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Il 21 aprile del 1992 lo statunitense Pete Sampras, giocando per la prima volta al torneo sulla terra battuta di Monte-Carlo, perse al primo turno contro il tedesco Carl-Uwe Steeb, 6-3 6-4.
Sampras, che era la testa di serie n.2 del torneo, dopo soli 19 minuti si trovava già sotto 0-5 e riuscì poi solo a limitare i danni. “Oggi non mi funzionava niente” commentò l’americano dopo il match.
In realtà questo grande campione, capace di conquistare 14 titoli del Grande Slam e di chiudere, unico nella storia, da n.1 del mondo sei stagioni consecutive, dal 1993 al 1998, ebbe proprio nel rendimento sulla terra battuta il suo tallone d’Achille: il suo tennis dal servizio formidabile, doppiato quando serviva da un diritto di analoga efficacia, sui campi in mattone tritato diventava meno incisivo e metteva a nudo la minore efficacia del rovescio, quando si trattava di spingere forte senza potersi appoggiare sulla palla dell’avversario.
Sampras infatti non vinse mai a Parigi: la sua migliore prestazione al Roland Garros è la semifinale del 1996. E dei 64 titoli conquistati in carriera sono 3 sono arrivati sulla terra battuta.
Il più prestigioso sono gli Internazionali BNL d’Italia del 1994 quando si impose in finale contro un altro fuoriclasse, anche lui però non proprio a suo aggio sulla superficie, il tedesco Boris Becker. Finì 6-1 6-2 6-2. Sampras aveva faticato di più nei quarti di finale per spuntarla con l’azzurro Andrea Gaudenzi (6-37-5), oggi Presidente dell’ATP.
COMPLEANNI
Blake Mott: 24. Australiano nato a Caringbah nel 1996, è attualmente n.449 del mondo, ma è stato n.220 il 12 giugno del 2017. Giocatore di notevoli qualità non ha mai amato viaggiare e dopo gli Us Open 2107 ha sospeso l’attività professionistica, dedicandosi a quella di maestro e allenatore. Nella seconda metà del 2019 aveva trovato le motivazioni giuste per ripartire da zero. Si è aggiudicato due ITF da 25.000 dollari risalendo a ridosso della 500esima posizione mondiale. Nel Challenger di Launceston dello scorso febbraio ha raggiunto gli ottavi battendo il connazionale Marc Polmans, n.119 del mondo.
Bruno Oresar: 53. Croato nato a Zagabria nel 1967 è stato n.46 del mondo l’8 maggio 1989. In quella stagione raggiunse la finale del torneo di Bastad, suo miglior risultato nel circuito Atp insieme a quella di Atene del 1988. Era stato molto forte a livello giovanile: si era imposto all’Orange Bowl di Miami da under 12, under 14 e under 16.
Stefano Mocci: 39. Oggi Tecnico nazionale al TC Cagliari, nato nel 1981, è stato n.569 del ranking Atp in singolare e n.258 in doppio. A livello giovanile vanta successi su giocatori come Paul Henri Mathieu e David Ferrer.