La Fifa contro la Fifa: "Folle far giocare Maradona, poteva morire"

E' esplosa la pace tra Diego Armando Maradona e la Fifa. Ma quando c'è di mezzo l'ex Pibe de Oro le polemiche non mancano mai. Dopo anni di contrasto con la federazione internazionale, il campionissimo argentino si è riavvicinato al presidente italo-svizzero Gianni Infantino. "Mi ha invitato e penso veramente che con lui si possa rimettere il calcio al centro della Fifa", ha detto Maradona a Zurigo. "E'ora di restituire al calcio tutto cio' che gli e' stato tolto da anni di scandali. Credo che un cambiamento sia possible e mi piacerebbe, nel mio piccolo, contribuirvi", ha aggiunto.

La commissione medica Fifa: non c'era il defibrillatore

Per suggellare l'accordo di pace Maradona ha accettato di scendere in campo al fianco del "presidentissimo" nella partitella delle "Legends" che ha preceduto la cerimonia "The Best" organizzata dalla Fifa. Una gara tra ex campioni come Carles Puyol e Michel Salgado, l'ex viola Gabriel Batistuta e l'ex milanista Zvonimir Boban. Qualche azione degna di nota, tante risate e i fotografi a bordo campo a testimoniare l'evento. Ma mentre Maradona e Infantino fumavano virtualmente il calumet della pace, il membro del consiglio Fifa e presidente della commissione medica Michel D'Hooghe ha criticato duramente la partita. Le motivazioni del belga sono legittime: non c'era il defibrillatore a bordo campo e il campione argentino ha 56 anni e un fisico non più atletico.

"Non è un buon esempio"

La Fifa si è difesa sostenendo che i defibrillatori erano due. Ma il presidente della commissione medica della Fifa ha bacchettato i suoi colleghi: "Non è un buon esempio. L'apparecchiatura dovrebbe essere pronto per l'uso accanto al campo, non nell'edificio (riferendosi alla Fifa House). In caso di arresto cardiaco i primi tre minuti sono i più importanti. E' pericoloso far giocare molte delle leggende del calcio quando non sono particolarmente in forma. E' stata una gara ad alto rischio".