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Lo United a 17 anni, le lodi di Ronaldo, i fallimenti e la Grecia: la storia del talento italiano "Kiko" Macheda

L'attaccante ricorda: "I tifosi dei Red Devils invocavano il mio nome, ero convinto di essere il futuro". Oggi gioca nell'Asteras Tripoli, ma sogna di chiudere la carriera alla Lazio: "Sarebbe la fine di un ciclo"

Andrea Currelidi Andrea Curreli   

Un esordio da sogno. Non potrebbe essere definito in altro modo quello di Federico Macheda, datato 5 aprile 2009. L'italiano aveva 17 anni, vestiva la pesantissima maglia del Manchester United e giocava con Cristiano Ronaldo davanti a sir Alex Ferguson. E poi il colpo di tacco a seguire con tiro imparabile che s'insaccava alle spalle del portiere dell'Aston Villa. Ancora oggi i media britannici lo definisco "the most cinematic debuts in football history", il più grande debutto da film del calcio. "Il video della mia scivolata sul prato spopola ancora sui social. I tifosi invocavano il mio nome, ero convinto di essere il futuro", ha raccontato oggi l'attaccante alla Gazzetta dello Sport.

Ronaldo: "Macheda diventerà una stella di prima grandezza"

In quel lontano 2009 tutti erano pronti a scommettere su "Kiko", il talento strappato alla Lazio tra mille polemiche qualche anno prima. E Cristiano Ronaldo, allora stella dello United, aveva promosso a pieni voti Macheda: "E' un ragazzo sveglio e intelligente, che ha tanta voglia di migliorare. Se ascolterà i consigli dei giocatori più esperti e sarà capace di vivere nella maniera giusta dentro e fuori dal campo, sono certo che diventerà una stella di prima grandezza di questo club".

Il sogno Lazio e Lotito: "Non siamo al mercato delle vacche"

Doveva essere l'inizio di una folgorante carriera per "Kiko" Macheda, ma le cose sono andate diversamente. Oggi, a 33 anni gioca in Grecia con l'Asteras Tripolis nella Souper Ligka Ellada (la Serie A ellenica), ma sogna di tornare nuovamente in Italia e chiudere la carriera alla Lazio: "Sarebbe la fine di un ciclo". Macheda aveva lasciato il vivaio biancoceleste nell'estate del 2007, quando ancora non aveva ancora compiuto 16 anni. Il presidente Claudio Lotito aveva tuonato: "E' impensabile dare milioni di euro a un ragazzo di 15 anni. Ed è impensabile che un giovane della sua età venga comprato come se fosse al mercato delle vacche".

"Alla Samp non ho avuto la serenità di cui avevo bisogno"

Nel 2011, dopo due stagioni con la prima squadra dei Red Devils, a Manchester avevano iniziato a dubitare sul fatto che il talento italiano potesse diventare la "stella di prima grandezza" promossa da CR7. Macheda aveva raggiunto un valore di mercato di 3,5 milioni e lo United aveva deciso di tentare la strada dei prestiti. Ed era arrivata l'offerta della Sampdoria. "Non ho avuto la serenità di cui avevo bisogno. Avrei dovuto giocare con Pazzini, ma lasciò anche lui e mi ritrovai a sostenere l’attacco a 19 anni. Ferguson mi consigliò di restare al Manchester, ma volevo giocare", ha detto alla Gazzetta.

Tanti prestiti e addio ai Red Devils. "Non ho fallito"

Poi Queens Park Rangers, Stoccarda, Doncaster e Birmingham City. Dopo cinque prestiti, nel 2014 l'italiano aveva preso atto che la sua carriera con i Red Devils era definitivamente finita. "Ferguson mi stima. Nessuno mi porterà via i ricordi della mia esperienza a Manchester", aveva detto a giugno alla scadenza del suo contratto con il club. Poteva tornare in Italia perché c'era l'interessamento di Sassuolo, Chievo e Parma. Ma alla fine aveva sceto il Cardiff City e il contratto triennale offerto dai gallesi. Tanti infortuni, il prestito al Nottingham Forest e poi l'addio al Cardiff. "Non ho fallito: volevo esordire in Premier, ho fatto molto di più", aveva detto l'attaccante nel 2016 al momento della firma con il Novara, che giocava in serie B. 

Il biglietto per la Grecia

Nel settembre del 2018 aveva preparato la valigia e preso un biglietto aereo per Atene. "A questo punto della mia carriera volevo provare qualcosa di diverso, di estremamente stimolante. E così ho scelto il Panathinaikos", le parole di Macheda. E oggi ricorda alla Gazzetta dello Sport: "Al Panathinaikos ho segnato 40 gol in 4 anni, la mia famiglia vive ad Atene, mi trasmette pace e tranquillità". Prima di firmare a ottobre 2024 con l'Asteras Tripoli, ha giocato in Turchia con l'Ankaragücü (dal 2022 al 2024) con il prestito ai ciprioti dell'APOEL Nicosia (2023). 

 

Fonti:
La Gazzetta dello Sport
Asteras Tripoli

 

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