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Khelif doppia vittoria, è oro e Parigi la acclama: "Ho vinto da donna, dignità al di sopra di tutto". Video

Verdetto unanime dei cinque giudici: una doppia vittoria per la neo campionessa olimpica, che sul ring si è dimostrata più forte.

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"Mi sono qualificata a pieno diritto per partecipare a questi Giochi. Sono una donna come tutte le altre. Sono nata donna. Ho vissuto come donna. Ho gareggiato come donna, e su questo non ci sono dubbi". Imane Khelif è la nuova campionessa olimpica di pugilato e nonostante gli attacchi subiti non ha parole di odio. L'atleta algerina, parlando alla BBC, ha detto che con il suo oro ha mandato un "unico messaggio": che la sua ""dignità e il suo onore sono al di sopra di ogni altra cosa". Poi spazio alla gioia: "La migliore foto della mia vita" scrive Khelif, lei sul podio mentre assapora l'oro.

Tripudio algerino al Roland Garros: dopo giorni di polemiche, Imane Khelifla ha vinto la medaglia d'oro nella categoria 66 kg dei Giochi olimpici di Parigi 2024. Nella finalissima - disputata sul ring allestito al centro del campo Philippe-Chatrier - la pugile algerina, al centro delle accuse e delle polemiche perché iperandrogina, ha battuto ai punti la cinese Liu Yang. Verdetto unanime dei cinque giudici: una doppia vittoria per la neo campionessa olimpica, che sul ring si è dimostrata più forte.

Una vittoria voluta, desiderata da tutto il popolo algerino, che ora attende il ritorno della sua beniamina per renderle gli onori da eroina della Patria. Nel tempio della terra rossa del tennis, è stata già festeggiata da migliaia di connazionali, impazziti di gioia per il record di ori vinti in un'Olimpiade, due (c'era già quello della ginnasta Kaylia Nemour) come nei Giochi del Centenario ad Atlanta.

Fin da diverse ore prima del match decisivo per l'assegnazione delle due medaglie più importanti dei pesi welter femminili, erano già tantissimi i tifosi di Khelif presenti nella zona del Roland Garros. All'interno, migliaia di bandiere bianco e verdi con la mezza luna rossa e migliaia di voci a intonare il nome di Imane, che, in verità, nei primi momenti dell'incontro contro la cinese ha mostrato alcuni segni di tensione. Ma in pochi secondi, spinta da un tifo assordante, l'algerina ha preso in mano le redini del match con Yang mai capace di impensierirla.

Solo nella terza e ultima ripresa, la cinese ha provato l'assalto per mandarla ko (l'unica chance che le era rimasta per vincere il match), ma in questa Olimpiade Imane è stata più forte di tutte le avversarie incontrate sul suo cammino e di tutte le polemiche del prima e del dopo match contro l'italiana Angela Carini, che ha abbandonato dopo 46 secondi perché un pugno le "aveva fatto malissimo".

Sembra passato tanto tempo, in realtà sono trascorsi solo otto giorni da quel primo agosto: ora tutto questo è un ricordo. Imane Khelif, avvolta nella bandiera del suo Paese, è in trionfo sulle spalle del suo allenatore. Quando tornerà per la festa in Algeria, al collo avrà la medaglia d'oro delle Olimpiadi di Parigi 2024.

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