SEGRETI SVELATI
“Non lo avevo confessato a nessuno, ma arrivando qui ho avvertito subito che avrei finito per vincere il torneo. Ho una grande fiducia in me stessa e merito risultati come questi”. (La sicurezza di Jelena Ostapenko, rivelata dopo la finale di Stoccarda).
VOGLIA DI LAVORARE...
“Finora non abbiamo lavorato molto, sono passate solo un paio di settimane. È un lasso di tempo davvero breve per dirvi qualcosa. Tutto quello che posso dire è che adoro averlo intorno, adoro la sua figura e tutto quello che può insegnarmi. Vedremo col tempo. (Andrey Rublev sul super coach Marat Safin).
CORSO DI SPAGNOLO, A2
“Hola a todos, soy Andrey Rublev, aquí estoy en Madrid, mi primer día”. (Andrey Rublev, sollecitato a dire qualcosa in lingua spagnola).
PESSIMA MEMORIA? UNA FORTUNA
“Nel corso della mia carriera ho perso diverse finali difficili da digerire. Se ho imparato qualcosa da questa esperienza, è che bisogna avere una pessima memoria per essere una tennista di successo. Il mio unico piano al momento è dimenticare quello che è successo a Stoccarda e impegnarmi di più per fare meglio a Madrid”.
TENGO FAMIGLIA
“Ho bisogno di altre sfide. Non avevo più l'energia per continuare, è la stessa cosa che mi è successa nella mia carriera sportiva. Mi piace chiudere bene le varie fasi del percorso. Ho una famiglia, un'accademia e sono capitano della squadra spagnola di Coppa Davis. Devo stabilire delle priorità. Voglio avere più tempo per me. Non so quali porte si apriranno, ma sopra a tutto c'è la grande sfida di essere la guida del team di Davis. Il resto, si vedrà”. (David Ferrer, chiamato a spiegare il suo addio da direttore del torneo Atp di Barcellona).
CATTIVE ABITUDINI
“Abbiamo avuto molti bravi giocatori in Spagna, ma siamo stati viziati. Se non vinciamo, tutto è un fallimento. Il buono viene evidenziato, ma ciò che non funziona crea una bolla enorme di negatività. Apprezzo il supporto che ho sempre ricevuto, e ho sempre avuto in sorte più cose positive che negative, ma il negativo vale dieci volte il positivo. In Spagna, Rafa ci ha abituati male, e anche gli altri giganti del tennis spagnolo hanno fatto lo stesso: questo non dovrebbe accadere”. (Carlos Alcaraz e i paragoni col passato).
VIZI DI FAMIGLIA
“Non mi dice molto di lui (sorride). A casa gli chiedo a quale torneo parteciperà e lui mi dice che si terrà lì in quel tal posto. Io gli dico, benissimo, buona fortuna e poco altro (ride). Nemmeno io gli chiedo molto, chiedo più spesso a mio padre come sta andando, è lui che lo segue e che lo vede più spesso. È lui che mi dice se sta andando meglio o peggio, ma di recente sostiene che sta andando benissimo. Oggi, sinceramente, sono rimasto sorpreso (ride) dal suo livello. Troppe palle corte, non so da chi abbia preso... Oggi ho cercato di arrivare un po' prima per vederlo, sono davvero emozionato e mi piace vederlo ogni volta che posso. È un privilegio poterlo vedere in campo”. (Carlos Alcaraz sul fratellino Jaime, Under 14).
VIZI DI FAMIGLIA/2
“Se lei non avesse iniziato a giocare a tennis prima di me, non credo che avrei giocato così bene e così in fretta. Ha iniziato a disputare alcuni tornei quando io ancora non li facevo, e mi ha indicato la strada. Grazie a lei, è stato più facile per me iniziare subito a giocare eventi più importanti. Se non fosse stato per lei, non credo che giocherei questo torneo quest'anno”. (Mirra Andreeva sulla sorella Erika).
PRIME VOLTE
“Questa è la mia prima volta a Barcellona. Non ci ero mai stato prima. Ho sempre detto con il mio partner che saremmo venuti per cercare di rendere l'occasione speciale e immagino che questa volta sarà difficile da battere”. (Luke Johnson dopo aver vinto il doppio a Barcellona insieme a Sander Arends).