"Sembra che ripeto lo stesso match ogni giorno qui a Monte-Carlo. Anche contro Tsitsipas ho faticato a trovare il ritmo all'inizio. Oggi poi le condizioni di gioco erano molto lente con l'umidità e non era facile rompere il muro di Alex. Dovevo essere molto paziente, è stata questa la chiave". Lorenzo Musetti ha commentato così la vittoria contro Alex De Minaur che l'ha proiettato verso la finale al Rolex Monte-Carlo Masters contro Carlos Alcaraz, che sulla terra battuta ha già battuto in finale ad Amburgo nel 2022. Grazie a quella vittoria ha conquistato il suo primo titolo ATP,
Il carrarino, che da lunedì sarà almeno numero 11 del mondo, è il terzo finalista italiano a Monte Carlo nell’Era Open, dopo Corrado Barazzutti nel 1977 (sconfitto da Borg) e Fabio Fognini che nel 2019 è diventato qui il primo italiano a vincere un Masters 1000 dal 1990, quando sono stati introdotti nel calendario ATP.
Musetti è diventato il settimo finalista diverso in un Masters 1000 nato negli anni 2000 e il terzo italiano a raggiungere una finale di un Masters 1000 sulla terra, dopo Fabio Fognini e Matteo Berrettini. Se batterà Alcaraz, sarà anche per la prima volta in Top 10. "Devi sperimentare qualcosa del genere per riuscire a crederci davvero. Non è una cosa a cui puoi pensare prima che succeda. E' un momento straordinario, qui c'è tutto il mio team, la mia famiglia. Mi sento davvero come a casa" ha concluso l'azzurro, che prima di questa settimana non aveva mai battuto due Top 10 in uno stesso torneo.