Per la prima volta in quattro anni, Marc Lopez non è a Madrid insieme a Rafa Nadal. Il 42enne di Barcellona, infatti, ha iniziato due settimane fa la sua prima esperienza come "head coach" al fianco di Jasmime Paolini a Stoccarda, dove aveva esordito nel circuito ATP nel 2001.
Alla Caja Magica Lopez è stato ospite al microfono di Feli’s Room, il podcast di Feliciano López, il direttore del torneo. I due sono molto amici, hanno trascorso moltissimo tempo insieme nel circuito; in doppio hanno trionfato al Roland Garros 2016 e raggiunto la finale allo US Open 2017.
In singolare, però, Marc Lopez è stato al massimo n.106 (maggio 2004), e il mancato ingresso in Top 100 lo vive ancora oggi come un fallimento. "Anche se ogni tanto ottenevo buoni risultati nei tornei ATP, la realtà è che per me era molto difficile andare avanti. A volte era più una questione mentale che tecnica. Penso che avevo il gioco per la Top 100, ma quella barriera per me era enorme. È ancora una scimmia sulla mia spalla”.
Quell'errore, però, gli ha lasciato un prezioso insegnamento. "Sono proprio gli errori che ti insegnano e ti permettono di prendere decisioni in seguito. Ora, nel mio ruolo di allenatore, aver commesso errori in certi momenti della mia carriera mi permette di aiutare altri a migliorare. Senza quel ‘fallimento’ nel singolare, probabilmente non avrei vissuto neanche una piccola parte di ciò che ho vissuto poi. Ho vinto tornei di doppio che non avrei mai immaginato, e ho avuto la fortuna di farlo con alcuni dei miei migliori amici".
Amici come lo stesso Feliciano, Marcel Granollers con cui ha vinto le Finals 2012, e Rafa Nadal con cui ha condiviso l'oro olimpico nel 2016 in doppio e ha seguito nello staff dal 2022, lungo gli ultimi anni di carriera.
E' proprio Nadal ad averlo stimolato a cominciare a dedicarsi al doppio, specialità in cui ha raggiunto il n.3 del ranking a gennaio del 2013. "Nel 2009 stavo pensando di ritirarmi, era un periodo difficile per me. All’epoca Rafa giocava il doppio con Tomeu Salvá, ma qualche mese prima Tomeu si era ritirato e Rafa cercava un compagno. Mi ha chiesto se volevo giocare con lui e abbiamo vinto il primo torneo a cui abbiamo partecipato insieme a Doha, battendo in finale i numeri uno del mondo. Per me fu una luce in un momento buio".