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Gioca 4 partite e chiede 510mila dollari: la fine ingloriosa di Adebayor

L'attaccante togolese era rimasto bloccato in Africa a causa della pandemia di Covid e rescisso il contratto. Ma ora vuole essere pagato dall'Olimpia Asuncion

di Tiscali Sport   
Emmanuel Adebayor con la maglia dell'Olimpia
Emmanuel Adebayor con la maglia dell'Olimpia

Tutta colpa del Covid-19. O forse solo un brutto modo per chiudere una carriera fantastica. E' finita nel peggiore dei modi e con una forte richiesta di denaro l'avventura sudamericana di Emmanuel Adebayor. Nel febbraio del 2020 il centravanti togolese aveva scartato le offerte "italiane" di Cagliari e Lecce per giocare con l'Olimpia Asuncion, una delle squadre più titolate del Paraguay.

Quattro partite, zero gol e un cartellino rosso

L'obiettivo dichiarato del club, che nel lontano 1990 aveva conteso la Coppa Intercontinentale al Milan di Arrigo Sacchi, era quello vincere la Copa Libertadores. Ma l'avventura di Adebayor in Paraguay è durata solo quattro partite. Zero gol segnati e un cartellino rosso contro gli argentini di Defensia y Justicia nel suo tanto atteso debutto in Copa Libertadores. Poi è arrivata la pandemia di Coronavirus, sono stati bloccati i collegamenti aerei con l'Africa e l'attaccante è rimasto bloccato per mesi a Lomé prima di rescindere il contratto.

La richiesta di 510mila dollari

Ora, dopo aver giocato la stagione 2021-22 con il Semassi F.C. (una società della massima serie togolese), il miglior attaccante del Togo di tutti i tempi ha ripensato al contratto con l'Olimpia. E chiesto 510 mila dollari al club di Asuncion che avrebbe quindi speso 125mila euro a partita. Il club paraguayano ha ovviamente respinto la richiesta sostenendo che per ragioni finanziarie dovute sempre al coronavirus non possono essere rispettare tutte le clausole del contratto. Adesso potrebbe essere il tribunale a decidere sulla "deuda astronomica" richiesta dall'attaccante.

Tanta Premier e il Real Madrid

La carriera di Emmanuel Adebayor è iniziata, con quello che lui ritiene un segno divino, nell'Olympique Club Agaza Omnisports a Lomè, la capitale del Togo. "Ero in chiesa e pregavo quando un pallone entrò nella sala. Quel giorno capii che Dio aveva deciso di fare di me un calciatore", ama raccontare. Poi ha giocato in Francia (prima al Metz poi al Monaco), in Spagna nel Real Madrid) ma soprattutto in Inghilterra con una lunga militanza nelle squadre di Premier League, dall'Arsenal al Tottenham, dal Crystal Palace al Manchester City di Roberto Mancini. Prima dell'Olimpia, una deludente esperienza in Turchia prima con il Basaksehir e poi con il Kayserispor. A 38 anni la fine poco gloriosa con la richiesta di soldi per una stagione giocata pochissimo. 

di Tiscali Sport   
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