Termina in semifinale - la prima per lui a livello Slam - la corsa di Jannik Sinner a Wimbledon, terzo Slam stagionale che si sta avviando alle fasi decisive sull’erba dell’All England Club di Londra. L’altoatesino era il terzo azzurro nella storia al penultimo atto dei “The Championships” dopo Nicola Pietrangeli (1960) e Matteo Berrettini (2021), ed il più giovane ad essere riuscito nell’impresa.
Sul mitico Centre Court il 21enne di Sesto Pusteria, n.8 ATP ed ottavo favorito del seeding, ha ceduto 63 64 76(4), dopo una battaglia di oltre due ore e tre quarti, al serbo Novak Djokovic, n.2 del ranking e del seeding, sette volte vincitore su questi prati.
The streak continues...@DjokerNole defeats Jannik Sinner 6-3, 6-4, 7-6(4) to reach his ninth #Wimbledon final pic.twitter.com/mAGLUmVhOr
— Wimbledon (@Wimbledon) July 14, 2023Mai nella storia di Wimbledon c’era stata una “semi” con una differenza d’età tanto marcata (14 e 86 giorni). Il match. Il 36enne fuoriclasse di Belgrado aveva battuto Jannik in entrambe le sfide precedenti, disputate al primo turno del Masters 1000 sulla terra di Monte-Carlo nel 2021 e proprio a Wimbledon nei quarti dello scorso anno recuperando due set di svantaggio. Piove e quindi si gioca con il tetto chiuso, quindi indoor. Subito una “slittatina” per Jannik nel primo punto della partita, come se l’erba fosse un po’ umida: nonostante questo, nel game d’apertura del primo set l’altoatesino si procura con personalità due palle-break che Nole annulla. In compenso, nel gioco successivo, tre errori di fila di diritto confezionano il break per il serbo (2-0) che poi lo conferma (3-0). Nel quarto game un diritto incrociato di Sinner sulla palla-break termina largo di un soffio e Djokovic sale 4-1. L’ex numero uno del mondo amministra il vantaggio e nel nono gioco, con tre ace di fila ed una prima vincente, si assicura il 6-3 in una frazione nella quale mette a referto 9 vincenti contro 3 gratuiti (13 contro 6 il bilancio per l’azzurro, ad ulteriore riprova che nel tennis i punti non sono tutti uguali…).
Passaggio a vuoto di Jannik nel terzo game del secondo parziale dove si ritrova sotto 0-40, innervosito dalla capacità del suo avversario di rispondere SEMPRE: annulla le prime due palle-break ma sulla terza è ancora il diritto a tradirlo (2-1). Nel terzo punto del gioco successivo il giudice di sedia, il britannico Richard Haigh, dà il “quindici” a Sinner (punto disturbato) perché Djokovic ha urlato un po’ troppo nel colpire la palla: “Stai scherzando?”, gli chiede il serbo ma poi “abbozza”. Dopo aver mancato l’opportunità del 3-1, Nole offre la palla del contro-break all’azzurro che però sotterra in rete il diritto: il serbo becca anche un “warning” per aver violato la regola dei 25 secondi (ad Haigh la personalità non manca di sicuro) e poi riesce ad allungare sul 3-1. Nel settimo game l’azzurro risale da 15-40 evitando il doppio-break (4-3) ma non può impedire a Djokovic di chiudere 6-4 con l’ace numero sei.
Nella terza frazione ancora problemi per l’azzurro nel terzo gioco: sotto 0-40 annulla la prima palla-break al termine di uno scambio asfissiante che la metà basta, la seconda con un ace, la terza con una prima vincente e poi con il secondo ace del game sale 2-1. E ritrova motivazione per non mollare. Nell’ottavo game, avanti 4-3, Sinner non chiama un “falco” su una palla che pizzica la riga e che potrebbe mandare Nole indietro 0-30 sul suo servizio: per sua fortuna non lo sa. Ad ogni modo continua a tenere con disinvoltura i propri turni di battuta e sale 5-4. Nel decimo gioco il serbo concede le prime due palle-break del match che sono anche altrettanti set-point: sulla prima Jannik spedisce il rovescio incrociato in corridoio sulla seconda invece il diritto, innervosendosi.
Intanto Novak trova il tempo di polemizzare con il pubblico (un po’ poco british nell’occasione a dire il vero) ma intanto con il quarto punto consecutivo agguanta il 5 pari siglato da un diritto al volo. E’ il tie-break a decidere, con il serbo che ha vinto gli ultimi 14 giocati. L’azzurro prende un mini-break di vantaggio (2-0) ma lo restituisce commettendo il secondo doppio fallo dell’incontro e dal 3-1 si ritrova 3 pari. Nel nono punto Nole si prende un altro mini-break (5-4), Sinner caccia in rete un altro diritto (6-4) e poi con il rovescio in rete dell’azzurro chiude per 7 punti a 4, centrando la sua nona finale a Wimbledon, la 35esima in uno Slam. Chapeau!