 2023 ha vinto un altro oro (nei Giochi panarabi in Algeria) ma a marzo è arrivata la squalifica ai Mondiali. L'atleta algerina è stata squalificata dalla competizione organizzata dall'International Boxing Association perché i test avrebbero evidenziato un livello eccessivo di testosterone e la presenza di cromosomi maschili nel Dna. "Il 2023 è stato un anno molto difficile perché ero reduce da un periodo fantastico. La squalifica è stata un duro colpo per me, ma sono tornata più forte di prima. Ora voglio mostrare la mia forza e la mia determinazione e far vedere al mondo intero quanto Imane Khelif sia una donna coraggiosa".